AA.LL. – Finanziaria: ancora tagli per gli enti locali. Meno servizi alla persona, meno investimenti per il territorio. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

18 Luglio 2011

AA.LL. – Finanziaria: ancora tagli per gli enti locali. Meno servizi alla persona, meno investimenti per il territorio. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

Tagli, riduzioni di investimenti, rigidità nei patti di stabilità, meno servizi alla persona, meno infrastrutture, meno soldi per le scuole.

Queste, in sintesi, le scelte che caratterizzano l’approccio del Governo e della maggioranza Parlamentare nella discussione sulla predisposizione del disegno di legge finanziaria 2010 per ciò che attiene agli enti locali.

Come per quelle degli anni passati, il Governo ha deciso di scaricare gli effetti della manovra finanziaria 2010 proprio su quelle istituzioni che, prima di altre, garantiscono servizi ai cittadini e che, meglio di altre, potrebbero, invece, se adeguatamente supportate, essere volano di sviluppo socio economico in un piano complessivo di investimenti per le infrastrutture del territorio.

Il combinato fra la prevista riduzione dei trasferimenti ed il crollo delle entrate tributarie metterà letteralmente in ginocchio gli enti locali che non saranno in grado di mantenere viva la possibilità di un offerta di servizi ai cittadini: dalla messa in sicurezza degli edifici scolastici alla tutela dell’ambiente, dai servizi socio assistenziali agli asili nido, tutto è a rischio.

Fanno bene, quindi, le associazioni di rappresentanza delle Regioni, delle Province e dei Comuni a manifestare la loro contrarietà alle scelte contenute nel maxiemendamento al disegno di legge finanziaria presentato dal Governo in Parlamento e sosteniamo le ragioni delle loro mobilitazioni contro l’Esecutivo.
Coerenza vorrebbe, però, che ad una legge finanziaria che divide le istituzioni, che contrappone interessi specifici ai bisogni generali dei cittadini non si accompagnino atti che proprio dalla divisione e dalla contrapposizione di interessi trovano la loro genesi.

Anci ed Upi evitino di offrire sponda al Ministro Brunetta sulla artificiosa divisione e che l’accordo separato sul modello contrattuale del 22 Gennaio ha di fatto strumentalmente prodotto nel sistema delle relazioni istituzionali, sindacali.

Chiediamo ad ANCI ed UPI di lavorare affinché venga evitato l’ennesimo atto irresponsabile di divisione del mondo del lavoro pubblico ed in particolar modo di quello che opera nelle Regioni, nei comuni e nelle province italiane: non si firmi nessun accordo di recepimento di quella scelta sciagurata.

Di fronte al disastro che la legge finanziaria 2010 prefigura (disastro da loro stessi denunciato) non v’è affatto bisogno di aggiungere altre macerie

Roma 10 Dicembre 2009

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