Avvocatura: Osservazioni alla proposta di parte pubblica – nuovi profili professionali

18 Luglio 2011

Osservazioni alla proposta di parte pubblica di nuovi profili professionali

Roma, 23/06/2008

Alle lavoratrici e lavoratori dell’Avvocatura dello Stato
LORO SEDI

Oggetto: Osservazioni alla proposta di parte pubblica di nuovi profili professionali.

Nell’incontro dello scorso 18 giugno abbiamo già prospettato all’Amministrazione alcune nostre prime valutazione critiche, che riguardano l’impianto della proposta di parte pubblica e che di seguito vi riportiamo.
1) Da sempre sosteniamo, con forza e convinzione, che nell’ambito dell’Avvocatura devono essere riconosciute le tre diverse tipologie di professionalità che vi operano, riconducibili ai settori di attività “amministrativo-contabile”, “informatica” e “giuridico-legale”, sulla cui base si sono peraltro svolte le stesse procedure di riqualificazione interna. Nella proposta di parte pubblica, manca proprio il settore di attività giuridico-legale, che poi, se vogliamo, è quello che caratterizza l’attività dell’Avvocatura dello stato, e che compare soltanto nella terza area, direttamente da F3 (forse per istituire “collaboratori” professionali tanto esperti da sostituirsi, o quasi, ai procuratori e avvocati…). L’Amministrazione intende, di fatto, far confluire questo settore di attività (e con esso i profili che operano al suo interno) nell’ambito amministrativo-contabile; ciò sulla base di una asserita interpretazione del CCNL (istituzione di nuovi profili) che rischierebbe di portare alla paralisi l’attività istituzionale, specie nelle sedi periferiche; per parte nostra, riteniamo che tale interpretazione non sia corretta, poiché non tiene conto del nuovo meccanismo introdotto dal CCNL sulla determinazione dei contingenti di area e di profilo; crediamo inoltre inaccettabile appiattire professionalità tanto diverse (il ragioniere e l’assistente legale, per esempio) con la conseguenza – peraltro – di consentire all’Amministrazione (soprattutto, qui sì, nelle sedi periferiche!!) di utilizzare indifferentemente ed anche contemporaneamente uno stesso lavoratore sia nell’attività amministrativa, sia in quella legale!
2) Riteniamo che lo sviluppo economico all’interno delle aree non sia stato indicato (o comunque in modo insufficiente); questo è invece un elemento necessario.
3) Occorre che per ciascun profilo sia individuato il corrispondente processo lavorativo (cioè l’attività da svolgere); in modo sintetico, ma tale da consentire, in seconda battuta, di individuare razionalmente i contingenti numerici necessari (per area, per profilo e per sede).
4) In via generale, occorre sempre tenere ben distinte e diversificate le attribuzioni dei profili all’interno dell’area seconda rispetto a quelli dell’area terza.
5) Occorre prevedere il progressivo riassorbimento del personale di area prima (ex area A) alla posizione iniziale dell’area successiva.

Un paio di osservazioni in dettaglio:
– per quanto riguarda la terza area, unico punto di accesso da prevedere è in F1, e non anche in F3 (esperto);
– rispetto alla seconda area, settore di attività informatica, la posizione iniziale può essere attualmente individuata anche in F2 (assistente informatico).

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Detto questo, ancora una volta vogliamo insistere sulla centralità dell’obbiettivo di definire nuovi profili professionali, e ciò per vari ordini di motivi:
– per restituire dignità e professionalità ai lavoratori, che in Avvocatura ancora sono fermi di fatto ai profili della legge 312/80, senza mai aver ottenuto uno specifico mansionario;
– perché rappresentano il presupposto indispensabile per attuare la scorrimento economico all’interno delle aree, per cui il tempo perso equivale a soldi persi;
– infine, dovendo tale scorrimento essere finanziato con le risorse del FUA, notoriamente ben povero, prima facciamo, prima possiamo decidere l’utilizzo del Fua stesso, comprendendo anche quanto di fatto ci permette di realizzare.
Pertanto, riteniamo che la proposta di parte pubblica, pur con tutti i limiti che mostra, ed in quanto, appunto, proposta, modificabile in sede di contrattazione integrativa, sia un’opportunità da cogliere assolutamente, sulla quale intendiamo lavorare, aperti, come sempre, al contributo di tutti; senza per questo sottrarci al nostro impegno di rappresentanti sindacali, che deve essere anche di informazione, chiarimento e guida soprattutto su materie nuove come questa. Per fare questo dobbiamo a volte dilungarci un po’… speriamo di non annoiarvi troppo.

LA DELEGAZIONE TRATTANTE NAZIONALE FP CGIL
(Claudio Coltorti) (Vincenzo Malatesta) (Roberta Proietti)

 
 

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