Conto annuale 2008: La Ragioneria dello Stato smentisce il Ministro Brunetta su precariato e assenze

18 Luglio 2011

Conto annuale 2008: La Ragioneria dello Stato smentisce il Ministro Brunetta su precariato e assenze – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato il Conto Annuale 2008, che censisce il personale del pubblico impiego, fornendo dati su assenze, precariato, retribuzioni.

Al contrario di quanto sostenuto dal Ministro Brunetta, i precari nella p.a. superano le 200mila unità (208.099 al 31/12/2008). Di queste solo 37.461 possedevano i requisiti per la stabilizzazione al 31/12/2008, 12.683 sono già state o verranno stabilizzate entro il 2009, 4.683 entro il 2011. Quindi ben 153.272 lavoratori precari sono fuori dal percorso di stabilizzazione, con buona pace del Ministro Brunetta che ha tentato invano di convincerci del contrario.

Secondo la “sua” rilevazione, che censiva meno della metà degli enti nella p.a., Sicilia esclusa, sarebbero stati oltre 26mila i dipendenti stabilizzati, e solo 15mila i dipendenti non stabilizzati in possesso dei requisiti. In buona sostanza il precariato nella p.a., sempre secondo il Ministro, sarebbe talmente contenuto da non giustificare i timori di licenziamenti di massa nel caso dello stop alle stabilizzazioni, da lui fortemente voluto. Valutazioni positive, poi inspiegabilmente seguite da una proroga di 3 anni al percorso di stabilizzazione predisposto dallo scorso Governo, proroga che ha semplicemente spostato il problema al 2012.

Alla prova dei dati ufficiali il Ministro viene sonoramente bocciato.

Altro dato interessante riguarda le assenze per malattia che, sebbene a fasi alterne, continuano ad avvicinarsi a quelle del settore privato, con una riduzione di 1,6 giorni pro capite rispetto al 2007, e di 0,6 rispetto al 2006. Dati positivi e coerenti con la tendenza del settore registrata negli ultimi anni.

Ricordiamo al Ministro che il dato del 2008 non riguarda esclusivamente il suo operato, rappresentando un dato strutturale che solo in parte può ritenersi dovuto alle decurtazioni per assenza in caso di malattia introdotte nel Luglio del 2008.

Rifletta il Ministro, perché non sempre le vulgate corrispondono al vero, ed i dati trionfalistici falsati dall’ideologia presto o tardi vengono smentiti. Il populismo non produce efficienza e non cancella i precari.

Chiediamo al Ministro se, una volta messo di fronte alle cifre ufficiali, intende trovare una soluzione di sistema al dramma del precariato nella Pubblica Amministrazione, o se saremo ancora costretti a fare i conti con mistificazioni e minimizzazioni paradossali ed irresponsabili.

Oppure anche la Ragioneria Generale è un covo di “mitizzatori di precari”?

Roma, 15 Dicembre 2009

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