Carcere: aggredito poliziotto penitenziario nel carcere di San Gimignano (SI) – Comunicato Stampa di Francesco Quinti

18 Luglio 2011

Carcere: aggredito poliziotto penitenziario nel carcere di San Gimignano (SI) – Comunicato Stampa di Francesco Quinti Responsabile Comparto Sicurezza Fp-Cgil Nazionale

Ieri sera un assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di San Gimignano è stato gravemente ferito da un detenuto che
gli ha gettato contro olio bollente, provocandogli ustioni di 1° grado alle braccia e alla testa.

Un episodio gravissimo. Per l’ennesima volta un collega ha rischiato di pagare in prima persona le responsabilità e le inefficienze delle istituzioni.

La feroce aggressione portata ieri ai danni di un servitore dello Stato, segnala ancora una volta all’attenzione dell’opinione pubblica, del Governo e dell’intera classe politica l’urgenza di un provvedimento tempestivo, ma soprattutto risolutivo, sul sistema penitenziario italiano. Un intervento non più rinviabile sia sul versante del contrasto al fortissimo sovraffollamento degli istituti di pena, che su quello del mondo del lavoro in carcere, troppo spesso chiamato a mettere in discussione i propri diritti e, addirittura, a repentaglio la propria incolumità personale.

Al carcere di San Gimignano, come da anni stiamo denunciamo, sono presenti ben 420 detenuti a fronte di una capienza massima di circa 220 posti e operano, garantendo tutti i servizi previsti, comprese le traduzioni dei detenuti alle Autorità Giudiziarie e/o altri istituti di pena, solo 135 agenti di Polizia Penitenziaria, mentre ne servirebbero 233 in base agli organici fissati dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il 40% in meno, mentre sono tuttora 36 i poliziotti penitenziari mai sostituiti verso i quali il predetto Dipartimento ha disposto da anni il distacco nei servizi o negli uffici centrali dell’amministrazione.

Invece di suggerire al personale l’adozione di improbabili codici etici professionali, al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria qualcuno prenda atto che nelle carceri la situazione sta degenerando e si dia da fare per impedirlo.

Il tempo perso è già costato troppi sacrifici ai poliziotti.

Roma, 24 giugno 2011
 

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