Inpdap: chiusura dell’amministrazione alle corrette relazioni sindacali

18 Luglio 2011

 
 

Nota unitaria

 
 

Al Presidente dell’INPDAP
Avv. P. Crescimbeni

Al Direttore Generale
Dr. M. Pianese

Al Dirigente Generale Risorse Umane
Dr. V. Caridi

E p/c: Al Dirigente UfficioII
D.C Risorse Umane
Dr. ssa M. Risca

Prendiamo atto della completa chiusura dell’Amministrazione alle fondamentali norme civili e alle corrette relazioni sindacali.
Non siamo sorpresi, viste le premesse, da un simile atteggiamento nonostante, in una precedente missiva, abbiamo avuto ampiamente modo di motivare l’assenza del giorno 14/6/2011 e di dichiararci, contestualmente, disponibili al confronto per il 16/6/2011, solo 2 giorni dopo.
Come è noto, infatti, nella mattinata del 16 è convocata l’assemblea nazionale dei dipendenti Inpdap presso l’auditorium di via Ballarin.
Un’iniziativa che riteniamo utile e indispensabile, segno di democrazia e partecipazione alle vicende che stanno cambiando profondamente il modo di lavorare e il rapporto tra i lavoratori e la Dirigenza in questo Istituto.
In una situazione grave e inedita come questa, lo stato di agitazione si traduce anche in un’assemblea democratica, votata alle idee e al confronto per una sempre migliore qualità della rappresentanza.
Non è mai successo prima d’ora che l’indisponibilità, anche di una sola sigla sindacale, non fosse presa in giusta considerazione, nel rispetto reciproco dei ruoli e del lavoro.
Oggi che addirittura tre sigle confermano la loro assenza per una data, non concordata, l’Amministrazione procede ugualmente con la riunione.
Questo vuol dire, chiaramente che l’Amministrazione non è sensibile ai temi della condivisione e della partecipazione. Ma questa non è una novità, anzi traspare il goffo tentativo di dividere l’unità dello stato d’agitazione.
Ciò però, vuol dire anche che, non c’è sensibilità alla partecipazione e alla democrazia neppure delle sigle sindacali che a quel tavolo si siederanno nonostante tutto. E questo è più grave considerato che si tratta di sindacati che dovrebbero credere nella rappresentanza, e che saranno sottoposti al giudizio dei lavoratori.
Per quanto sopra si rinnova la richiesta di posticipare l’incontro alla data del 16 Giugno facendo rilevare la gravità delle ricadute di una scelta contraria.

CGIL USB CISAL

 
 
 
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