CCNL e rinnovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo – comunicato

18 Luglio 2011

CCNL e rinnovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo

 
Roma, 2 aprile 2008

Al Presidente del Comitato di Settore
degli Enti Pubblici non Economici

Ai Presidenti degli Enti Pubblici
non Economici

Ai Direttori Generali degli Enti Pubblici
non Economici

Come è noto, il CCNL 2006 – 2009, stipulato il 1/10/07, alla luce di quanto stabilito nel Memorandum sottoscritto fra Governo e Parti Sociali reca significative novità che interessano questioni di rilievo quali il sistema di classificazione, le relazioni sindacali, le politiche di incentivazione, la valorizzazione professionale del personale e tutto ciò nell’ottica di assegnare risposte alle legittime aspettative dei lavoratori ed, al tempo stesso, nella prospettiva di consolidare ed accrescere i livelli di efficienza raggiunti in ciascuno degli Enti del Comparto.
Il CCNL traduce, infatti, in norme contrattuali, i principi enunciati e condivisi attraverso l’Intesa sul lavoro pubblico, finendo così per rappresentare uno strumento di grande efficacia che può contribuire non poco a realizzare, presso ciascuno degli Enti, l’obiettivo di assicurare prestazioni sempre più rispondenti alle accresciute necessità che fanno capo ai cittadini.
Per realizzare le finalità che si propone l’Intesa ed, a sua volta, il CCNL, sarà necessario individuare, in ciascuno degli Enti, precisi obiettivi da conseguire, di circoscrivere gli ambiti nei quali si può intervenire per sviluppare le attività ed i servizi eliminando, ove necessario, le vischiosità ed i vincoli che possono frenare l’ordinato sviluppo dei processi lavorativi. Così come sarà necessario predisporre misure tali da favorire fra i lavoratori la condivisione (e con la condivisione la partecipazione), dei nuovi, ulteriori risultati che si ritiene di dover realizzare.
Si tratta, in fondo, di impostare (e/o assicurare un rinnovato impulso), attraverso un incisivo piano di ristrutturazione aziendale, quei progetti di innovazione organizzativa basati sulla razionalizzazione e sulla semplificazione delle procedure, non a caso richiamati e sottolineati nell’ambito del CCNL e di potenziare quegli strumenti di gestione che si avvalgono di metodi fondati su di una attenta analisi delle esigenze, sulla programmazione, sulla pianificazione delle attività e sulla verifica dei risultati conseguiti; verifica che dovrà avvalersi anche di parametri in grado di rilevare la soddisfazione dei cittadini e degli utenti.
In questo quadro, perché i progetti abbiano a realizzarsi in maniera soddisfacente, appare, come decisiva l’attenzione e la determinazione con cui le Amministrazioni sapranno rispondere alla necessità di valorizzare le competenze e le capacità professionali dei lavoratori e, per quanto concerne gli Enti strutturalmente articolati sul territorio, la convinzione con cui le stesse Amministrazioni sapranno sviluppare, presso ciascuna delle proprie strutture periferiche abilitate, la contrattazione decentrata.
Sul versante dello sviluppo e della promozione delle professionalità non è dunque un caso che il CCNL abbia puntato con decisione sulla semplificazione del sistema di classificazione che è oggi, infatti, nelle condizioni di rispondere con rinnovata efficacia, alle legittime aspettative di crescita professionale dei lavoratori.
E non è un caso che abbia disciplinato il tema degli incarichi di Elevata Professionalità e che abbia introdotto procedure di valutazione del personale intese soprattutto quale strumento in grado di valorizzare le competenze e le stesse capacità di sviluppo.
Per tornare al tema che interessa in particolare gli Enti articolati sul territorio appare opportuno ricordare come il CCNL stimoli l’investimento di ulteriori risorse (ora almeno il 20% di quelle destinate alla produttività) al finanziamento di quei piani specifici che dovranno essere elaborati nell’ambito delle sedi periferiche e ciò, come è appunto nelle intenzioni, al fine di fornire risposte dedicate alle necessità locali ed alle esigenze avanzate dai fruitori del servizio che fanno capo a ciascuna delle articolazioni territoriali. Articolazioni che possono così finire per proporsi anche quale fattore in grado di contribuire a regolare e promuovere la crescita e lo sviluppo sociale ed economico del territorio.
Quegli stessi fruitori delle prestazioni per i quali, giova richiamarlo, va elaborata la carta dei servizi ed ai quali vanno estese le possibilità di accesso negli uffici ed alle informazioni che, fra l’altro, andranno rese in maniera sempre più ampia ed intelligibile.
Molte delle opportunità che offre il CCNL vanno ovviamente colte e realizzate attraverso la contrattazione integrativa a cui si ricorre almeno con cadenza annuale ed, in particolare, attraverso il rinnovo del CCN Integrativo a cui è affidato il compito di disciplinare, in maniera compiuta, anche gli aspetti di natura normativa ad esso delegati dal CCNL.
Quel CCN Integrativo che, in particolare questa volta, dovrà decisamente farsi carico di rendere concreti quei principi riposti nel Memorandum e nel CCNL; principi ed obiettivi che non a caso abbiamo inteso sottolineare, sebbene sinteticamente, nella presente nota.
Ma perché i risultati ulteriori che auspichiamo, e che siamo certi le stesse Amministrazioni auspicano, si realizzino in maniera coerente con i principi riposti nell’Intesa, è necessario che ciascuna Amministrazione disponga, già in corrispondenza dell’ormai, ci auguriamo, imminente avvio del confronto finalizzato al rinnovo del CCN Integrativo, di un proprio progetto fortemente innovativo, frutto, fra l’altro, di un rigoroso processo di auto-diagnosi organizzativa. E’ necessario che, tenuto conto degli impegni che scaturiscono dal CCNL, abbia individuato i risultati di breve, medio e lungo periodo da conseguire e da sottoporre alla valutazione ed alla discussione in seno al confronto medesimo.
In sostanza, è necessario che ciascuna Amministrazione proponga un piano che muovendo dagli obiettivi riposti nella Intesa e traendo profitto dalle opportunità offerte dal CCNL assuma le caratteristiche, in ottica aziendale, di un vero e proprio piano industriale. Un piano che sia in grado di individuare novità e soluzioni capaci, fra l’altro, di favorire la partecipazione dei lavoratori che operano nell’Ente e capaci altresì di recepire, di analizzare e di mettere a frutto le valutazioni circa la congruità dei servizi erogati e le indicazioni di coloro a cui i servizi sono diretti.

FP CGIL     CISL FP        UIL PA
Garzi          Giuliattini       Ponti

 

 
 
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