Brunetta studi, i 6 miliardi non ci sono – Comunicato Stampa di Carlo Podda

18 Luglio 2011

Brunetta studi, i 6 miliardi non ci sono

Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale


Il Ministro Brunetta, che nella veste di professore spesso consiglia ai suoi interlocutori di approfondire e studiare i temi su cui sono chiamati a discutere, questa volta non ha studiato bene.

Dei 6 miliardi dei quali il Ministro ha parlato nella conferenza stampa di oggi, solo 3 sono quelli effettivamente stanziati per il rinnovo dei contratti pubblici. Gli altri 3 miliardi sono in realtà la previsione di indebitamento del sistema pubblico per il rinnovo dei contratti, il cui stanziamento è però a carico del sistema degli enti locali e delle regioni (infatti le risorse relative al personale dipendente di questi enti è iscritto nei bilanci di loro pertinenza).

Gli enti locali, come si sa, non sono in condizione di avere queste risorse, tant’è che hanno ufficialmente chiesto al Ministero dell’Economia di poter sottrarre dal computo per il patto di stabilità interno le maggiori spese per il personale. Il Governo ha finora opposto un diniego, ed è proprio per questo motivo che il Comitato di Settore non ha potuto nemmeno chiedere all’Aran di aprire le trattative.

Per ciò che riguarda i dipendenti del sistema sanitario, la direttiva è stata inviata all’Aran, che per quanto ne sappiamo avvierà al più presto il tavolo delle trattative.

Non sappiamo come le istituzioni vorranno rispondere alla generosa offerta di collaborazione del Ministro, ma, per quel che ci riguarda, confessiamo di ritenerci già sufficientemente appagati dal contributo che ha voluto dare per i contratti di statali, agenzie fiscali ed enti parastatali. In questi casi, per poter garantire un aumento irrisorio, un’indennità di vacanza contrattuale pari alla metà di quella che aveva annunciato per mesi, senza riuscire peraltro a mettere in campo misure realmente innovative su produttività ed efficienza, ha provocato una gravissima e del tutto inedita rottura dell’unità sindacale, ed una grave violazione dell’unica legge sulla rappresentanza che vige in questo paese, sul cui merito si esprimerà il giudice nei prossimi giorni, e la cui responsabilità, ci teniamo a ribadirlo, non è certo dei sindacati che hanno sottoscritto quell’accordo, ma di Governo e Aran.

Per tutti questi motivi ci auguriamo che il Ministro Brunetta si tenga ben lontano dai tavoli per il rinnovo contrattuale di enti locali e sanità e che, se proprio deve far qualcosa, sostenga dentro il suo Governo la richiesta degli enti locali, senza la quale nemmeno l’anticipo del 90% di cui para, potrebbe aver corso.

Roma, 3 Febbraio 2009

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