Agenzia delle Entrate: Documento unitario su formazione, mobilità e riorganizzazione degli uffici di Bologna

18 Luglio 2011

Documento unitario su formazione, mobilità e riorganizzazione degli uffici di Bologna

 

COORDINAMENTI REGIONALI AGENZIE FISCALI EMILIA ROMAGNA

Bologna, 13 ottobre 2008

Al Direttore Regionale
Agenzia delle Entrate Emilia Romagna
Bologna

Area Staff
Ufficio Relazioni Sindacali

Al Direttore Centrale del Personale
Dott. Girolamo Pastorello
Roma

Ai Coordinamenti Nazionali
FP CGIL – CIL FPUIL PA
Roma

Oggetto: Formazione, riorganizzazione uffici di Bologna e mobilità del personale

Egregio Direttore,
si allunga la lista degli argomenti che vorremmo discutere nell’incontro già programmato per il 20 ottobre.
E’ da un po’ di tempo, per esempio, che pensavamo di affrontare la questione della formazione la cui concreta attuazione è lasciata davvero al libero arbitrio dei dirigenti, oggetto solo di comunicazione successiva alle OO.SS. regionali, e con scarso, per non dire assente coinvolgimento di RSU e OO. SS. Territoriali.
A nostro parere ciò si ripercuote sulla trasparenza e sui beneficiari della formazione che spesso vede coinvolti gli stessi funzionari a scapito di altri costantemente ignorati, così come alcune Aree strategiche degli Uffici vengono avvantaggiate a scapito di altre Aree altrettanto strategiche, con ripercussioni sulla professionalità dei funzionari meno “fortunati” e, di conseguenza, sulla qualità dei servizi resi.
A testimonianza di queste nostre osservazioni e convinzioni, è emblematico l’ultimo episodio che si è verificato pochi giorni fa, precisamente venerdì 3 ottobre 2008, riguardante il corso di formazione sugli “STUDI DI SETTORE” iniziato lunedì 6 ottobre 2008 nei locali della DRE.
Il fatto di cui siamo venuti a conoscenza vede coinvolte 2 colleghe dell’Agenzia delle Entrate Ufficio di Bologna 1, che il Direttore dell’Ufficio aveva giustamente segnalato perchè le stesse svolgono anche attività lavorativa sugli Studi di Settore. L’Ufficio Formazione della DRE ne escludeva una la quale, pur con disappunto, preso atto dell’esclusione, il giorno di inizio del corso si presentava regolarmente in ufficio.
Ma la cosa non finisce qui. Siamo alla farsa. Il giorno stesso di inizio del corso, infatti, il direttore invitava la collega esclusa a parteciparvi in quanto sarebbe stata, nel frattempo, esclusa l’altra in considerazione del fatto che, avendo fatto domanda di trasferimento presso la Commissione Tributaria Regionale di Bologna la DRE nell’ambito della riorganizzazione degli uffici di Bologna (chiusura di Bologna 1) aveva espresso parere favorevole al suo trasferimento e pertanto si rendeva inutile l’intervento formativo nei suoi confronti.
Per quanto ci riguarda la cosa non ci dispiace affatto, siamo contenti se la collega riesce a coronare un suo desiderio, così come non ci dispiace se un importante e strategico ufficio come la Commissione Tributaria Regionale da sempre in forte carenza di personale possa ottenere un sostegno anche con più di una unità.
Quello che ci dispiace e ci ha irritato moltissimo è il metodo e il comportamento solito della Direzione Regionale nei confronti delle Organizzazioni Sindacali, scavalcate e ignorate ogni qualvolta il loro coinvolgimento non sia funzionale ai propri scopi.
Per essere precisi e per dovere di chiarezza e di trasparenza ricordiamo a tutti i protagonisti che il 18 luglio 2007 abbiamo sottoscritto un Verbale d’intesa sull’ormai noto progetto denominato “riorganizzazione uffici di Bologna” che contiene una precisa richiesta sindacale: consentire ad un numero concordato di impiegati, di potersi trasferire in altre Regioni attivando una mobilità straordinaria; la risposta che ci è stata data, ferma e decisa, è stata che questo non era possibile perchè non rientrava nei poteri della Direzione Regionale ma nelle competenze degli Organi Centrali.
Sempre nella stessa riunione, abbiamo fatto presente che da un sondaggio era risultato che qualche dipendente aveva espresso la volontà di trasferirsi in altri Enti o Ministeri ma, la risposta data, altrettanto ferma e decisa, è stata: “non se ne parla neanche, ma vogliamo scherzare?” (riposta del Capo Settore al Personale).
Impariamo invece casualmente, in palese contraddizione con quanto affermato nell’incontro, che senza rispettare nessuna regola di trasparenza, di confronto e di concertazione con le OO.SS., ad una dipendente viene concesso il nulla-osta per emigrare presso un altro Ente.
Non tutto può essere permesso. In un rapporto leale le parti in causa devono adottare comportamenti corretti altrimenti il confronto è viziato dall’inizio. Non è la prima volta che questo avviene.
A queste condizioni e con questi presupposti, proseguire il dialogo sarà molto arduo.
Distinti saluti.

FP CGIL   CISL FP   UIL PA

 

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