6 marzo Sit-in in difesa dei precari per la continuità del posto di lavoro – Comunicato stampa di Carlo Podda

18 Luglio 2011

News

6 marzo Sit-in in difesa dei precari per la continuità del posto di lavoro – Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario generale FP CGIL

 
In occasione del Cdm di domani, Venerdì 6 Marzo, la Funzione Pubblica Cgil effettuerà un sit-in nei pressi di Palazzo Chigi, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, per chiedere al Governo di abrogare la norma che prevede il licenziamento dei precari nel pubblico impiego. Come già abbiamo fatto il 13 Febbraio in occasione dello Sciopero Generale convocato dalla Fp-Cgil e dalla Fiom-Cgil, chiediamo che si dia continuità al rapporto di lavoro, prolungando i contratti in scadenza. Una richiesta ragionevole, fatta tenendo in considerazione la drammatica congiuntura economica e la difficile situazione dei bilanci dello Stato.

Nei giorni scorsi si era appresa da fonti giornalistiche la volontà del Governo di accelerare l’iter con un apposito decreto legge, circostanza poi smentita dal Ministro Brunetta. Che il decreto ci fosse è innegabile, come innegabile è il fatto che il Governo abbia dovuto fare marcia indietro. Un primo risultato ottenuto in difesa dei lavoratori precari.

Resta il fatto che, fin quando non verrà abrogata la norma, lo stop alle stabilizzazioni dei precari non è affatto scongiurato. Già dal 1 Luglio del 2009, 56.281 lavoratori si ritroveranno senza lavoro, con tutto quello che ne consegue sul fronte del mantenimento dei servizi ai cittadini (i dati sono quelli forniti in occasione della Relazione Tecnica sulla Finanziaria).

In totale il numero dei precari a rischio nei prossimi tre anni, nei comparti di competenza della Funzione Pubblica della Cgil (quindi escluso il personale di scuola, università, enti di ricerca ed A.F.A.M), è di 201.702 unità. A questo numero, già di per sé rilevante, va aggiunto tutto quell’universo di collaborazioni che non compare nel computo delle spese per il personale, ma in quello per le acquisizioni di beni e servizi, difficilmente stimabile.

Al Ministro Brunetta, che spesso gioca con i numeri, ricordiamo che le nostre fonti sono e restano le stesse a sua disposizione, ed in particolare il Conto Annuale effettuato dalla Ragioneria Generale dello Stato. Amenoché il Ministro non consideri anche questi dati non credibili, come ha sostenuto, al pari dei numeri dati dalla Cgil.

In questo quadro di incertezza, di proclami roboanti e smentite sommesse, si inserisce l’ultimo attacco ai diritti dei lavoratori, anzi delle lavoratrici della pubblica amministrazione. La volontà di innalzare l’età pensionabile per le donne del pubblico impiego, dà la cifra su come questo governo intenda affrontare la crisi ed in generale i temi del lavoro.

É inaccettabile che sia proprio lo Stato italiano, unico in Europa, a scaricare i suoi lavoratori. È tutto qui il famoso piano industriale per la Pubblica Amministrazione sbandierato dal Ministro ad inizio legislatura?

Roma, 5 Marzo 2009

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto