Alcune novità in merito alla stabilizzazione dei co. co. co.

18 Luglio 2011

Alcune novità in merito alla stabilizzazione dei co. co. co.

Nei giorni scorsi, è stata pubblicata una nota della Ragioneria dello Stato- Ispettorato Generale

per gli Ordinamenti del Personale, riguardante l’applicazione dell’art.3 comma 94 della Finanziaria 2008 in tema di stabilizzazione del personale con contratti di collaborazione coordinata e continuativa.

Nel merito vogliamo evidenziare l’importante novità interpretativa avanzata in questo documento che permette, esclusivamente per i co.co.co che svolgono una attività ritenuta da stabilizzare nell’ambito dei progetti occupazionali di cui al citato comma 94, di trasformare questi lavoratori in tempi determinati, ai sensi dei commi 560 e 525 della legge 296/06, anche per il corrente 2008, in alternativa alle procedure concorsuali di cui al comma 106, nel rispetto delle modalità e delle compatibilità economiche previste nei sopra citati commi nonché dell’art 3, comma 95 della legge 244/08.

Questa estensione degli effetti dei commi 525 e 560 anche nel 2008 è giustificata dalla Ragioneria dello Stato dalla necessità di legittimare attraverso questa modalità la presenza dei lavoratori utilizzati impropriamente come co.co.co per svolgere attività a carattere continuativo, subordinato e fortemente strutturate all’interno degli enti.

Ciò perché sia l’art.3, comma 76 della Finanziaria 2008, che la Circolare 2/2008 del Dipartimento della Funzione Pubblica, nel ribadire le caratteristiche di alta professionalità per l’impiego dei co.co.co nella Pubblica Amministrazione, sanciscono con grande chiarezza l’illegalità di utilizzi diversi.

In questo modo, per tutti i co.co.co non in possesso del requisito dei tre anni, per partecipare ai concorsi di cui al comma 106 e di essere mantenuti in servizio nelle more dell’espletamento degli stessi, sarà possibile continuare a prestare la loro attività nelle amministrazioni se in possesso delle condizioni previste dai citati commi 525 e 560 della Finanziaria 2007.

Come potrete comprendere queste interpretazioni, di normative assai pasticciate, perchè frutto di un precario compromesso tra esigenze politiche molto diverse, diventano necessarie quando si deve dare un minimo di risposta ai concreti bisogni di fondo delle Amministrazioni.

Questa contraddizione ci deve portare a fare emergere le nostre rivendicazioni (piani occupazionali triennali, stabilizzazione graduale di tutte le funzioni stabili e strutturate svolte con lavoro precari, reinternalizzazioni) con più forza, respingendo l’ approccio puramente tecnico- giuridico ma mettendo in valore quello delle necessità del servizio e del lavoro pubblico.

Dipartimento Welfare – Mdl
Gian Guido Santucci

Roma, 18 aprile 2008

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