18 Luglio 2011

Comunicato FUA 2007

Cosa cambia nell’accordo FUA 2007
firmato l’accordo per l’ICQ

Cari colleghi, vogliamo informarvi che in data 28 febbraio 2007 abbiamo definitivamente sottoscritto l’accordo sull’utilizzo del FUA 2007 per l’ICQ.
Abbiamo già illustrato analiticamente i termini dell’accordo, soprattutto nelle parti di novità che esso contiene, novità che oggi possiamo anche valutare sotto il profilo politico, non prima di avere evidenziato, però, sia la distanza (positiva) che intercorre fra questo accordo da noi sottoscritto e quelli passati (che ci siamo rifiutati di sottoscrivere) sia l’evoluzione della stessa trattativa FUA 2007 e i grandi punti di avanzamento sui quali possiamo attribuire alla nostra azione un valore determinante.
Inseriamo una tabella che illustra la distribuzione delle risorse del 2006 e del 2007 (prima e seconda proposta di Accordo ed Accordo firmato 2007):

 

Dalla tabella si desume che le quote, complessivamente assegnate dall’accordo firmato per il FUA 2007 a voci distribuite in misura proporzionale ai livelli economici, risultano notevolmente incrementate rispetto sia alla prima che alla seconda proposta di accordo 2007 presentate dall’Amministrazione.
Appare altrettanto evidente che sono state ripristinate modalità più equilibrate ed eque per la remunerazione dell’attività esterna; che le somme imputate alle RSU sono addirittura raddoppiate; che le somme per le indennità (alle quali, ci teniamo a dirlo, non siamo affezionati) sono aumentate nell’importo e per l’inserimento di una ulteriore voce; che per la remunerazione delle Posizioni Organizzative si è avviato un percorso affinché siano rese coerenti con le previsioni contrattuali ed applicate secondo le modalità previste dal D.lgs 165/01; che la distribuzione della produttività collettiva – in quote uguali per ciascun lavoratore – è la soluzione ottimale per remunerare i lavoratori a più basso reddito, che non possono accedere ad alcune delle voci previste dall’accordo.
Va rimarcata, soprattutto, la differenza tra la prima proposta e l’accordo firmato, nella quale la voce “reperibilità” (per la quale era stanziata più della metà dell’intero importo del FUA) era prevista per tutti coloro che si dichiaravano disponibili (ovvero: non per tutti), è stata resa conforme alla norma contrattuale e le relative somme fatte confluire in quelle assegnate alle RSU, per il livello di contrattazione di sede. Le RSU dovranno pertanto valutare, a seconda delle esigenze dei territori sui quali incidono e a seconda del livello di rischio e delle necessità di intervento, se e in quale misura applicare le diverse opzioni che l’accordo offre alla contrattazione.
Rimarchiamo, su quest’ultimo argomento, l’assoluta autonomia decisionale delle RSU ad indirizzare la contrattazione di sede sulle diverse opzioni previste. Reputiamo questa previsione un reale momento di crescita che vede aumentata la responsabilità dei delegati sindacali eletti nelle RSU e valorizzato, per la prima volta in modo rilevante, il loro ruolo.
Riguardo il punto D dell’accordo – la c.d. “una tantum” – che individua somme a compensazione della mancata riqualificazione, è rilevante la richiesta per l’apertura di una nuova fase di riqualificazione che, a partire dai lavoratori ancora esclusi, riavvii, dopo la firma del nuovo CCNL, una stagione di forte attenzione al tema della qualità e della valorizzazione del lavoro.
Una valutazione, quindi, complessivamente positiva anche alla luce di una permeabilità dell’accordo ai temi del memorandum, temi che per la prima volta cominciano ad entrare, con questo accordo, nel lessico istituzionale dell’ICQ.
Con la stessa determinazione e con lo stesso approccio affronteremo la trattativa per la mobilità, preannunciando che avremo a riferimento una imprescindibile esigenza in quel tavolo: quella cioè di garantire un accordo che definisca regole chiare, ineludibili, rispettose dei bisogni dei lavoratori e delle esigenze istituzionali (quelle nobili) dell’amministrazione.
Un accordo, insomma, che abbia l’ambizione di interrompere quella disgraziata strada, intrapresa dall’ICQ, che ha visto interpretare il tema della mobilità del personale come l’ennesima occasione di gestione occulta del personale.
Ribadiamo in conclusione che l’accordo raggiunto raccoglie molte delle proposte CGIL, sia vecchie che nuove e che ripartisce in modo equo le somme, remunera in modo equilibrato le responsabilità e dà maggiore valore al ruolo, per noi assolutamente determinante, della contrattazione di RSU.
Diamo infine atto all’Amministrazione di aver interpretato correttamente ed in modo molto equilibrato il proprio ruolo nel confronto offendo, per la prima volta, un approccio positivo che, ci auspichiamo, non sia una posizione sporadica ma che si possa ripetere nel prossimo confronto sul tema della mobilità volontaria.
Roma 29 marzo 2007

FP CGIL Mipaaf
Savino Cicoria

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