Agenzia delle Entrate – Controlli sui conflitti di interesse. Quali soluzioni?

18 Luglio 2011

Controlli sui conflitti di interesse. Quali soluzioni?

 

Controlli sui conflitti di interesse. Quali soluzioni?

 
 

La Direzione Regionale E. R. con un’iniziativa discutibile sotto il profilo della legittimità e dell’opportunità, per ora unica nel panorama nazionale, ha avviato una procedura finalizzata ad acquisire da “tutti i dipendenti”, circa 2.300, dati relativi all’attività svolta dai congiunti più prossimi al fine di conoscere situazioni di potenziale conflitto di interesse e di incompatibilità. Trascurando che né leggi né contratti vincolano i dipendenti a rilasciare dichiarazioni di tale natura mentre, come è noto, questi devono osservare una condotta conforme a norme e regolamenti, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione, tra cui l’obbligo di astensione, limitata ad attività che coinvolgono interessi propri o di parenti entro il quarto grado o conviventi (Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni).

E ora, a conclusione di un percorso avviato con l’acquisizione delle schede informative, imposte a tutti i dipendenti, sono state individuate 83 dichiarazioni positive. Le soluzioni organizzative proposte dai direttori provinciali prevedono in alcuni casi il mutamento dell’attività svolta all’interno della stessa struttura, in altri il trasferimento di struttura e di sede lavorativa fino al trasferimento ad altra provincia. In un clima sempre più buio si cancellano d’un colpo i diritti dei lavoratori (diritto all’incarico, diritto alle mansioni corrispondenti al profilo di appartenenza) costretti a presentare istanze di trasferimento per eliminare una (vera o presunta?) incompatibilità e potenziali conflitti di interesse. Quindi la rimozione del problema non viene messa in atto con un provvedimento del dirigente, ma si induce il dipendente stesso a chiedere di cambiare a attività o sede. Una pratica al limite del mobbing che non lascia scelta al lavoratore: la rinuncia alla sede o alla professionalità acquisita e in alcuni casi alla carriera.

E’ questa l’etica del lavoro nell’Agenzia delle Entrate? Lungi da noi la difesa dei comportamenti illeciti che devono essere perseguiti con estremo rigore laddove si manifestano, ma non possiamo tollerare ambiguità da parte dei dirigenti che sempre più spesso privilegiano il rapporto diretto con i lavoratori, a scapito di un confronto alla pari con i loro rappresentanti, ed anzi utilizzano strumentalmente persino gli incontri con le OO.SS. per imporre un modello autoritario di gestione del personale. 

                 FP CGIL Emilia Romagna                                           FP CGIL NAZIONALE 
          Coord. Reg.le Agenzia Entrate                       Coordinamento Agenzia delle entrate

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