La Segreteria nazionale della CGIL in un suo comunicato del 29 dicembre 2008 ” denuncia l’ennesima strage di centinaia di uomini, donne e bambini palestinesi sui quali si è scatenata la rappresaglia dello stato di Israele a seguito delle azioni condotte da gruppi armati di Hamas verso i centri abitati israeliani lungo la Striscia di Gaza.”
La CGIL è preoccupata che si possa interrompere il pur difficile percorso della pace e che ” ai disastri dell’amministrazione Bush non si è saputo contrapporre nessuna pratica iniziativa della comunità internazionale, prima di tutti dell’Unione Europea, che aveva e ha tutti i requisiti per essere attiva protagonista nella soluzione del conflitto.”
La CGIL chiede ” la tregua immediata, innanzitutto, e il ritorno al tavolo del negoziato…a partire dal dialogo tra gli stessi sindacati, palestinese e israeliano…” . Perché – ricorda la Segreteria nazionale confederale – ” i palestinesi hanno tutto da perdere, ma anche gli israeliani non hanno nulla da guadagnare da un ricorso al conflitto armato che non può vedere né vinti né vincitori e che può solo rafforzare i radicalismi nei due campi.”