Comunicato Coord. Aci su dl 112

18 Luglio 2011

Comunicato Coord. Aci su dl 112

 
Alle iscritte e agli iscritti della FP CGIL ACI
Alle delegate e delegati
Alle RSU

Come avete letto nei comunicati dei giorni scorsi, sia della FP CGIL che unitari, si sta consumando con il d.l. 112/2008, cosiddetto “decreto Tremonti”, l’ennesimo attacco nei confronti del lavoro pubblico e del sistema di garanzie sociali che la Pubblica Amministrazione svolge in questo Paese.
Non possiamo infatti interpretare diversamente una norma che, se approvata così come la leggiamo, contiene tutti i presupposti per smantellare lo stato sociale attraverso un provvedimento che taglia risorse per il funzionamento dei servizi pubblici, ne diminuisce ulteriormente la qualità, contiene norme che aprono la strada ad ulteriori esternalizzazioni. In pratica si sta mettendo in atto una strategia che, in accordo con Confindustria, prepara il terreno per la futura privatizzazione di quei servizi che oggi garantiscono i diritti di cittadinanza.
In questa direzione vanno molti dei provvedimenti presi da questo Governo e che puntano a indicare i cittadini non come destinatari di diritti ma come “consumatori” (basti citare la “tessera annonaria” destinata ai pensionati meno abbienti, finalizzata non ad aumentare il loro reddito ma a farli “consumare di più”). Quindi, non una politica economica basata sulla redistribuzione della ricchezza prodotta nel Paese, attraverso un equo sistema fiscale e adeguate dinamiche salariali, ma un sistema “sociale” a sostegno soprattutto delle imprese che, con i salari sempre più bassi, non riescono più a vendere i loro prodotti.
Ciò che preoccupa, e che non deve sfuggire a nessuno di noi, è che siamo in presenza di una vera e propria strategia della quale il 112/08 non è che un tassello. Va letta infatti nel suo insieme, con il disegno di legge predisposto dal Ministro Brunetta e i provvedimenti del Ministro del Lavoro Sacconi.
Mentre infatti il decreto Tremonti interviene su materie di competenza del Contratto Collettivo Nazionale (ad esempio, la disciplina delle assenze per malattia) e sulla Contrattazione integrativa (tagliando i fondi per il salario accessorio), il “piano industriale” del Ministro Brunetta agisce in modo di riportare l’organizzazione del lavoro nell’ambito della riserva di legge. Entrambi agiscono per togliere spazi alla contrattazione per ripristinare la legiferazione del rapporto di lavoro, modificare il rapporto tra singolo lavoratore e datore di lavoro diminuendo l’efficacia dell’azione collettiva e quindi, di fatto, indebolire la forza contrattuale dei lavoratori; attraverso queste norme, inoltre, si intende trasformare “geneticamente” il sindacato che contratta (se non c’è più il Contratto, che spazi e che forza può avere il sindacato?) trasformandolo eventualmente in una storta di “sindacato dei servizi”.

Insomma, si mette in discussione l’esistenza stessa del lavoro pubblico.

Come conseguenza di questa serie di azioni, all’apparenza innocue e anzi presentate all’opinione pubblica come efficaci nei confronti dei “fannulloni” e degli “assenteisti”, avremo una diminuzione di servizi pubblici e del livello della qualità degli stessi.
E’ evidente che di fronte a questo quadro non possiamo che reagire con un’azione forte, mirata, che parta dai posti di lavoro e coinvolga i cittadini, le donne e gli uomini che quotidianamente si rivolgono alle strutture pubbliche, iniziando dagli utenti che si rivolgono ai nostri sportelli.
Sappiamo che abbiamo tempi stretti e che il periodo a ridosso della pausa estiva, sicuramente scelto con cura, non ci aiuta. Dobbiamo essere altresì consapevoli che fin da oggi dobbiamo costruire la mobilitazione che avrà il suo apice in autunno, anche se il decreto fosse già stato convertito in legge, e che non ci fermeremo finché non saremo riusciti a fermare questo progetto che, se messo in atto, distruggerebbe la pubblica amministrazione.
La CGIL, Funzione Pubblica e Confederazione, è fortemente impegnata a contrastare questo attacco; da parte di questo Coordinamento Nazionale, c’è l’impegno a costruire, unitariamente con le altre sigle sindacali, un percorso di mobilitazione attraverso una serie di iniziative a livello centrale e territoriale che saranno rese note nei prossimi giorni.

Nel frattempo, le compagne ed i compagni della FP CGIL ACI, delegate/i, RSU, iscritte/i, devono sentirsi impegnate/i in questa battaglia con la consapevolezza che si vince se la lotta nasce dai posti di lavoro e coinvolge tutti, lavoratori e cittadini. Le strutture sindacali, nazionali e territoriali, daranno tutto il loro supporto a queste azioni che dovranno essere, possibilmente, unitarie per aumentarne l’efficacia.
E’ necessario prima di tutto predisporre iniziative per informare i cittadini, attraverso volantini, coinvolgendo la stampa locale (che è molto più ricettiva di quella nazionale) oppure attraverso iniziative cittadine, spiegando loro che tagliare sui fondi significa tagliare la qualità del servizio e che ridurre le dotazioni organiche significa ridurre i servizi. Anche i nostri colleghi andranno adeguatamente informati delle conseguenze del decreto (che tra l’altro produce un taglio netto sugli stipendi) affinché non ne sia sottovalutata l’entità.
Questa battaglia sarà efficace se saremo insieme ai cittadini e con il consueto grande senso di responsabilità, che le lavoratrici e i lavoratori ACI hanno saputo dimostrare in tanti momenti critici, dovremo agire senza penalizzare gli utenti limitando i servizi ma anzi capitalizzando il gradimento che spesso ci è stato dimostrato per la qualità delle nostre prestazioni.
Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori indicazioni ma fin da subito dobbiamo attivarci in ogni sede di lavoro con ogni iniziativa utile.
Roma, 3 luglio 2008

p. IL COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL ACI 
                               Denia Priami

 
 

 
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