Consiglio europeo occupazione del 5 dicembre 2007

18 Luglio 2011

Consiglio europeo occupazione del 5 dicembre 2007

Consiglio europeo occupazione del 5 dicembre 2007- comunicato finale (orario di lavoro, agenzie interinali, servizi sociali di interesse generale, pensioni complementari, sanità e migranti)

Il Consiglio europeo “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori” nella sua sessione del 5-6 dicembre ha discusso una serie di punti, oltre il documento sulla flexicurity (vedi allegato)

Il Consiglio ha cercato di raggiungere l’accordo politico sue due progetti di direttiva, il primo, sull’orario di lavoro, volto a modificare la direttiva 2003/88/CE, il secondo volto a stabilire le condizioni di lavoro dei lavoratori temporanei tramite agenzia. Il Consiglio ha deciso di lavorare per una soluzione integrata e simultanea dei due progetti di direttiva che permetta “un equilibrio accettabile dal punto di vista politico”

Per quanto riguarda l’orario di lavoro (vedi allegato)

l’aspetto principale della proposta della presidenza riguarda la possibilità di derogare dalle regola delle 48 ore, come durata massima settimanale di lavoro. Tale deroga (“clausola di non partecipazione”) deve essere considerata una eccezione, prevista da un contratto, da un accordo (che non può essere firmato all’inizio del contratto di lavoro) o dalla legge; deve essere realizzato dopo aver provato tutte le altre forme di flessibilità e deve avvenire sotto il controllo delle autorità nazionali.

Pe quanto riguarda il lavoro temporaneo tramite agenzia (vedi allegato)

la direttiva cerca di stabilire un equilibrio tra flessibilità e sicurezza del posto di lavoro, completando un pacchetto di misure volte a regolamentare le condizioni di lavoro dei cosiddetti lavoratori “atipici”. Il progetto di direttiva si applicherebbe ai lavoratori che hanno un rapporto di lavoro con un’agenzia di lavoro temporaneo e che presterebbero temporaneamente la loro opera sotto il controllo e la direzione di una impresa utilizzatrice. Mira a garantire la tutela dei lavoratori temporanei tramite agenzia ed a migliorare la qualità del lavoro tramite agenzia garantendo, in particolare, il rispetto del principio della parità di trattamento – in relazione ai lavoratori impiegati dall’impresa utilizzatrice per svolgervi il medesimo lavoro. Le agenzie di lavoro temporaneo sarebbero riconosciute come datori di lavoro. Le principali questioni in sospeso possono essere riassunte come segue:- le proibizioni e restrizioni al lavoro temporaneo tramite agenzia, in particolare, la loro revisione o rimozione; – il principio della parità di trattamento, le possibili eccezioni a quel principio e la durata massima delle missioni a cui tali eccezioni possono applicarsi.

Servizi sociali di interesse generale. In seguito alla comunicazione della Commissione che accompagna la comunicazione “Un mercato unico per l’Europa del XXI secolo” – “I servizi di interesse generale, compresi i servizi sociali di interesse generale: un nuovo impegno europeo”, il Consiglio ha svolto un dibattito orientativo, concentrandosi, in particolare, sulle seguenti questioni:- contributo di un quadro europeo a ottimizzare il potenziale dei servizi sociali per la promozione della coesione sociale, dell’occupazione e della crescita economica e questioni specifiche che dovrebbero essere trattate in tale quadro; – caratteristiche specifiche e natura dei servizi sociali di interesse generale;- ulteriori iniziative da prendere a livello europeo in questo settore.È stata la prima volta che si è affrontato a questo livello tale argomento. Talune idee emerse dalla discussione possono essere così riassunte:- i servizi sociali di interesse generale svolgono un ruolo essenziale negli Stati membri nei settori sociale ed economico;- l’organizzazione, il finanziamento e il livello territoriale dell’organizzazione dei servizi sociali di interesse generale differiscono da uno Stato membro all’altro. La diversità tuttavia non costituisce un ostacolo a un contributo da parte dell’UE alla promozione dei servizi sociali di interesse generale. Sotto tale aspetto, il metodo aperto di coordinamento ha un’importante funzione da svolgere.L’importanza dei servizi sociali ha formato l’oggetto di dibattiti sul piano europeo. È evidente la crescente consapevolezza generale delle caratteristiche specifiche, della natura e dell’importanza decisiva dei servizi sociali di interesse generale, che devono essere presi in considerazione a livello europeo pur nel rispetto delle tradizioni istituzionali e delle scelte politiche nazionali.In particolare i dibattiti sui servizi sociali di interesse generale hanno evidenziato la necessità di sviluppare un quadro coerente in grado di definire chiaramente gli elementi fondanti, i principi e la portata dei servizi sociali e la loro relazione con il più ampio quadro dei servizi di interesse generale e del mercato interno. E’ esattamente uno dei principali obiettivi della recente comunicazione della Commissione al riguardo.Sarà importante avere una visione comune di tali questioni per rafforzare il ruolo dei servizi sociali a livello europeo e creare condizioni migliori per sostenerne la qualità, la modernizzazione e l’adeguatezza in futuro. La capacità di trovare soluzioni appropriate ed equilibrate in questo settore sarà fondamentale per riuscire a far fronte ai nuovi rischi ed esigenze sociali che si presentano ai cittadini dell’UE e alle sfide che devono affrontare le economie dell’UE.

Il Consiglio ha registrato progressi per un accordo politico sulla posizione comune sul progetto di direttiva relativa ai requisiti minimi per accrescere la mobilità dei lavoratori migliorando l’acquisizione e la salvaguardia dei diritti a pensione complementari.Tuttavia, dopo intense discussioni, si è constatato di non poter raggiungere l’unanimità richiesta,poiché rimangono in sospeso talune questioni, in particolare quella riguardante il periodo diacquisizione. I lavori su questo fascicolo dovrebbero esser portati avanti durante le prossime presidenze.

Il Consiglio ha svolto un dibattito orientativo sul tema sanità e migrazione nell’UE (vedi allegato),

concentrandosi in particolare su: – Incorporazione degli aspetti riguardanti la salute dei migranti nelle politiche nazionali, secondo l’approccio “Salute in tutte le politiche”;- Accesso dei migranti all’assistenza sanitaria;- Strade già battute da Stati membri; successi conseguiti e difficoltà incontrate;- Proposte di condivisione delle conoscenze, esperienze pertinenti, buone prassi e insegnamenti acquisiti da interventi efficaci.

Il Consiglio ha svolto un dibattito orientativo sul libro bianco della Commissione “Un impegno comune per la salute: approccio strategico dell’UE per il periodo 2008-2013”, concentrandosi in particolare sui seguenti aspetti: – Temi prioritari della strategia sanitaria dell’UE e loro incidenza nell’elaborazione e attuazione degli obiettivi della politica sanitaria nazionale; – Pertinenti esperienze sulla definizione, l’attuazione e il monitoraggio delle priorità e come possono queste ispirare il processo di attuazione della strategia sanitaria dell’UE; – Individuazione e attuazione delle azioni prioritarie: ruolo che gli Stati membri e la Commissione auspicano svolgere in tale processo.

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