CC Cosenza – Esito visita luoghi di lavoro. La lettera Fp Cgil inviata al Capo del DAP.

18 Luglio 2011

News

CC Cosenza – Esito visita luoghi di lavoro. La lettera Fp Cgil inviata al Capo del DAP.

Al Capo del Dipartimento A. P.
Presidente Dr Ettore FERRARA 

E p. c. Al Ministro della Giustizia
Sen. Clemente MASTELLA

Al Provveditore Regionale A.P.
Dr Paolo QUATTRONE 

All’Ufficio Relazioni Sindacali 

Al Direttore della Casa Circondariale “S. COSMAI”
Dr Filiberto BENEVENTO

Al Coordinatore Nazionale
FP CGIL PP ROMA

Ai Delegati ed iscritti

Egregio Presidente,

la FP CGIL in data odierna ha effettuato una visita all’Istituto “S. COSMAI” di Cosenza e, suo malgrado, è costretta a rappresentare nuovamente le problematiche che continuano a permanere irrisolte dopo la presunta ristrutturazione dello stesso.
La puntualità del Provveditore Regionale nello smentire tutte le perplessità da noi esternate va di pari passo con le inadempienze esistenti presso la struttura indicata, tra l’altro certamente confermate dalla visita Ispettiva da Lei disposta ma anche da una verifica personale in occasione della Sua partecipazione al convegno sul tema “Certezza della pena e sicurezza del cittadino: ruolo e prospettive post indulto del Corpo di Polizia penitenziaria” tenutosi in Cosenza il 18 maggio u.s.
A tal proposito Le esprimiamo il più sentito ringraziamento per la sensibilità dimostrata nel concederci un po’ del Suo tempo prezioso, creando così i presupposti per un confronto sereno ed equilibrato.
Purtroppo, durante la nostra visita, abbiamo potuto constatare che, oltre al completamento dei lavori disposti dal Dipartimento ed eseguiti da ditte esterne, gli unici lavori conclusi ed eseguiti in economia e gestiti dal PRAP si riferiscono alla cappella, al teatro ed al percorso pubblico.
Abbiamo più volte segnalato agli Uffici Superiori che ci sono interi plessi che non sono stati neanche toccati e che stanno andando in degrado: infatti abbiamo visto che: 

1. Il lato Nord del muro di cinta (“lato palazzetto dello sport”) risulta visibilmente degradato, senza illuminazione e ciò, è quasi superfluo sottolinearlo, espone l’Istituto a pericoli concernenti la sicurezza, senza tralasciare che sia il camminamento che le garitte sono integralmente da ristrutturare e che l’altezza dello stesso muro non è adeguata a garantire eventuali pericoli di fuga; ci pare di ricordare che nel 2002 erano stati stanziati 480.000 euro per la ristrutturazione del muro!

2. Le barriere di protezione, antintrusione ed antiscavalcamento, delle aree adibite ai passeggi e comunque nell’aria prossima alle serre del campo sportivo, dei colloqui familiari “area verde” sono state rimosse e non più ripristinate, consentendo così un agibile ed incondizionato accesso all’area libera dell’Istituto ed il facile raggiungimento della portineria e della carraia.

3. Il nuovo fabbricato adibito a controllo familiari detenuti, sala d’attesa e controllo pacchi, necessita di una adeguata recinzione metallica antipolpastrello per l’intero perimetro del fabbricato, collegato alla già esistente intercinta, per evitare accesso e scavalcamento del muro, considerato l’effetto gradino prodotto dai lavori di costruzione dello stesso fabbricato e considerato che a ridosso dello stesso è stato costruitati il fabbricato per la M.O.F.

4. Il fabbricato che ospitava la sezione femminile, che poteva essere ripristinato celermente, attualmente versa in condizioni di assoluto degrado, pavimenti divelti, porte blindate sradicate, fili elettrici penzolanti, compresi i locali attualmente in uso alle attività investigative, con ambienti sprovvisti di bagni, illuminazione e comunque in condizioni deprecabili.

5. L’infermeria è nelle medesime condizioni, pavimenti divelti, fili elettrici volanti e qui ci sarebbe molto da scrivere, basta pensare alle attrezzature diagnostiche di cui l’Istituto era dotato che sono state asportate e cedute ad altre strutture, ma pare mai più riutilizzate.

6. La sala regia è un locale non solo indecoroso, ma costringe ad operare in una condizione da terzo mondo. Manca il pavimento, la scala d’accesso è in lavorazione, i servizi igienici tutto sono tranne che igienici, non c’è impianto di climatizzazione e l’altezza del locale non pare neanche adeguata allo standard di legge, all’uopo viene utilizzata una ventola per la refrigerazione dell’ambiente che, con tutti i macchinari ivi contenuti, raggiunge un grado di riscaldamento da pregiudicare seriamente la salute degli operatori. Anche qui ci sono fili elettrici scoperti e pannelli di luce senza protezione. Le telecamere del perimetro esterno non funzionano, non esistono più telecamere nei corridoi di accesso ai padiglioni, all’atrio mandorla, nella sala rilascio colloqui e sala d’attesa familiari detenuti. Risulta non funzionante il sistema antiaggressione. È facile intuire che il malfunzionamento di questo posto di lavoro pregiudica concretamente la sicurezza dell’intero Istituto.

7. Mancano le postazioni, garitte o altane, a norma di legge per il controllo detenuti nelle zone del campo sportivo e area verde, peraltro preesistenti, pregiudicando così la sicurezza e l’incolumità degli operatori, facili bersagli sia dei detenuti che di chi, dai piani alti degli edifici ubicati a ridosso dell’Istituto intendesse porre in essere attività intimidatorie o di appoggio esterno ai detenuti stessi.

8. Il magazzino vestiario è ubicato nel sottotetto della caserma vecchia, che non è stato interessato a lavori né di ristrutturazione né di messa a norma, locali abbandonati e senza sistema di aerazione, nel corridoio antistante sono visibili le stanze malconce adibite ad archivio dopo i topi la fanno da padroni, il bagno è semidivelto e non funzionante.

9. Mancano i metal detector per un controllo più adeguato nei varchi di accesso ai padiglioni e anche nelle sale colloqui, dove non è stato creato un vano dove poter effettuare il controllo dei detenuti che accedono o escono dai colloqui.

10. L’ingresso Istituto, ovvero la porta che da accesso sia agli uffici matricola, comando, educatori, magistrati, atrio mandorla, era stato completamente rimosso, attualmente è stata predisposta una scrivania per il personale di polizia penitenziaria che di fatto è esposto a disagi di ogni genere, trovandosi al centro di un passaggio obbligato.

11. Il reparto Isolamento si presenta in pessime condizioni strutturali, sia per le zone detentive che per le postazioni dei poliziotti.

12. Negli uffici della Direzione sono stati ricavati spazi operativi che non rispecchiano le elementari norme dettate dalla L. 626/94: centralino; segreteria generale; ragioneria;segreteria agenti. Si tratta di spazi angusti ricavati nell’androne che non hanno neanche il ricambio d’aria.

13. Gli ascensori dei padiglioni non funzionano e se da un lato i detenuti hanno difficoltà a portare i pranzi da un piano all’altro, dall’altro il personale e tutti gli operatori che accedono per ragioni del loro ufficio sono costretti ad utilizzare le stesse scale, anche in presenza di detenuti.

14. Nell’androne della porta carraia non sono stati previsti deflussi d’acqua e, quando piove si allaga.

15. Non sono state previste uscite d’emergenza nella caserma agenti.

16. Non esistono più gli spazi riservati alle OO.SS. sono rimaste solo 3 bacheche affisse nel corridoio della caserma che non solo non sono visibili, per quanto sono insufficienti a soddisfare le esigenze delle rappresentanze dei lavoratori che sono di gran lunga superiori come numero.

17. In ultimo abbiamo appreso che, finalmente, da parte degli organi preposti c’è stato l’assenso al progetto della cucina che corrisponde ai requisiti di legge e che a breve ci sarà anche quello dell’accesso in loco; tutto ciò a distanza di circa un anno e mezzo dalla famosa apertura. E meno male che avevamo torto!…

Presidente, a Lei rivolgiamo la presente per conoscere le risultanze della visita Ispettiva e per sapere quando si potrà arrivare alla messa a norma dell’Istituto di Cosenza.
Ce lo chiedono gli operatori della Polizia penitenziaria coinvolti, sempre meno sicuri nel loro lavoro e, soprattutto, lo impongono le norme che disciplinano la sicurezza e la salubrità nei luoghi di lavoro.
Qualora, però, non siano tempestivamente assunti i necessari provvedimenti, questa O.S. si riterrà libera di ricorrere a tutti gli strumenti di lotta sindacale a propria disposizione, compreso l’invio di una dettagliata relazione sullo stato dell’arte al Capo dello Stato – Presidente Napolitano – sempre sensibile ai temi del lavoro e della legalità.
Cordiali saluti.

Il Coordinatore Regionale FP CGIL PP
Isabella Iannuzzi
Il Segretario Generale FP CGIL Cosenza
Franco BOZZO

Cosenza li, 11.06.2007

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