A proposito dell’anticipazione dell’inflazione programmata

18 Luglio 2011

A proposito dell'anticipazione dell'inflazione programmata

Il 4 dicembre scorso, sentimmo l’esigenza di intervenire in merito ad un fenomeno in quel momento limitatamente diffuso, in particolare nei comuni, e cioè l’erogazione dell’inflazione programmata prevista dall’art. 33 della L.185/08.
L’emanazione da parte della Ragioneria Generale dello Stato delle tabelle contenenti gli importi per gli enti non statali di tale inflazione programmata, ha prodotto l’effetto secondo il quale si sono sentiti tutti liberi di fare ciò che si vuole: consulenti, formatori e quant’altri si aggirano intorno al sistema delle autonomie locali con il chiaro intento di fare affari, hanno inviato le su menzionate tabelle agli uffici del personale con la implicita indicazione di pagare.
Per un momento però vogliamo lasciare da parte i “brunettiani” più di Brunetta, quello che ci interessa sono le seguenti considerazioni:
– Questa operazione ha l’obiettivo di mettere in difficoltà noi, la CGIL tutta, facendoci apparire come coloro i quali non vogliono dare i soldi alle lavoratrici ed ai lavoratori (130 € medi lordi per un anno di arretrati);
– Con questa operazione si tenta di porre un ricatto verso la nostra organizzazione e cioè se non firmate il contratto, qualunque esso sia, la colpa è vostra e quello sarà l’adeguamento contrattuale.
– Le amministrazioni di centro sinistra hanno, evidentemente, assunto il punto di vista del governo e del ministro Brunetta, sia sul merito dell’erogazione, sia sul metodo, cioè non si curano neanche di convocare il sindacato ne tanto meno lo scrupolo che, essendo un istituto nazionale, dovrebbe vedere una forma di confronto tra OO.SS. e l’ARAN;
Per le su esposte considerazioni chiediamo:
– alle amministrazioni governate dal centro sinistra di impegnarsi affinché le lavoratrici ed i lavoratori del comparto non abbiano la mancia di fine anno ma un contratto vero che tuteli le retribuzioni e valorizzi il lavoro e le professionalità.
– Alle compagne ed ai compagni delle RSU e dei Comitati degli Iscritti di impegnarsi per far capire che non abbiamo bisogno di mance (peraltro inserite negli stipendi di dicembre subiranno un ulteriore tassazione per effetto della tredicesima e conseguente aliquota), ma di un contratto vero all’interno del quale respingere la teoria del fannullonismo.
Per la dignità nostra e del nostro lavoro, per continuare il nostro percorso di mobilitazione facciamo in modo di raggiungere il massimo consenso e la partecipazione allo sciopero generale del 12 dicembre.

p. la segreteria
A. Crispi

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