Coordinamento Nazionale Rsu

18 Luglio 2011

Coordinamento Nazionale Rsu

All’On.le Silvio Berlusconi
Partito del Popolo della Libertà
Viale dell’Industria, 68/A
00144 – Roma

All’On.le Fausto Bertinotti
La Sinistra l’Arcobaleno
Via Veneto 54/b
00187 – Roma

All’On. Enrico Boselli
Partito Socialista
Piazza San Lorenzo in Lucina 26
00186 – Roma

All’On.le Siegfried BRUGGER
Südtiroler Volkspartei (SVP)
Via Brennero, 7
Bolzano

All’On.le Pierferdinando Casini
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro
Via Due Macelli 66
00187 – Roma

All’On.le Antonio Di Pietro
Italia dei Valori
Via Santa Maria in Via, 12
00187 – Roma

Al Segretario del Partito Democratico
Walter Veltroni
P.zza Sant’Anastasia, 7
00186 – Roma

E, p.c. Alla Funzione Pubblica CGIL Nazionale
Via Leopoldo Serra, 31
00153 – Roma

Alla CISL FPS
Via Lancisi, 25
00161 – Roma

Alla UIL
Via Lucullo, 6
00187 – Roma

IL GOVERNO DEL SUOLO E DELLE ACQUE IN ITALIA – LE AUTORITÀ DI BACINO

L’ANTEFATTO

“Le autorità di bacino (prorogate nelle more della revisione) in una situazione di precarietà hanno di fatto limitato di molto la loro attività, e ciò anche in ragione del fatto che dispongono di risorse finanziarie insufficienti persino per il funzionamento e la gestione ordinaria e non ricevono più dal 2004 finanziamenti finalizzati alla implementazione degli strumenti di pianificazione che dovrebbero invece essere aggiornati, integrati e resi omogenei, anche nell’ottica del recepimento della direttiva quadro e della creazione dei distretti”

Non vogliamo né possiamo ripercorrere qui le tappe di un percorso che vede prima l’ascesa di queste strutture pubbliche, a conferma della bontà di un architettura istituzionale davvero innovativa e funzionale, e per alcuni versi anticipatrice del quadro normativo europeo in materia, e poi, a partire dalla fine degli anni ’90, di un progressivo crescendo di difficoltà operative e funzionali dovuto a molteplici fattori che, comunque, hanno tutti in comune la causa di una politica ambientale indecisa e a tratti confusa.

Tutto questo nel solco importante e sempre più indispensabile per il nostro paese della leale cooperazione tra Stato e Regioni. Infatti, va rimarcato che se da un lato il governo del territorio è materia concorrente, e la potestà legislativa è in capo alle Regioni, i suoi principi fondamentali rimangono riservati alla legislazione dello Stato e la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e i beni culturali sono materie di potestà esclusiva dello Stato.

D’altronde, non appare adeguata l’ipotesi di affidare tutto ciò solo all’autonomia delle singole Regioni poiché, considerata l’ampiezza delle materie e degli interessi da trattare nel governo del suolo in Italia, l’asse del governo dei bacini idrografici si sbilancerebbe troppo, frammentandosi nei, fra loro autonomi, poteri regionali rendendo così più complessa e difficoltosa la necessaria ricomposizione degli interessi, soprattutto nei casi dei bacini idrografici sovraregionali.

Il dibattito che si è sviluppato nel nostro paese, dalle istituzioni preposte a esponenti di spicco del mondo scientifico e culturale, alle associazioni ambientaliste, fino alle parti sociali maggiormente rappresentative, ha trovato ampi consensi e riconoscimenti del positivo ruolo delle Autorità di Bacino ai fini di un governo del territorio e dei bacini idrografici nell’interesse della collettività e della tutela dell’ambiente. Ma nei fatti, ed in modo particolare per le Autorità di Bacino di rilievo nazionale, si è determinata una congiuntura a dir poco avversa al loro efficace funzionamento.

IL FATTO

Noi siamo lavoratori e rappresentanti dei lavoratori delle Autorità di Bacino Nazionali, Interregionali e Regionali e dobbiamo e vogliamo qui sottolineare che questo giudizio positivo è stato possibile soprattutto grazie all’impegno, anche in proprio, dei lavoratori delle Autorità, che negli ultimi 17 anni hanno largamente contribuito allo sviluppo di una pianificazione territoriale, di concerto con le regioni interessate, caratterizzata da una forte componente sperimentale (non c’erano altri esempi simili) che è andata via via consolidandosi, maturando ed arricchendosi di una spiccata multidisciplinarietà. Sono stati efficaci interpreti di un disegno istituzionale innovativo che aveva l’ambizione di dare ragione ed efficacia alle scelte politiche, coniugando la conoscenza scientifica e la buona amministrazione della cosa pubblica, in strutture pubbliche snelle ed operative.

Lavoratori che appartengono alla pletora dei dipendenti pubblici, categoria che spesso oggi, con troppa superficialità e genericità, e a volte anche demagogicamente, viene purtroppo indicata come causa di un inutile sperpero di risorse pubbliche.

Ma noi, per primi, non vogliamo sperpero di risorse pubbliche e non siamo con la presente semplicemente a rivendicare il mero, seppur legittimo, adeguamento salariale.
Quindi riteniamo che non vadano disperse le competenze sin qui accumulate nell’ambito della pianificazione di bacino e vengano salvaguardati posti di lavoro rendendo davvero efficace questa parte della spesa pubblica, dando pieno valore ed efficacia alle strutture che li accolgono.

Noi pensiamo che affinché ciò si realizzi davvero, sia sotto il profilo del “funzionamento” delle Autorità che sotto quello dell’efficacia nel raggiungimento della missione istituzionale (stanziamenti risorse economiche per la difesa suolo, interventi strutturali, programmazione di attività e studi, etc.), vadano affrontate urgentemente almeno alcune questioni cruciali ed irrisolte:

1. Il personale delle Autorità di Bacino è inquadrato nel comparto di contrattazione nazionale Regioni ed Autonomie Locali e le Autorità di Bacino sono state definite dalla Corte Costituzionale istituzioni a carattere giuridico-economico misto Stato-Regione. È necessario che la legge riconosca coerentemente e compiutamente questa circostanza in tutti i suoi livelli normativi, dai finanziamenti ordinari, alle leggi finanziarie, al contenuto normativo del CCNL Regioni ed Autonomie Locali. In caso contrario, come si verifica nella situazione attuale, le Autorità scontano incertezze e disapplicazioni nel quadro degli interventi legislativi sul pubblico impiego, risultano inapplicabili molte norme dello stesso CCNL per la gestione e l’organizzazione del personale dipendente, la contrattazione decentrata permane incerta ed inefficace, a partire dai conseguenti limiti nella costituzione delle risorse economiche. Basti pensare all’1% delle spese di personale che potrebbe essere reso disponibile per la formazione prevista dal CCNL vigente e che, invece, viene regolarmente ed inspiegabilmente trattenuto dalla Direzione Generale della Difesa Suolo del Ministero dell’Ambiente.

2. Deve essere garantita, con idoneo intervento legislativo, l’autonomia finanziaria di bilancio e funzionale-organizzativa attraverso capitoli di spesa del bilancio dello Stato ben individuati ed esclusivamente destinati alle Autorità di Bacino/Distretto;

3. Il perseguimento della missione istituzionale delle Autorità e la pianificazione di Bacino può essere realmente efficace solo se viene garantito, con idoneo intervento legislativo, che i flussi degli stanziamenti economici, non emergenziali, destinati alla difesa suolo siano effettivamente collegati e coordinati con la programmazione e le priorità delle previsioni dei piani di bacino.

4. Gli stanziamenti nazionali per le Autorità di Bacino devono essere sottoposti a procedimenti di riparto tali da garantire l’efficacia delle singole Autorità ma coerentemente con un quadro di priorità di interventi di livello nazionale.

In ultimo, ma non per importanza, dobbiamo ricordare, come ribadito da noi anche in altre sedi e circostanze con riferimento D.lgs. 152/2006, che la parte della delega ambientale che affronta il riordino e la trasformazione delle Autorità di Bacino in Autorità di Distretto suscita non poche preoccupazioni in ordine alle possibili ricadute sul personale attualmente in organico presso le attuali Autorità, per le seguenti ragioni, tecniche ancor prima che politiche.

Infatti la formulazione delle nuove norme rimanda integralmente e discutibilmente ad un DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che complessivamente deve definire:

a) la trasformazione dal regime previdente a quello attualmente previsto, compreso il trasferimento delle funzioni dalle Autorità di Bacino alle nuove Autorità di Distretto ed il regime transitorio;
b) le modalità transitorie applicabili durante il processo di trasformazione;
c) attribuzione o il trasferimento del personale;
d) dotazioni patrimoniali e finanziarie;

Tale attribuzione di poteri continua a risultarci tecnicamente dubbia in ordine al fatto che un atto sub-legislativo possa intervenire, senza la previsione legislativa di specifico criterio di delega, indiscriminatamente in ambiti così ampi di intervento.

In particolare desta preoccupazione la circostanza che l’attuale schema di decreto mantenga assolutamente nel vago e non definite le questioni attinenti alla dotazione organica dei nuovi Enti, nonché il trattamento giuridico ed economico da applicarsi al personale, né sulla possibilità, per il personale potenzialmente trasferito, di esercitare un qualsivoglia diritto di opzione in ordine al proprio transito.

IL PUNTO DI DOMANDA

Chiudiamo tornando alle considerazioni del virgolettato riportate in testa al presente documento, considerazioni che, secondo noi, nei contenuti, testimoniano ed avvalorano l’oggettività e la veridicità delle nostre analisi e richieste.

Pur consapevoli della fase delicata e complessa che il nostro paese attraversa, se fino ad oggi l’efficienza delle Autorità è stata mantenuta comunque a buoni livelli anche grazie allo sforzo dei lavoratori lì presenti, oggi riteniamo sia arrivato il momento di chiedere, a chi si candida per il governo del paese, di prendere atto di questa realtà e di assumere scelte politiche chiare e precise sui nodi critici ed ancora irrisolti dell’assetto istituzionale di questi enti per dare loro il pieno dell’efficacia, costituendo essi un “tassello” istituzionale così importante in materia di governo del territorio e delle acque.

Roma, lì 4 aprile 2008

RAPPRESENTANTE SINDACALE SIGLA SINDACALE AUTORITÀ DI BACINO email
Luciano Chionna RSU – lista CGIL Autorità di Bacino del fiume PO luciano.chionna@adbpo.it
Caricasole Giovanni giovanni.caricasole@adbpo.it
Vicariotto Ferdinando RSU – lista CISL ferdinando.vicariotto@adbpo.it
Farioli Christian christian.farioli@adbpo.it
Marco Gamba RSU – lista CGIL Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione rsu.adbve@virgilio.it
Canio Cristiani RSU – lista CGIL Autorità di Bacino del fiume Arno caniocristiani@yahoo.it
Emanuele Sillato RSU – lista CGIL Autorità di Bacino del fiume Tevere emanuele.sillato@tiscali.it
Silvio Bagnini silvio.bagnini@abtevere.it
Paolo Traversa RSU – lista UIL paolo.traversa@abtevere.it
Andrea Fiore RSU – lista SULPM andrea.fiore@abtevere.it
Sergio Flammini CGIL Ascoli Piceno Autorità di Bacino Interregionale fiume Tronto sergio.flammini@regione.marche.it
Claudio Berardi RSU – lista CGIL Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata claudio.berardi@regione.basilicata.it

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