A Verona si esternalizza Scuola e Cultura. Meno diritti, più sprechi. Brunetta intervenga: comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

18 Luglio 2011

A Verona si esternalizza Scuola e Cultura. Meno diritti, più sprechi. Brunetta intervenga: comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Denunciamo la gravissima decisione del Comune di Verona di esternalizzare i servizi dell’Area Cultura (Arena, musei) e dell’Area Istruzione (32 scuole materne, 24 asili nido, mense, comprese tutte le cucine di scuole ed asili nido), affidandoli ad una fondazione.

Il provvedimento, che riguarda oltre 1500 lavoratrici e lavoratori pubblici e tutti i servizi da loro erogati, è stato approvato senza che ci fosse stato alcun confronto con le organizzazioni sindacali, scatenando le proteste dei lavoratori (ricordiamo che nell’Rsu sono presenti, oltre a Cgil, Cisl e Uil, anche Rdb ed Ugl, e che la vertenza è condotta in maniera unitaria, con una delega conferita alle organizzazioni sindacali da oltre 800 lavoratori).

Riteniamo che il caso di Verona sia la ripetizione di errori e danni già compiuti nei confronti dei bilanci pubblici. Esternalizzare la cultura e l’istruzione, settori strategici ma soprattutto dal grande valore sociale, darli in pasto al mercato, sia inaccettabile ed oltre tutto dannoso per i cittadini.

Le esperienze di esternalizzazioni dei settori pubblici non producono mai benefici per i cittadini. Aumentano gli sprechi, come ricordato nell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario dal Procuratore Generale della Corte dei Conti, diminuiscono la qualità dei servizi, riducono le garanzie per i lavoratori.

É una manovra finalizzata a fare uso privato di risorse pubbliche, fatta sulla pelle di lavoratori e cittadini, che servirà inevitabilmente a piazzare qualche “trombato” di turno nelle costose strutture di gestione, ed a fare clientele. Non certo a migliorare i servizi. Assisteremo all’istituzione dell’ennesimo Cda, all’ennesima spartizione.

Tutto questo avviene sull’istruzione e sulla cultura, aggirando le norme del patto di stabilita interno ed ogni forma di democrazia sindacale, insomma fuori da ogni regola e logica. Con questa scelta il Comune di Verona, e chi lo appoggia esplicitamente ed implicitamente con il proprio silenzio, intende liberarsi dalla fatica di gestire questi servizi, conciliando l’operazione con la concessione di privilegi e prebende.

Chiediamo al Ministro Brunetta se e come intenda intervenire.

Roma, 11 Marzo 2009

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