Coordinamento Polizia Locale del 9.09.08

18 Luglio 2011

Coordinamento Polizia Locale del 9.09.08

 
Relazione di Antonio Crispi
Segretario Nazionale Fp Cgil

Il peggioramento del quadro congiunturale, che stiamo vivendo, riguarda, in generale:

– l’occupazione (basta pensare ai precari e ai lavoratori in esubero dell’Alitalia );
le condizioni economiche e lavorative dei dipendenti pubblici, privati e dei pensionati;
per quanto ci riguarda, più da vicino, al contratto, biennio 2006/09, alle condizioni di lavoro, con il decreto Brunetta il 112 trasformato nella legge n,133 /2008)
– L’aumento del petrolio e soprattutto dei beni di prima necessità quali pane, pasta, latte, unitamente ai problemi finanziari delle banche a livello mondiale e la recessione ormai in atto, non ci fanno ben sperare per il prossimo futuro.

Un quadro, infatti, che vale per il 2008 e anche per il 2009, con un Paese l’Italia fanalino di coda ultimo in un’Europa in forte difficoltà sul piano dell’inflazione e con una stasi economica e produttiva.
La politica economica del Paese, sia sul piano generale, abolizione dell’Ici sia quelle delle politiche del lavoro, defiscalizzazione dello straordinario e degli incentivi – prevista solo per sei mesi, e solo per i privati – non restituendo il fiscal – drag ai lavoratori e di fatto non consentendo, per quello che ci riguarda, di stipulare i contratti, ha tagliato, di fatto, la domanda di beni e servizi producendo ulteriori guasti, aumentando le difficoltà per la ripresa economica del Paese.
Al Pubblico Impiego il decreto del Ministro Brunetta, ha sottratto 100 milioni di Euro dai fondi della contrattazione integrativa; sono state tolte, per legge, le indennità accessorie che per tanti lavoratori sono parte integrante del salario.
Per non parlare delle trattenute che, per ogni giorno di malattia, possono variare da 20 a 40 Euro. Questo vale, come abbiamo denunciato nei giorni scorsi, anche per chi appartenente alla Polizia locale, che in seguito all’esercizio del proprio dovere subisce un infortunio.
I finti malati, ovviamente, possono riprendere il lavoro senza problemi.
Non ci rimettono niente.
Ma chi ha fatto sempre il proprio dovere, ed è la maggioranza, se ha la disgrazia di ammalarsi, paga duramente le scelte del Governo.
Questo provvedimento è profondamente ingiusto, spara nel mucchio, perché pone non il problema dell’organizzazione del lavoro e della sua qualità, il tema della responsabilità dei dirigenti.
Lo stesso Brunetta ha dichiarato, a Matrix, che il rilievo delle presenze al lavoro per valutare la riduzione dell’assenteismo, è stato elaborato a mano, su indicazione di sindaci e presidenti di Regioni o Province consultati telefonicamente, assemblando dati non coerenti tra di loro, per cui, a mio avviso, siamo all’ improvvisazione e al pressappochismo.
Nessun miracolo, quindi, dovuto al decreto Brunetta, circa la riduzione dell’assenteismo, nelle quantità enfatizzate dallo stesso Ministro.
Sarebbe importante capire, dai vostri interventi, cosa sta succedendo realmente nei luoghi di lavoro, nel vostro, in un settore così delicato, quello della polizia locale, che è fondamentale per la sicurezza della gente e delle città.

Come ricorderete il decreto legge 112 poi convertito in legge 133, interveniva, come ho già detto:

1. per le malattie conseguenti a lesioni riportate in attività operative e di addestramento;
2. sulle assenze per visite specialistiche, terapie e accertamenti diagnostici
3. sui permessi retribuiti per i portatori di handicap (annullando la 104) anche in situazioni di gravità;
4. permessi per chi assiste i portatori di handicap in situazioni di gravità;
5. permessi per documentati motivi personali e familiari;
6. permessi per donazioni di sangue e midollo osseo.

Con un provvedimento unilaterale il Ministro Brunetta, con la circolare n. 8/2008 ha provveduto a superare ed annullare le nefandezze previste dal suo decreto legge.
Una cosa è certa, però, non l’ha fatto spontaneamente – ma spinto, dalle nostre proteste ed iniziative e non per un ravvedimento tardivo che altrimenti non ci sarebbe stato.
Questo è un primo importante segnale, che dobbiamo saper valutare positivamente per il prosieguo della nostra azione.
Per quanto riguarda il nostro contratto, come abbiamo più volte sostenuto sono stati sottratti 1,7 miliardi di Euro dalle buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori e perciò gli stipendi subiranno un taglio dagli 80 ai 300 euro mensili;
Brunetta, ora, con 2.340 milioni di euro, previsti da Tremonti in finanziaria, per il contratto ci propone aumenti pari a 8 euro per il 2008 e 65 per il 2009 ovviamente lordi.
Ma non si ferma qui,
Con il disegno di legge 847 in discussione al Senato, all’art. 2 principi e criteri in materia di contrattazione collettiva integrativa e funzionalità delle amministrazioni pubbliche; afferma il primato della legge sulla contrattazione definendo molti istituti, del contratto, per legge.
Dobbiamo, protestare, certo, ma soprattutto, produrre azioni di lotta contro questa legge, anche perché fondamentalmente l’Anci nell’audizione del 10 settembre 2008, in essa sembra, riconoscersi, ponendo alcuni paletti sia sulla valutazione dei dipendenti sia sui criteri di erogazione di quote della retribuzione accessoria.
Questi provvedimenti, poi, se li valutiamo alla luce della proposta di Confindustria sul “nuovo modello contrattuale” unico , come giustamente sosteniamo, sia per i dipendenti sia per quelli privati, che prevede una riduzione del ruolo del contratto Nazionale ma anche, paradosso incredibile, di quello della contrattazione di II livello, su cui si sono spesi molto alcuni soggetti politici e sindacali; possiamo facilmente dedurre che la lotta mediatica ai fannulloni e la guerra contro i lavoratori e al sindacato del pubblico impiego di questo Governo e dei suoi alleati a partire da Confindustria ha per obbiettivo vero, quello di determinare un pubblico impiego ridotto nella quantità e nella qualità delle sue strutture e degli addetti in modo tale da ridurre sostanzialmente l’erogazione dei servizi e dei diritti verso i lavoratori e i cittadini del nostro Paese e nello stesso tempo “normalizzare” il sindacato.
A tutto ciò va aggiunto il provvedimento sul federalismo fiscale che trasferisce il debito pubblico nazionale agli Enti Locali e una ripartizione delle risorse, non solidale che divide il paese, certamente non l’unifica, come abbiamo scritto in un comunicato stampa circa il provvedimento sulla scuola, maestro unico, che si pone l’obiettivo di licenziare decine di migliaia di’insegnanti.
Il capolavoro però è quello sulla sicurezza.
Il Governo e le forze politiche che lo sostengono, ha dapprima alimentato l’insicurezza, che la gente avvertiva e avverte, operando con una forte riduzione delle risorse economiche, alla Polizia, ai Carabinieri e ai finanzieri, tagliando risorse agli Enti Locali, rispondendo alla domanda di sicurezza con un operazione di propaganda: l’esercito, che non modifica affatto, l’esegibilità della sicurezza, per cui la delinquenza comune e mafia, camorra, e ndrangheta continuano a delinquere e nuovi episodi di intolleranza si registrano in tutto il Paese.
Il Governo a mio avviso non ha mortificato, solo la Polizia di Stato, ma anche soprattutto la Polizia Locale, tenendola completamente fuori dai percorsi di sicurezza nazionali, attuando il coordinamento tra la Polizia di Stato e l’Esercito, tenendo fuori la polizia locale.
Sono anni che insistiamo su questa richiesta, che sempre rimane inevasa dai governi, fin qui succedutosi, mentre ai sindaci sono date nuove attribuzioni in materia di tutela di decoro cittadino e soprattutto di sicurezza.
La stessa Polizia Locale, ha sempre nuovi compiti ed è esposta sul piano della sicurezza personale, come le cronache riportano ogni giorno.
Ora siamo ai limiti della xenofobia e nella pienezza dell’ipocrisia.
I brutti, gli sporchi e i cattivi, semplicemente non si devono essere visti, aiutati a risolvere i loro problemi.

Per cui sono d’apprezzare:
– i comportamenti delle compagne e dei compagni della Polizia Locale che svolgono i nuovi compiti con professionalità e serietà; essi sono la maggioranza della polizia locale e vanno lodati per la loro abnegazione al dovere, nelle mille difficoltà che incontrano nel lavoro e vanno indicati ad esempio a quei pochi, che abusano del loro potere;
– l’accordo, voluto dai nostri sindacati di Roma che lascia ancora ai componenti della polizia locale, la libertà di scelta, armarsi o meno, e questo avviene nonostante vi sia un Sindaco nostalgico del fascismo. Quindi ha più valore.
Non sono solo segnali di speranza ma, fatti concreti che dicono, che le nostre scelte, pagano e ci sollecitano ad essere determinati nel portare avanti le nostre scelte professionali e i nostri valori.
Non apprezzo, affatto, un’idea della sicurezza, repressiva, l’intolleranza, che scaturisce, dalla così detta tolleranza zero, rivolta solo contro gli emarginati della società, non verso quei soggetti, sottoposti al vostro controllo che certo non brillano per etica e rispetto delle regole e della legalità.
Per cui, pur di fronte agli anni che passano senza avere una legge nazionale ordinativa, della Polizia Locale, personalmente, spero che siate d’accordo con me, non dobbiamo e non possiamo gettare la spugna, anche in questa situazione difficile;
la legge la vogliamo da sempre, anche perché la Polizia Locale, sia non un mondo variopinto nei compiti e nella funzione a secondo di dove agisce; ma un corpo che ha compiti e funzioni uguali su tutto il territorio Nazionale, con incarichi se volete anche nuovi, ma legati ad una professionalità riconosciuta, non a livello dei singoli comuni ma da una legge, che definisca anche la formazione e gli ambiti di coordinamento con le Polizie statali.
Così come dobbiamo uscire con caparbietà da una sorta di ballottaggio sul contratto, si o no.
Ci vuole un contratto – biennio economico 2008/09 – che nello stesso tempo ci fa confermare e consolidare le scelte fatte, nella piattaforma unitaria – a partire dalla Polizia Locale.

Per portare avanti le nostre scelte:
abbiamo convenuto e programmato alcune iniziative importanti:
– il 27 settembre “diritti in Piazza” manifestazione in tutte le piazze d’Italia – indetta dalla sola Cgil – a cui dobbiamo partecipare ed esserne attori visibili e convinti.
– Un calendario d’iniziative unitarie dei lavoratori del pubblico impiego.
– 22 Settembre Agenzie Fiscali, Stato;
– 29 Settembre AA.LL;
– 6 Ottobre Enti Pubblici;
– 15 Ottobre Sanità;
– il 17 Ottobre – Assemblea Nazionale di 5000 quadri a Roma.

Tutte con, all’ordine del giorno i seguenti tre punti:
– Restituzione alla contrattazione sottratta ai fondi di Ente e di Amministrazione pari 1,7 miliardi Euro di cui parlavamo prima;
– Stanziamento nella legge finanziaria per il rinnovo dei contratti – Nazionale e di II livello
– Accordo per un contratto unico per il lavoro pubblico e privato.

Noi oggi, infine, ci diamo un nuovo strumento per essere più tempestivi nel portare avanti le nostre scelte: l’Esecutivo,
a cui affidiamo se siamo d’accordo subito compiti di elaborazione di un documento base sulla sicurezza e ruolo e funzione della Polizia Locale – legge di riordino che consenta di:
1) chiedere un confronto di merito al Governo, ai capigruppo Parlamentari;
2) ai partiti dell’opposizione presenti nel Parlamento e negli Enti Locali.
3) La definizione di iniziative nazionali a sostegno della richiesta della Legge di riordino della Polizia Locale;
4) Un convegno Nazionale di confronto sulla legge.

Infine assegniamo ai componenti dell’esecutivo il compito di ridurre le distanze tra territorio e nazionale, tra territori e nello stesso tempo con i regionali della Funzione Pubblica per promuovere iniziative e confronti apprezzare iniziative e confronti.
I criteri, per definire la composizione dell’esecutivo, li abbiamo già definiti nel coordinamento della Polizia locale Nazionale, tenutosi a Verona.
Essi non si discostano affatto dai criteri usuali che di volta in volta si adottano, in occasioni simili nella nostra organizzazione, a partire dal fatto che l’esecutivo deve essere assolutamente snello ed operativo.
In conformità a quei criteri vi proponiamo:
Lombardia, Veneto, Polizia Provinciale, Emilia e Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia.
I segretari generali, di queste strutture regionali, indicheranno i nomi dei relativi compagni/e che formeranno l’esecutivo.
L’esecutivo sarà coordinato dal Segretario Nazionale degli Enti locali e dal responsabile Nazionale della Polizia Locale.

Roma, 9 Settembre 2008

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