Medici – Ddl Turco, per i medici notizie buone e meno buone

18 Luglio 2011

Ddl Turco, per i medici notizie buone e meno buone

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

Logo FP CGIL Medici

 
Il Ddl Turco, collegato alla Finanziaria 2008, riguardante gli interventi per la qualità e la sicurezza del Ssn, approvato oggi al Cdm, porta per i medici notizie buone e meno buone.

Bene l’inserimento all’ultimo momento, su nostra sollecitazione, della esclusività per i primari. Va infatti messa la parola fine all’attuale situazione, dove perfino i primari ed i direttori di dipartimento possono contemporaneamente operare negli ospedali e nelle cliniche private, senza alcuna regolamentazione.

L’obbligatorietà della esclusività di rapporto di lavoro con la sanità pubblica – da estendere a tutti i dirigenti medici, a partire da chi ha responsabilità gestionali – deve essere però accompagnata dalla rivalutazione della specifica indennità, ferma ai valori del 1999, impegnando le giuste risorse già nella finanziaria 2008, oltre quelle mancanti per il rinnovo del contratto 2008-2009.

Le nuove regole per i concorsi da primario sono insufficienti a garantire trasparenza e merito, per la mancanza di criteri oggettivi, e continua a prevalere il ruolo decisivo dei Direttori Generali, nominati dalla politica. I componenti della Commissione giudicatrice, in modo gattopardesco, vengono sostanzialmente scelti dalle Aziende. Il Direttore Generale sceglie il vincitore nell’ambito di una terna, con la possibilità di escludere il medico più bravo sulla base del merito professionale documentato. Totalmente assente è poi una nuova regolamentazione per la nomina dei responsabili delle strutture semplici, che pertanto rimane saldamente nelle mani del Direttore Generale.

Finalmente si affronta la questione del Governo Clinico -senza lasciare esclusivamente al Direttore Generale ogni decisione – con una valorizzazione dei dirigenti sanitari presenti nel Collegio di Direzione, che diventa organo aziendale, nei Dipartimenti e nei Distretti.

La condivisa centralità del Dipartimento viene però clamorosamente contraddetta dalla scelta di lasciare al Direttore del Dipartimento anche la titolarità della struttura complessa, quando i due incarichi sono nei fatti incompatibili, considerando i nuovi impegnativi compiti da svolgere.

Si rimanda il giusto rilancio del territorio con le unità di medicina generale ad un successivo decreto delegato, ma ancora una volta viene negata alla guardia medica la pari dignità professionale con i medici di famiglia.

Infine per l’accesso alla dirigenza medica dei Dipartimenti di Emergenza ed Urgenza, positiva è la possibilità per le Regioni di considerare valida l’esperienza quinquennale, in alternativa alla specializzazione.

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto