Agenzia delle Entrate: lettere di denuncia concorso

18 Luglio 2011

Lettere denuncia

 

CI SONO STATE INVIATE QUESTE DUE LETTERE CHE RITENIAMO OBBLIGATORIO PUBBLICARE SUL NOSTRO SITO.
 
PROVENGONO DA DUE COLLEGHE CFL RISULTATE NON IDONEE ALLA PROVA DI ESAME.
CREDIAMO DI NON DOVER AGGIUNGERE ALTRO ALLE CRITICHE RIVOLTE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE. E’ UN SISTEMA DI ASSUNZIONE E SELEZIONE DEL PERSONALE CHE NON ACCETTIAMO E DA NOI CRITICATO. VOGLIAMO RICORDARE AL DIRETTORE ATTILIO BEFERA CHE GLI OTTIMI RISULTATI OTTENUTI NEL 2008 SONO IL FRUTTO ANCHE DEL LAVORO E DELLA PROFESSIONALITA’ DI QUESTE COLLEGHE, CHE OGGI CON CINISMO E INDIFFERENZA L’AMMINISTRAZIONE ESPELLE DAI NOSTRI UFFICI.

FP CGIL NAZIONALE
Luciano Boldorini

 

 

 
Ciao,
Vi invio questa storia affinché non si dimentichi, affinché il problema di alcuni ragazzi susciti l’indignazione di molti, affinché possiate essere voi i primi a denunciare l’ingiustizia che noi abbiamo subito ( perché noto una certa indifferenza da parte vostra)
Sono una ragazza di 30 anni, mi chiamo xxxxxxxxx xxxxxxxxx, sono nata e vivi in provincia di xxxxxx.
Dopo il praticantato da Avvocato e l’esame superato al primo tentativo, ho deciso di prepararmi al concorso per 1180 funzionari all’Agenzia delle Entrate.
Un’estate intera sui libri quella del 2008, ma che portò presto i suoi frutti. Superai brillantemente le prime due prove del concorso (nella seconda graduatoria ero 16) e poi ho atteso la comunicazione della destinazione. Xxxxxx (xx). Ero elettrizzata all’idea di lavorare in Agenzia, certo i sacrifici non sono mancati: la casa prima di tutto, l’affitto anticipato, le spese di agenzia……
Il tirocinio è stato un periodo per me stimolante, ogni giorno cose nuove e sempre più importanti, gli accessi, le verifiche. Io mi sentivo già parte dell’Agenzia. Per me, forse carica di eccessiva ingenuità, ero già entrata.
Il lavoro era tanto, specie nei periodi di scadenze e io facevo tutto e con molto impegno ( non per rinfacciarlo ma ho imbustato circa 100 accertamenti 41 bis in scadenza tra Natale e Capodanno), per non parlare poi dell’orario che facevo. Mi piaceva imparare e sapere, è nel mio carattere, quindi badavo poco agli orari d’ufficio, spesso restavo fino a tardi e non ho nemmeno sfruttato tutti i giorni di permesso. Che stupida…..
Dalla fine del tirocinio e fino al giorno della prova orale ho solo studiato. Ho visto davvero poco la luce del sole.
Le cose da rivedere erano tante e molto specifiche.
Il 19 Giugno 2009 sono andata ad xxxxxxxx per sostenere la mia prova orale.
Non ho fatto scena muta, anzi ho risposto a tutte le domande,lì dove avevo difficoltà ( le società di comodo che sulle dispense non c’erano da studiare) ho tentennato un pò, ma con il ragionamento sono arrivata comunque alla risposta. Insomma per me non ero da 30, 29, 28, 26,,,,,ma almeno 24 ci credevo. e invece no 22,10. Insomma Fuori. Vi assicuro però che la cosa che più mi ha impressionato e stroncato psicologicamente è stato sicuramente l’atteggiamento della Commissione. Freddi, distaccati, impenetrabili, mi guardavano con aria di saccenza e superiorità, che io dal basso della mia umiltà ho cercato in tutti i modi di superare.
Pensavo: per sei mesi quando vi siamo serviti ci avete sfruttato, ci avete lodato per il lavoro svolto, per gli obiettivi raggiunti anche grazie a noi e ora non ci conosce più nessuno. Non siamo nessuno.
Giorni dopo il mio orale ho chiamato in DRE per chiedere come nasceva il mio voto finale.
Mi hanno detto che il mio titolo da Avvocato è stato valutato 0.10, quando sul bando manca anche l’indicazione delle valutazioni dei titoli, e il mio tirocinio?
Mi hanno detto che quello non viene considerato ai fini della valutazione finale. Solo se fossi stata non idonea avrebbe pesato sul voto finale.( e io sono certa di essere stata valutata idonea).
Ah CAZZO! ( scusate) se vi conviene lo considerate e se non vi conviene no.
In questo momento lo sconforto, il senso di ingiustizia e la rabbia mi divorano.
Ma mi scoraggia la vostra indifferenza

XXXXXXXXXX
 

 

 
 

 
Scrivo per segnalare un evidente ingiustizia compiuta nella pubblica amministrazione nella forma non giustificata da alcun elemento e nella sostanza per motivi legati al sopravvenuto stato di gravidanza di mia moglie e al suo ruolo di madre dei nostri altri due figli.

Mia moglie si è candidata presso l’Agenzia delle entrate per posti a concorso nella regione XXXXX

La procedura di selezione, per la prima volta “all’americana” prevedeva più fasi per una durata complessiva di un anno
a) prova oggettiva tecnico-professionale superata positivamente;
b) prova oggettiva attitudinale superata positivamente;
c) tirocinio teorico-pratico, esperienza sul campo presso una sede locale valutata molto positivamente da supervisori, responsabili e colleghi di agenzia, integrato da una prova finale orale.
La prova finale orale in base ai contenuti del bando avrebbe perseguito l’obiettivo di integrare la valutazione della preparazione professionale espressa nel tirocinio, le attitudini e le motivazioni.
La sorte ha fatto si che fosse il suo turno il primo giorno degli otto a disposizione, il 3 giugno
La prova ad integrazione del tirocinio si è articolata in un colloquio di circa 40 minuti su varie materie alle cui domande è stata fornita risposta,.
Al termine del colloquio per la calura della giornata, e la spossatezza determinata dal suo oggettivo e visibile stato di gravidanza che da valutazioni mediche risulta essere in condizioni di rischio, rientra a casa e scopre amaramente da un collega di essere stata considerata “non idonea”.
Succede, se non studi abbastanza, se non rispondi alle domande, se dimostri scarso rendimento sul lavoro, ma se hai una storia personale che evidenzia capacità di studio, di ottenere risultati e competenza professionale (mai ripetuto un esame o una prova) è ancora più verosimile la valutazione che si può dare di una propria prova comparandola a quella di altri candidati.
L’indomani viene contattata dal gruppo di lavoro dove aveva svolto il tirocinio teorico-pratico, che come avviene per le risorse qualificate, ne avrebbero richiesto l’inserimento effettivo nel team, che, ancor più sorpreso,con un briciolo di benevolo sarcasmo commenta “è stata valutata la tua pancia, non le tue risposte; sei stata sicuramente una degli elementi più validi tra i nostri 12 tirocinanti e solo così possiamo giustificare l’esclusione”
La cosa più sorprendente si è però verificata nei giorni successivi, quando nessun candidato è stato più giudicato non idoneo, benché a detta di colleghi ci siano state delle situazioni anche un po’ imbarazzanti, di quasi silenzio a delle domande, e la media delle valutazioni si è di giorno in giorno elevata
D’altronde in una situazione di distribuzione statistica casuale, le valutazioni si alternano con una distribuzione statistica regolare, mentre coloro che non sono stati considerati non idonei lo sono stati solo il primo giorno.
Alla luce di ciò mi riesce in ogni caso difficile pensare che tale distribuzione non sia stata in qualche modo la risultante di obiettivi mirati, non dichiarati né dichiarabili ma evidenti nei fatti : penalizzare ed escluderla per la sua condizione.

Non vorrei vedere i miei figli crescere e constatare che la loro presenza è stata oggetto di prevaricazioni e di comportamenti selettivi che richiamano più atteggiamenti tipici dello stile di vita mitteleuropeo dei campi di lavoro di oltre sessantanni fa che la modernità del mondo occidentale. Insomma, ricorda un po’ la selezione nei lager dei lavoratori non necessari alla causa.
La storia ci insegna che certe situazioni si superano e che dovremmo evitare il riacutizzarsi di certe ferite.

Voglio ancora credere e sperare che ci possa essere giustizia e rispetto per quello che è il ruolo di madre e di donna sul lavoro perché l’impegno domestico e sul lavoro (diurno) e nello studio (notturno e festivo)e la dedizione di una madre di due figli ed in attesa di un terzo non sia calpestato nella sua dignità da un manipolo di soggetti che nei fatti dimostrano di essere strumento passivo di volontà di terzi non ben dichiarate ma abbastanza evidenti.
Vorremmo essere aiutati a trovare delle risposte
* Vigono regole di carattere numerologico a noi sconosciute per cui il giorno 03/06/09 si subisce un ineluttabile influsso negativo come l’evento verificatosi?
* È questo il nuovo corso del mondo del lavoro pubblico del terzo millennio?
* I dettami costituzionali e i principi sbandierati nelle situazioni più disparate (family day, principo di eguaglianza, pari opportunità, quote rosa, ecc.) possono essere ridicolizzati in tal modo?
Lancio una proposta provocazione: perché non licenziare direttori e i tutors che dopo sei mesi di tirocinio hanno espresso un giudizio di idoneità ribaltato in pochi minuti da un’improvvisata commissione?
Come possono gestire e valorizzare le persone dei loro team ed uffici se in sei mesi non sono riusciti a vedere quello che in qualche manciata di minuti non è sfuggito agli occhi di un altro soggetto?
Per la mia famiglia questa è una ferita aperta, che vorremmo vedere sanata.
Nonché un fenomeno meritevole di un’attenzione men che superficiale su cui vale la pena riflettere per capire quali sono i fondamenti della classe dirigente della pubblica amministrazione italiana.

Secondo voi cosa possiamo fare? Non è giusto tacere

XXXXXXXXXX
 

 
 

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