Assemblea Nazionale per il 7 giugno 2007

18 Luglio 2011

Assemblea Nazionale per il 7 giugno 2007

Roma, 30 maggio 2007

Ai delegati ed eletti Fp Cgil RSU settore Pen.
(con preghiera di consegnare copia ai dirigenti
penitenziari)

Oggetto: assemblea nazionale – dirigenti penitenziari –
Roma Via L. Serra 31 -07/06/2007 – ore 10.30 –

Care/i compagne/i,
nell’allegarvi il documento indirizzato al Ministro della Giustizia Sen. Mastella sulla complessiva questione della dirigenza penitenziaria, vi informiamo che è convocato, per il giorno 7 Giugno 2007, ore 10,30, sala Filcams, piano terra, di Via Leopoldo Serra 31 Roma, l’assemblea nazionale dei dirigenti penitenziari della Fp Cgil.

La riunione avrà il seguente ordine del giorno:

* Decreto di individuazione dei livelli di funzione dirigenziale del DAP
* Contratto collettivo nazionale di lavoro
* Problematiche varie

Nel raccomandarvi la massima partecipazione vi inviamo fraterni saluti.

p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti


Roma 30 maggio 2007

Al Ministro della Giustizia
Sen. Clemente Mastella

Al Sottosegretario di Stato alla Giustizia
Prof. Luigi Manconi

Al Capo del DAP
Pres. Ettore Ferrara

Al Direttore Generale del Personale
Dr. Massimo De Pascalis

Egregi,
è trascorso oramai più di un anno dall’approvazione del Decreto Legislativo n. 63/2006 che, adempiendo la delega contenuta nella Legge Meduri, ha provveduto a completare il quadro normativo in materia di dirigenza penitenziaria.
Gli avvicendamenti nel frattempo intervenuti ai vertici del Dicastero della Giustizia e dello stesso Dipartimento, unitamente all’approvazione dei provvedimenti legislativi citati, hanno indotto i dirigenti penitenziari a confidare in un profondo rinnovamento del DAP, che sappia finalmente coniugare il recupero dell’efficienza dell’azione amministrativa con la certezza delle regole e il puntuale rispetto dei diritti dei lavoratori.
Dobbiamo tuttavia constatare, nostro malgrado, le difficoltà che continuano a contraddistinguere la gestione del personale tutto ed, in particolare, dei dirigenti.
Non è forse irrilevante, a tale proposito, sottolineare come, a tutt’oggi, non sia stata intrapresa alcuna iniziativa finalizzata alla apertura della trattativa per la sottoscrizione del primo contratto collettivo di lavoro della dirigenza penitenziaria.
Nel frattempo (e nonostante le ripetute sollecitazioni pervenute da singoli lavoratori, organizzazioni sindacali e dalle stesse strutture periferiche dell’Amministrazione), nessun chiarimento è stato fornito dal Dipartimento circa il concreto trattamento giuridico applicabile ai dirigenti, che si vedono così privati del più fondamentale (ed elementare) dei diritti: la conoscenza del proprio status.
E’ noto come la scelta del ministro dell’epoca, con il D.M. del 30 settembre 2005, di equiparare il trattamento giuridico ed economico dei dirigenti meduristi, al corrispondente personale della Polizia di Stato fosse un opzione riduttiva, in qualche modo al ribasso rispetto alle possibilità che la stessa legge prevedeva. Eppure si deve evidenziare come – nella concretezza – anche quel trattamento giuridico venga spesso negato, sia esplicitamente, sia con l’assordante silenzio che costituisce l’unica risposta alle istanze dei lavoratori.
Così accade per il congedo straordinario, per la diaria (e il rimborso forfetario delle spese) di missione, per gli orari di lavoro; e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo.
Nel frattempo, si susseguono le bozze di decreti ministeriali di attribuzione delle sedi dirigenziali che circolano nell’amministrazione e su cui non si è – finora – ritenuto di acquisire alcun parere da parte delle Organizzazioni sindacali.
Nel frattempo, si registra l’emissione di alcuni decreti provvisori di attribuzione di funzioni dirigenziali a taluni dirigenti e provvedimenti di trasferimento tutti, all’apparenza, decontestualizzati.
Noi continuiamo a sperare nell’apertura di una stagione di diritti e di opportunità per tutti i lavoratori, che sappia disegnare un’amministrazione moderna, capace di compiere le proprie scelte sulla base di valutazioni serie ed oggettive dell’operato dei propri dirigenti e dell’efficienza delle strutture che essi sono chiamati a dirigere. Noi continuiamo ostinatamente a confidare in una Pubblica Amministrazione capace di fornire servizi e di adempiere al proprio mandato in modo trasparente e rispettoso dei cittadini e dei propri operatori, senza sprechi di risorse e senza vessazioni.
Tuttavia, non intendiamo limitarci alla speranza, ma pretendiamo di essere parte e motore del cambiamento, nell’ovvio riconoscimento dei rispettivi ruoli.
Chiediamo perciò che – da subito – il DAP chiarisca in modo inequivocabile lo stato giuridico ed il trattamento economico applicabile ai propri dirigenti nell’attuale fase transitoria, che si protrae oramai dal 16 agosto 2005.
Chiediamo, altresì, una rapida convocazione delle organizzazioni sindacali per esaminare eventuali progetti di individuazione delle sedi dirigenziali, per discutere dell’iter per la sottoscrizione del primo contratto collettivo di lavoro dei dirigenti penitenziari, per esaminare lo stato dell’arte e le proposte dell’Amministrazione in tema di mobilità dei dirigenti penitenziari.
Nella certezza di un rapido e positivo riscontro, cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.

p. la Fp Cgil Nazionale
Settore Penitenziario
Fabrizio Rossetti

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