Agenzia delle Entrate: accordo sul Telelavoro – alcune osservazioni

18 Luglio 2011

Comunicato

ACCORDO SUL TELELAVORO
ALCUNE OSSERVAZIONI
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Nei momenti di crisi è necessario attivare tutte le tutele previste dalle disposizioni di legge e dai CCNL per la difesa dei lavoratori più deboli . E’ in momenti come questi che la parola solidarietà deve cessare di essere uno slogan da urlare nelle piazze , di essere utilizzata per abbellire un documento, e diventare azione concreta. La manovra finanziaria in essere, con il taglio di 10 miliardi di euro alle Regioni e 4 miliardi ai Comuni, comporterà una diminuzione di servizi e di assistenza per i cittadini. L’attacco al lavoro pubblico non si manifesta solo con il blocco del CCNL e del salario accessorio per i dipendenti, ma anche con la riduzione della qualità e della quantità dei servizi erogati. Questo vuol dire meno asili nido, meno assistenza domiciliare per gli anziani e per i portatori di handicap. L’accordo sul telelavoro domiciliare firmato il 26 maggio da CGIL CISL e SALFI è stato un piccolo tentativo per restituire un futuro meno incerto a 100 colleghi dell’Agenzia. Sappiamo benissimo che sono pochi i posti messi a disposizione, che la soluzione ideale sarebbe stata quella di un accordo che avesse previsto la possibilità di accogliere tutte le richieste che verranno presentate(sogno/ utopia), ma sappiamo anche che con l’accordo abbiamo attivato l’istituto del telelavoro nell’Agenzia delle Entrate, aprendo la strada a futuri miglioramenti e allargamenti di posti. Un merito di CGIL CISL e SALFI. Si è data priorità, con l’attribuzione di un punteggio e con relativa graduatoria, al personale che si trova in condizione di grave disabilità psicofisica, o con figli a carico o impegnato in assistenza a coniuge, parenti o affini entro il terzo grado o conviventi in situazione di handicap. UIL RdB e FLP non hanno firmato adducendo, tra le motivazioni più fantasiose, il blocco del rinnovo contrattuale previsto dalla finanziaria, contrapponendo la questione salariale alla tutela dei lavoratori con maggiori difficoltà , classico esempio di miopia politica e insensibilità ai problemi sociali dei lavoratori. Probabilmente Rdb non ha letto con attenzione l’accordo, avendo sul telelavoro un’avversità ideologica. L’affermazione che al telelavoratore domiciliare è vietato l’utilizzo dei permessi ad ore previsti dalla L. 104 e dall’art.’art 46 c. 2 del CCNL è pretestuosa : il dipendente avendo una flessibilità totale nella gestione del proprio orario di lavoro, dalle 7,30 alle 20, può interrompere l’attività secondo le proprie esigenze personali senza la necessità di ricorrere alle citate norme.
E’ il primo accordo firmato con la partecipazione del Comitato Pari Opportunità, previsto dall’art. 7 del CCNL . Una presenza qualificante, per le argomentazioni e le proposte avanzate, che ha introdotto un punto di vista sensibile alla diversità di genere, “per l’affermazione sul lavoro della pari dignità delle persone”, questione non sempre rappresentata al tavolo negoziale.

Roma, 3 giugno 2010
 
FP CGIL Nazionale
Coordinatore Agenzia delle Entrate

Luciano Boldorini

 
 
 

 
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