Carceri: domani il “Pol.Pen day”. Comunicato stampa di Mauro Beschi, Segretario Nazionale FP CGIL e Francesco Quinti, responsabile Nazionale Comparto Sicurezza

18 Luglio 2011

Carceri: domani il "Pol.Pen day". Comunicato stampa di Mauro Beschi, Segretario Nazionale FP CGIL e Francesco Quinti, responsabile Nazionale Comparto Sicurezza

Domani, 4 giugno 2009, i poliziotti penitenziari in servizio negli istituti di pena del Paese si asterranno dal consumare il pranzo nelle mense di servizio.

Contemporaneamente a Roma, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, davanti alla sede del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, si terrà un sit-in di protesta organizzato dalle OO.SS. di categoria per denunciare le pessime condizioni di lavoro a cui sono obbligati i poliziotti penitenziari, per difendere i diritti del personale e rivendicare l’urgente aumento degli organici, per reclamare misure di sostegno ad un sistema penitenziario fatto oggetto di imponenti tagli economici, sempre più affollato e meno sicuro (sfondato anche il tetto delle 63.000 presenze, per circa 43.000 posti disponibili), per un carcere più vivibile che rispetti innanzitutto la condizione umana.

Questo è quanto hanno deciso per la giornata di domani le segretarie nazionali di SAPPe – OSAPP – UIL PA Penitenziari – CGIL FP PP – e USSP per l’UGL che compongono il cartello maggioritario che rappresenta circa l’80% del personale sindacalizzato della Polizia Penitenziaria.

Oltre alle pesanti e penalizzanti condizioni di lavoro rese in ambienti insalubri ed insicuri, il personale è addirittura costretto a subire il rifiuto delle ferie e dei riposi settimanali. Aumentano i carichi di lavoro e le responsabilità, diminuisce il personale e la sicurezza, si assottigliano gli stipendi per gli emolumenti non pagati. Ai poliziotti penitenziari si sta chiedendo di garantire turni di lavoro inaccettabili, prolungati e gravosi, di assicurare turni di lavoro straordinario finanche oltre la misura consentita, peraltro pagandoli meno del lavoro ordinario, di rinunciare ai propri diritti contrattuali sacrificando la propria vita familiare.

In questi giorni, in cui le presenze in carcere hanno superato quota 63mila, non ci sono spazi materiali dove allocare i detenuti nelle attuali 207 strutture penitenziarie; aumentano le aggressioni al personale e iniziano le prime forme di protesta, e guardando al di là del famoso “piano carceri”, i cui effetti forse si vedranno tra qualche anno, ciò che preoccupa fortemente è l’assenza di concrete prospettive per l’immediato.

La misura è colma, la pazienza oltremodo esaurita.

Questa prima manifestazione è solo l’inizio di un lungo percorso di protesta e dura contestazione che il cartello maggioritario delle OO.SS. della Polizia penitenziaria – in assenza di risposte concrete – ha già programmato per il mese in corso e quelli a venire.

Roma, 3 giugno 2009

 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto