Chiarimento sugli stipendi del personale transitato in mobilità da altre amministrazioni

18 Luglio 2011

Chiarimento sugli stipendi del personale transitato in mobilità da altre amministrazioni

Molti di voi sono interessati al chiarimento di una vicenda ormai “sospesa” da oltre un anno, ovvero il mantenimento dello stipendio da parte del personale transitato in mobilità da altre amministrazioni, il 3 ottobre e il 29 dicembre del 2005, a seguito dei bandi emanati dall’Amministrazione nell’autunno del 2004. In particolare, è accaduto che – modificando una prassi consolidata, anche nella giurisprudenza – il governo Berlusconi, con un decreto legge del 16/12/2005 poi convertito in legge, ha stabilito che il personale che va in mobilità verso altre amministrazioni non mantiene il proprio stipendio, ma prende lo stipendio dell’amministrazione verso la quale è transitato. Ciò ha creato una modifica peggiorativa delle condizioni in cui può avvenire la mobilità volontaria, una scelta demenziale se si considera come – d’altra parte – si continui ad invocare (spesso a sproposito) la mobilità nei comparti pubblici … e non si capisce come possa qualcuno essere invogliato da simili scelte legislative.
Non solo: ciò ha creato una oggettiva disparità di trattamento nel personale che è transitato nel Ministero dell’Interno, tra chi è entrato prima del 16 dicembre 2005, e chi è entrato pochi giorni dopo, nel contesto di una unica procedura che l’Amministrazione, all’epoca, aveva distribuito su due bandi. Su questo tema siamo sempre stati attenti, in questi mesi, e le pressioni da noi unitariamente operate sull’Amministrazione l’hanno portata ad attivarsi per un chiarimento con gli enti competenti: con esito al momento purtroppo negativo, perché la Ragioneria Generale dello Stato ha confermato che – a suo parere – lo stipendio precedente va riconosciuto ai transitati prima del decreto legge (e il ministero si è dunque impegnato a regolarizzare entro aprile), e va invece attribuito lo stipendio dell’Interno ai transitati dopo il decreto.
Per scongiurare questa palese ingiustizia, abbiamo interessato (con la nota allegata) direttamente i segretari generali nazionali di categoria, vista la rilevanza generale del problema. Vi informeremo sugli ulteriori sviluppi.
 
Fp Cgil Nazionale
Lino Ceccarelli 
 

 

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