Agenzie Fiscali – Elezioni RSU: la posizione della CGIL, la disinformazione di RdB

18 Luglio 2011

Elezioni RSU: la posizione della CGIL, la disinformazione di RdB

ELEZIONI RSU LA POSIZIONE DELLA CGIL
LA DISINFORMAZIONE DI RdB

 
 

Con il comunicato stampa delle RdB-USB P.I del 22 settembre è partito l’ennesimo attacco alla CGIL. Non sappiamo a quale ribaltone si faccia riferimento né a quale bel regalo per il Governo. Evidentemente il comunicato stampa non aveva l’obiettivo di informare i lavoratori di quanto emerso nella riunione del 21 settembre presso l’ARAN, bensì di lucrare qualche facile consenso utilizzando l’arma della disinformazione, in perfetta sintonia con la cultura dominante in Italia.

 

I FATTI

L’art. 40 c. 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001, modificato dal decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15, stabilisce che “tramite appositi accordi tra l’ARAN e le confederazioni rappresentative……sono definiti sino ad un massimo di quattro comparti di contrattazione nazionale…

Nella proposta presentata dall’ARAN il 16 settembre i quattro comparti sono così determinati:
A) Comparto del personale delle Agenzie Fiscali, dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, delle Istituzioni e degli Enti di ricerca e sperimentazione e delle Università;
B) Comparto del personale delle Autonomie Locali;
C) Comparto del personale della Scuola e delle Istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale;
D) Comparto del personale delle Regioni e del Servizio Sanitario Nazionale.


Quindi ciò di cui si sta discutendo è la costituzione di nuovi 4 comparti e la salvaguardia al loro interno delle singole specificità degli attuali CCNL relativi gli attuali 12 comparti. È un problema serio per il rinnovo dei futuri contratti collettivi nazionali di lavoro.
Abbiamo sempre sostenuto che non è intenzione della CGIL subordinare le elezioni per il rinnovo delle RSU all’accordo quadro per la definizione dei comparti di contrattazione. “La eventuale modifica delle norme sulla rappresentanza sarebbe oggi un “salto nel buio”. La CGILE’ invece sicuramente disponibile per cambiamenti radicali del decreto stesso” ovvero del D.l.gs. 150/2009 ( comunicato CGIL nazionale del 22 settembre).
Per RdB e tutti gli altri sindacati non è così. Il motivo della divergenza è determinato da quanto disposto dall’art 43 del D.l.gs 165/2001 “L’ARAN ammette alla contrattazione collettiva nazionale le organizzazioni sindacali che abbiano nel comparto una rappresentatività non inferiore al 5%” (comma 1), “L’ARAN ammette alla contrattazione collettiva per la stipulazione degli accordi o contratti collettivi che definiscono o modificano i comparti o che regolano istituti comuni a tutte le pubbliche amministrazione o riguardanti più comparti, le confederazioni sindacali alle quali, in almeno due comparti siano affiliate organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi del c.1” (comma.4).

Crediamo sia facilmente intuibile la maggiore difficoltà nel raggiungere la soglia di rappresentatività qualora si costituissero quattro comparti al posto degli attuali dodici.
Comprendiamo il problema delle RdB e condividiamo l’azione per la difesa del pluralismo sindacale, quello che non capiamo è l’accusa di ribaltone sulla riforma Brunetta, D.lgs 150/2009. LA POSIZIONE DELLA CGIL E’ CHIARA E NON ACCETTIAMO STRUMENTALIZZAZIONI DI BASSO PROFILO MEDIATICO: la riforma Bunetta rappresenta un grave attacco al diritto alla contrattazione nei settori pubblici e il ritorno al primato della gestione da parte della politica dei diritti del lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni e nei settori della conoscenza. Si tratta di una riforma sbagliata, centralistica che segna il sostanziale abbandono della contrattualizzazione del rapporto di lavoro e che, non è certo destinata a favorire l’efficacia delle amministrazioni pubbliche, ma solo a introdurre discrezionalità ed inefficienze.

La CGIL è per l’immediato rinnovo delle RSU, anche in assenza di accordo sui nuovi comparti.
Eleggere le RSU è un diritto dei lavoratori, è l’affermazione della democrazia nei posti di lavoro, che non può essere subordinata ad interessi di sigla o di bottega
.

Roma 24 settembre 2010
 
                                                                                                  CGIL FP NAZIONALE
                                                                                      Coordinamento Agenzia delle Entrate 
                                                                                                   Luciano Boldorini

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