Controriforma Brunetta: niente di nuovo sotto il sole. La politica rimette la mani sulla Pubblica Amministrazione. Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

18 Luglio 2011

Controriforma Brunetta: niente di nuovo sotto il sole. La politica rimette la mani sulla Pubblica Amministrazione. Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

La controriforma della pubblica amministrazione, il cui iter legislativo si concluderà con i decreti attuativi della legge delega 15, viene oggi presentata quasi come fosse un elemento nuovo del dibattito. In realtà l’incontro tra Governo e parti sociali di ieri non aggiunge nulla di nuovo. L’epilogo dell’iter legislativo, durato 14 mesi, può essere commentato come ne commentammo la genesi: una controriforma imposta senza confronto, senza spazi di intervento per le organizzazioni sindacali, ma soprattutto un provvedimento che riporta indietro di 20 anni le lancette del diritto del lavoro nel pubblico impiego, riconsegnando alla politica il pieno dominio sulla pubblica amministrazione. All’indomani della morte di Gino Giugni, appare davvero una beffa vedere la legge e la politica che si riappropriano degli spazi della democrazia sindacale e della contrattazione.

Una legge contro la quale l’Fp-Cgil ha messo in campo un movimento ampio, una grande mobilitazione, e sulla quale il nostro giudizio assai negativo permane. Questa controriforma sarà presto misurabile in base alle performance della nostra pubblica amministrazione. Già oggi possiamo dire che, al netto del populismo con cui si manipolano i dati sulle assenze, i servizi nel nostro paese non hanno giovato affatto di quella che viene impropriamente chiamata “cura Brunetta”, che in realtà appare più come un rimedio miracoloso, di quelli che gli imbonitori del vecchio West vendevano promettendo la guarigione da tutti i mali.

La nostra organizzazione proseguirà la propria strada, operando attraverso la contrattazione la correzione delle norme più odiose di questa controriforma, come già fatto con i contratti di enti locali e sanità, che ne neutralizzano i tratti più smaccatamente punitivi.

Nel frattempo attendiamo la convocazione da parte del Governo del tavolo chiesto unitariamente da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa. In quella sede sarebbe utile affrontare un rilancio partecipato, magari non urlato e che non faccia “prigionieri”, della nostra pubblica amministrazione e dei servizi collettivi. Rilancio che a nostro avviso non può che partire dal rinnovo dei contratti.

In caso contrario, in assenza cioè di risposte concrete, dopo un anno e mezzo di chiusure e forzature, e soprattutto in assenza di soluzioni efficaci per la modernizzazione del sistema, la nostra mobilitazione sarà inevitabile.

Roma, 6 Ottobre 2009

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