Carcere: Polizia penitenziaria, la denuncia del Corriere della Sera è la denuncia della CGIL!

18 Luglio 2011

Carcere: Polizia penitenziaria, la denuncia del Corriere della Sera è la denuncia della CGIL! Comunicato stampa di F. Quinti e M. Beschi

Pubblichiamo il testo del Comunicato stampa di Francesco Quinti responsabile nazionale FP CGIL Comparto Sicurezza e Mauro Beschi Segretario nazionale FP CGIL Comparto Sicurezza


Sono anni che segnaliamo invano la grave condizione di disagio sofferta dagli operatori del Corpo di Polizia penitenziaria, i problemi che derivano dal sensibile aumento dei carichi di lavoro individuali, in conseguenza degli ulteriori numerosi altri compiti assegnati nel corso degli anni, dalla carenza di personale pressoché generalizzata sull’intero territorio nazionale, dalle scadenti condizioni di lavoro, dall’inadeguatezza degli stipendi mensili percepiti (circa 1200 euro), che di fatto impedisce il radicamento del personale dipendente nelle regioni settentrionali del Paese e, non ultimo, dal numero elevatissimo di distacchi temporanei disposti dalle sedi del nord a quelle del centro-sud, molti dei quali non previsti dalla normativa contrattuale vigente.

Questi ultimi, in particolare, che risulterebbero aumentati con la precedente gestione del Ministero della Giustizia, sono purtroppo ancora tangibili stando ai dati conosciuti che, ad esempio, per quanto concerne il personale di Polizia penitenziaria in atto distaccato tra Ministero, Dipartimento A.P., Scuola di Formazione di Roma, Gruppo Operativo Mobile e U.S.P.E.V., indicano una presenza che si attesta mediamente intorno alle 700 unità, quasi tutte sottratte alle sedi del nord!

Fenomeno che, peraltro, si riscontra pressoché in tutte le regioni del sud, come risulta ad esempio in Campania, ove a dispetto di un organico di regione che risulta essere in linea con quello stabilito, seppur unilateralmente, dall’amministrazione centrale con D.M. 8 febbraio 2001, si registra una considerevole presenza di poliziotti distaccati in entrata, circa 300, in parte dovuta alle attuali esigenze di tutela dell’ex Ministro, circa 40 unità, e in altra alla sostituzione dei poliziotti inviati sia alla sorveglianza dei varchi del Tribunale di Napoli che agli istituti penitenziari campani.

Questi sono solo alcuni dei dati che confermano appieno quanto da noi sostenuto in più occasioni e, di recente, anche dal Corriere della Sera; chissà se li conosce il nuovo Ministro della Giustizia, Luigi Scotti, che vorremmo presto incontrare e al quale con l’occasione inviamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, a cui chiediamo di avviare a soluzione l’annosa questione.

Per quanto ci riguarda, diamo atto agli attuali vertici del DAP di aver provato a contenere e invertire la dissennata tendenza consolidatasi nel tempo. Ora, però, riteniamo non sia più ulteriormente rinviabile una seria e responsabile attività di recupero delle risorse sottratte agli organici delle regioni del centro-nord del Paese, che non dovrà essere operata indistintamente e scriteriatamente, però, ma distinta in ragione della legittimità dei provvedimenti individuali assunti dall’amministrazione, ovvero modulata tenendo in debita considerazione i diritti e le esigenze prospettate dal personale che, sulla base della documentazione prodotta, e in ossequio alla normativa contrattuale vigente, ha ottenuto i periodi di temporaneo distacco.

Roma, 14 febbraio 2008

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