Commento di Alfredo Garzi alla sigla dell’ipotesi di accordo del CNL 2006/2009 Ministeri

18 Luglio 2011

Commento di Alfredo Garzi alla sigla dell'ipotesi di accordo del CNL 2006/2009 Ministeri

FP CGIL  
 
Come sapete nella serata di sabato scorso abbiamo siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL 2006/2009 parte normativa e 2006/2007 parte economica, per il Comparto Ministeri.
La sigla è stata apposta in considerazione di una valutazione positiva dell’accordo, sia per i contenuti economici che per quelli normativi. Ovviamente non ci sfugge il valore politico per l’intera stagione contrattuale, sia per i contenuti e sia per la possibilità di proseguire con gli altri comparti.
La parte economica, sulla base dell’accordo firmato il 29 maggio con il Governo, individua in 101 medi l’incremento a regime. Con 92 euro circa di incremento medio tabellare e il restante sui FUA, una parte del quale finalizzato. Occorre ricordare che per avere l’incremento a regime, nonché la retrodatazione al 1.02.2007 dell’importo già individuato nelle tabelle al 31.12.2007, è necessaria l’approvazione della Legge Finanziaria per il 2008. Per questo nell’ipotesi è indicata la necessità di un secondo accordo. A differenza del biennio precedente, quindi, le somme sul tabellare sono già tutte contenute nell’ipotesi siglata.
Nella parte normativa è rilevante l’introduzione del nuovo sistema di Classificazione del Personale. La costruzione ricalca quanto discusso nella relativa Commissione Paritetica e quanto definito nello scorso CCNL Agenzie Fiscali. In sintesi, nelle tre Aree l’accesso è per singolo profilo; ogni profilo ha una sola posizione giuridica e le altre solo economiche; non ci possono essere profili che attraversano le aree; sono individuate le modalità generali per i passaggi all’interno delle aree, tra le aree e tra profili; si introducono alcune nuove posizioni economiche in tutte e tre le aree.
Il Memorandum è la base per le modifiche sul sistema di relazioni sindacali, in merito sia ai processi di esternalizzazione e di internalizzazione, sia ai processi di riorganizzazione e sia agli interventi per la misurazione e la valutazione della qualità del servizio.
In quest’ultimo punto si trovano importanti opportunità che la contrattazione integrativa dovrà opportunamente sfruttare. L’ipotesi prevede un intervento specifico sia sul grado di soddisfazione dell’utenza sia sul merito individuale. Ovviamente sono interventi sulla produttività e quindi inseriti in un quadro che ha come obiettivo il miglioramento della qualità del servizio, indispensabile per costruire un rapporto con i cittadini, e più in generale con l’utenza, che porti anche alla valorizzazione del lavoro pubblico e al riconoscimento del suo ruolo fondamentale nello sviluppo del Paese e nell’affermazione dei diritti e della legalità.
La contrattazione integrativa interverrà sui progetti di produttività, all’interno dei quali si inserisce il grado di soddisfazione dell’utenza, che dovrà essere registrato mediante indagini dirette, quindi evitando l’intermediazione di associazioni pseudorappresentative. La quota già destinata dal contratto nazionale (30% delle somme variabili della produttività) dovrà essere incrementata attraverso quote aggiuntive che la contrattazione dovrà individuare. La valutazione individuale, anch’essa basata su criteri contrattati che seguono quelli individuati sul contratto nazionale, è indirizzata ai risultati conseguiti in relazione ad obiettivi formalmente assegnati, non alla valutazione delle attitudini o altro del genere. Anche in questo caso alle somme già destinate (20% delle somme variabili della produttività) si devono aggiungere ulteriori quote.
Proprio nella logica dell’intervento sull’organizzazione del lavoro, necessaria per raggiungere gli obiettivi, la contrattazione integrativa di posto di lavoro ha, destinata direttamente dal contratto, una quota non inferiore al 20% delle somme per la produttività. E’ un istituto che abbiamo richiesto con la piattaforma unitaria e che, FLP e RdB hanno chiesto di cancellare per lasciare la decisione alla contrattazione integrativa nazionale. Probabilmente non tutti diamo lo stesso valore al potere di contrattazione delle RSU.
Con questo accordo si segna un importante passo in avanti verso la perequazione dell’Indennità di Amministrazione tra i vari Ministeri. I lavoratori delle sei amministrazioni che percepivano gli importi più bassi (anche diversificati tra loro) avranno un incremento di questa voce che li porterà sullo stesso livello del Ministero della Difesa (comprensivo dell’aumento riservato a questo ministero). Per altri ministeri c’è stata una diminuzione della forbice rispetto alle amministrazioni in cui si percepiscono quote maggiori. In quest’ambito sono state anche riconosciute le differenze, già individuate integralmente, per i ministeri accorpati con il D.LGS. 300/99. Non è un aumento del reddito poiché l’operazione si realizza con la stabilizzazione di quote storiche del Fondo, ma è noto che ci sono ricadute positive su altri istituti.
Altri istituti sono stati oggetto di intervento, tra i quali quello del Comitato Pari Opportunità.
L’ipotesi adesso dovrà essere posta al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto per registrarne il consenso, sulla base del quale potremo sottoscrivere l’accordo in via definitiva, appena concluso l’iter dei controlli che, per la prima volta, si intendono conclusi entro 55 giorni dalla sigla dell’ipotesi. Occorre, quindi, una vasta campagna di assemblee sui posti di lavoro.
Roma, 16 luglio 2007

Il Segretario nazionale FPCGIL
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali

(A.Garzi)


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