Il Giudice del Lavoro di Verona ha accertato l’antisindacalità e l’illegittimità della delibera con cui la Provincia di Verona ha imposto il contratto integrativo ai propri dipendenti. Il verdetto in risposta al ricorso presentato da Cgil, Cisl e Uil ribadisce quindi la nullità di contratti integrativi non sottoposti al vaglio dei rappresentanti dei lavoratori.
Il caso della Provincia di Verona si aggiunge a una lunga lista di ricorsi vinti in tutto il Paese, nelle autonomie locali come in altri settori, contro provvedimenti assunti in violazione delle più elementari norme di democrazia sindacale. Un fatto positivo, che conferma però la complessità della situazione vissuta nelle pubbliche amministrazioni da quando la riforma Brunetta ha imposto un modello dirigista. Un modello che limita gli spazi di democrazia sui posti di lavoro, creando un clima in cui sembra essere saltata ogni regola. Certe accelerazioni e certi atteggiamenti antisindacali sono il prodotto di anni di demagogia e di provvedimenti punitivi e ideologici, ma per fortuna si può ancora ricorrere al Giudice per vedere rispettata la legge.
Dal canto nostro continuiamo a opporci a un modello autoritario che prende sempre più piede nel mondo del lavoro e che ha travolto anche il lavoro pubblico. Lo abbiamo fatto chiedendo, fino ad ottenerla, la convocazione delle elezioni delle Rsu. Continueremo a farlo a partire dal 6 maggio, quando torneremo in piazza e sciopereremo per riaffermare le ragioni del lavoro e per non abbandonarci alla rassegnazione.
Roma, 4 maggio 2011