Comunicato di Antonio Crispi sui lavoratori precari dello sportello unico immigrazione

18 Luglio 2011

 
 

Comunicato

 
 

PROCEDURE DI ASSUNZIONE DI LAVORATORI INTERINALI
COSA ACCADE PRESSO GLI SPORTELLI UNICI PER L’IMMIGRAZIONE?

Con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 febbraio 2011, il Ministero dell’interno era stato autorizzato, ai fini del completamento delle procedure relative all’emersione dal lavoro irregolare di cittadini extracomunitari, ad utilizzare 325 unità, per un periodo di sei mesi, di lavoratori con contratto a termine avvalendosi di una o più agenzie di lavoro somministrato.
Il Ministero, rappresentato dal Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione, essendo scaduti i termini contrattuali con la precedente società ha deciso di bandire una nuova gara per aggiudicare ad una nuova agenzia l’appalto per la fornitura di tale personale dando corso al relativo iter procedimentale presso la Corte dei Conti.
La FPCGIL già il 25 febbraio scorso aveva ribadito la necessità, per garantire la continuità e l’efficienza del servizio, che si procedesse a rinnovare l’impiego di tutti i 650 lavoratori interinali che avevano prestato la loro opera fino a luglio/settembre 2010 anche in caso di aggiudicazione ad altra agenzia di lavoro somministrato, sottolineando la necessità di garantire un servizio che risponda efficacemente alle esigenze della cittadinanza.
A tutt’oggi ancora non è dato conoscere se la gara di appalto sia stata autorizzata e quale siano i tempi di realizzazione della stessa.
Presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione, quelli in capo per responsabilità al Ministero del lavoro e delle politiche sociali,accadono particolari situazioni.
Si ha notizia, infatti, che l’ente strumentale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Italia Lavoro S.P. A, senza aver partecipato ad alcuna gara, sta procedendo a richiamare alcuni lavoratori, solo alcuni (forse precedentemente indicati?) che nello scorso anno sono stati impiegati presso quegli Sportelli che dipendono dal Ministero, inviandoli, dopo un corso di formazione selettivo a Roma, proprio presso quegli stessi Sportelli con contratti a progetto di nove mesi.
Tali particolari procedure di richiamo in servizio si registrano, però, anche in altre situazioni che dipendono dal Ministero dell’interno dove stanno sorgendo miriadi di contratti atipici con i quali alcuni lavoratori sono di nuovo riammessi in servizio senza rispettare i termini oggettivi previsti dall’ordinanza del 18 febbraio.
La FPCGIL ha già denunciato ai Ministeri interessati le anomalie che si stanno verificando sui posti di lavoro, chiedendo di conoscere quali possano essere le loro determinazioni in merito e proponendo l’avvio di un confronto per la stipula di un protocollo di intesa che garantisca la permanenza in servizio del personale cha ha acquisito le conoscenze professionali necessaria per erogare un servizio efficente.
Comprendiamo l’esigenza degli Uffici territoriali di far fronte all’enorme mole di lavoro che la materia immigrazione sta producendo, non comprendiamo, invece, come si possano fare ordinanze che non possono essere rispettate nelle procedure perché non sono finanziate e non comprendiamo l’atteggiamento delle Amministrazioni che invece di rilanciare sull’esigenze lavorative, ricorrono sempre più spesso al lavoro precario.
Il fenomeno migratorio nel nostro Paese non può essere gestito attraverso il continuo ricorso al lavoro precario ma necessita, invece, di una politica di investimento di risorse umane della quale queste Amministrazioni si devono far carico anche nei confronti delle politiche del Governo in materia di assunzioni nel pubblico impiego, cercando di superare il blocco dei tagli indifferenziati agli organici che rendono difficile il compiersi della missione istituzionale relativa all’immigrazione in capo a questi Dicasteri.
La FPCGIL chiede di rilanciare un piano di assunzioni a tempo indeterminato attraverso le procedure concorsuali previste dal nostro ordinamento ed avviando anche processi di stabilizzazioni in particolare per quei settori, come l’immigrazione, più esposti al rapporto diretto con i cittadini, a partire dai lavoratori a tempo determinato degli Sportelli Unici e degli Uffici immigrazione che ormai da diversi anni permettono il corretto svolgimento delle procedure di regolarizzazione.

IL SEGRETARIO NAZIONALE FPCGIL
Antonio Crispi

 

 

 
Si allega lettera inviata alla Dr.ssa M. Mancini del Ministero del Lavoro, al Prefetto A. Pria del Dipartimento Immigrazione e al Capo Dipartimento MEF Dr.ssa G. Baffi
 

 
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