Corte dei Conti: lettera aperta ai lavoratori – appoggio alla Fiom

18 Luglio 2011

Lettera aperta

 
Coordinamento Nazionale FP CGIL -Corte dei conti

Pensare agli altri oltre che a se stessi,
al futuro oltre che al presente
Vittorio Foa

Carissime/i,

La grave vicenda dell’ accordo Fiat ci pone dei pesanti interrogativi.

La Fiat ha agito con spregiudicata durezza e ha messo sul tavolo un ricatto verso i sindacati e i lavoratori: o si accettano le condizioni della Fiat o lo stabilimento, e quindi l’occupazione, non ha futuro. Purtroppo il ricatto è scattato, i sindacati si sono divisi, il Governo si è schierato con la Fiat, ancora una volta si è arrivati ad un accordo separato. Nel pacchetto dell’Azienda c’è un drastico peggioramento delle condizioni di lavoro, una lesione del diritto di sciopero, fino ad investire quanto previsto dalla Costituzione, la malattia diventa fonte di sospetto assenteismo anche per chi è veramente malato. Era possibile respingere almeno gli aspetti più inaccettabili del ricatto ? Quanto meno andava tentato. E’ vero che il Governo ha fatto di tutto per peggiorare le cose. La Fiat vuole veramente ritirarsi dall’impegno di investire? Questo non è dimostrato. Marchionne aveva affermato che era pregiudiziale l’accordo di tutti i sindacati, poi si è accontentato di un accordo separato. In ogni caso ha ragione chi dice che così sono messe in discussione leggi di tutela dei lavoratori come lo Statuto e la stessa Costituzione, che non a caso il Governo da tempo propone di cambiare a partire dall’articolo 41, cercando di realizzare un suo antico obiettivo. In sostanza erano e sono in gioco questioni di principio, diritti indisponibili. La condizione di lavoro alla Fiat, dopo l’accordo separato, peggiorerà drasticamente. I ritmi entreranno in una fase parossistica, addirittura regolati dal computer con calcoli al centesimo.
Se fosse vero che questo accordo diventerà la pietra miliare di una nuova fase economica e sociale avremmo un ritorno ad uno sfruttamento selvaggio, senza regole, che aumenterà drasticamente la forbice sociale in Italia: “chi comanda e chi è comandato”.

Questo è il vero obiettivo della Fiat, questo è il vero obiettivo del Governo: Annichilire i lavoratori, privarli della forza contrattuale in definitiva lasciarli soli alla mercè di qualsiasi “squalo”.

Non pensiamo, carissimi, che la partita riguarda solo i metalmeccanici.

Per quello che ci riguarda, il panorama è simile; con il d.lgs 150/2009 (la famosa riforma Brunetta) si è fatto lo stesso per il pubblico impiego: si delegittimano le Rsu, si depotenzia la contrattazione, si da un enorme potere all’amministrazione che fa e disfa, accorda premi e prebende ed i lavoratori sono umiliati, i sindacati impotenti.

E’ ora di dire basta, è ora che ci risolleviamo da una specie di rimbambimento collettivo che ci attanaglia ormai tutti.

Noi vogliamo reagire: mettiamo al servizio dei lavoratori la nostra coerenza nella tutela dei diritti, la nostra forza sindacale per porre fine alle ingiuste sperequazioni , la nostra capacità contrattuale per chiedere con rigore di ripristinare i corretti rapporti sindacali in modo da ridare fiducia ai lavoratori della Corte dei conti al fine di “realizzare la più completa omogeneità di comportamento in tutte le sedi della Corte ” evitando, in tal modo, spiacevoli disparità di trattamento .

Per il coordinamento Nazionale
Cgil della Corte dei conti

Michele Pietrafesa

 
 

 
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