Un Disegno di Legge predisposto dalla maggioranza, prevede il trasferimento delle competenze del Ministero della Difesa ad un’azienda privata, la Difesa Servizi Spa. Un’operazione senza alcun vincolo e senza che sia previsto alcun controllo da parte del Parlamento. Non sono previsti limiti alle funzioni della nuova azienda e non ci sono garanzie di trasparenza. Così si potrà speculare sul patrimonio immobiliare del Ministero della Difesa, che vale oltre 4 miliardi di euro, senza alcuna regola e senza che le comunità locali possano averne alcun beneficio.
Cosa dire poi della possibilità da parte del Ministero di poter nominare dirigenti di una società privata senza limiti numerici e senza tetti alle retribuzioni, il tutto con la motivazione che l’attuale sistema di acquisizione di beni, gestito dalla CONSIP, non funziona? Ci piacerebbe sapere, in proposito, cosa ne pensino i ministri Tremonti e Brunetta. D’altronde sarebbe loro la responsabilità del malfunzionamento. Si sono accorti che la Maggioranza di cui fanno parte li ha praticamente sfiduciati?
Il parere della Corte dei Conti a tal proposito, come abbiamo più volte ripetuto, è noto: le privatizzazioni producono costi, non benefici.
Tra gli aspetti più preoccupanti del provvedimento, che a dire il vero sono diversi, c’è la previsione che la Difesa Servizi SpA possa, tra le altre cose, produrre energia elettrica. Le comunità locali sono esautorate dalla possibilità di decidere e controllare il proprio territorio. Nei siti militari, come è noto, non si può accedere, e quindi nessuno potrà verificare come si produrrà questa energia elettrica.
Cosa ne sarà poi delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero una volta definito il funzionamento della Difesa Servizi Spa, non è dato sapere, come non è chiaro quale sia il reale motivo di una tale operazione.
Roma 21 aprile 2009