Corte dei Conti: riunione del coordinamento nazionale – documento Fp Cgil

18 Luglio 2011

Documento Fp Cgil

Coordinamento Nazionale FP CGIL -Corte dei conti

Pensare agli altri oltre che a se stessi,
al futuro oltre che al presente
Vittorio Foa

Commissione Nazionale Trattante FP CGIL Corte dei Conti
2 febbraio 2011

 
 

Quella di oggi è la prima “Convocazione nazionale” che ci vede riuniti dopo circa quattro anni; l’ultima l’avevamo tenuta poco dopo le elezioni delle Rsu del 2004 che avevano segnato la nostra grande vittoria.
Come ricorderete passammo da quarto sindacato per consensi dei lavoratori della Corte dei conti a secondo sindacato.
Da allora sono accadute molte cose:
Rsu
intanto le elezioni RSU del 2007 che hanno confermato una nostra grande tenuta confermandoci come secondo sindacato della Corte dei conti (v. allegati).
In quella occasione, sebbene negli uffici centrali della Corte perdemmo un seggio, passando da tre seggi a due, ne acquistammo nelle sedi decentrate ( + 4 in campania, liguria, trentino e veneto) riuscendo quindi a mantenere il secondo posto come sindacato della Corte; in definitiva i seggi ottenuti a livello nazionale furono 28 ( come la Cisl) contro i 26 del 2004.

Mi soffermo ora brevemente sul lavoro svolto alla Corte dei conti.

E’ necessario fare una breve premessa.
Nel periodo che ci divide dall’ultima riunione nazionale della Commissione, è stato stravolto geneticamente il rapporto tra le Confederazioni Cgil-Cisl-Uil, di fatto l’unità sindacale ne esce distrutta.
Questa crisi in verità era già avvenuta nel 2006 quando, in carica Berlusconi, Cisl e Uil avevano sottoscritto il famoso Patto per l’Italia che regalava al centrodestra una preziosa spaccatura e tentava di isolare la Cgil. Ne uscimmo rafforzati avendo, le vicende successive, dato pienamente ragione alla politica dei redditi e della difesa del lavoro che era alla base della nostra piattaforma politica: fummo essenziali per far vincere lo schieramento di centrosinistra.
Cisl e Uil si riallinearono con la nostra Confederazione, ma poco dopo, in seguito alla caduta del governo di centrosinistra, dopo il famoso voltafaccia di Mastella e la riconferma delle destre al governo del Paese, ecco di nuovo Cisl e Uil defilarsi ed aderire (strumentalmente) alle false promesse del Governo Berlusconi.
La premessa era necessaria per ricordare a tutti noi il lavoro della Nostra Confederazione.
La Cgil ha svolto negli ultimi anni, specialmente negli ultimi due, un ruolo di supplenza della politica; ha garantito in assenza di una politica incisiva del centrosinistra, la tenuta politica e democratica del Paese.
Di conseguenza, anche noi abbiamo dovuto sostenere un grande sforzo organizzativo nei posti di lavoro, per appoggiare le giuste battaglie della Cgil e non soccombere definitivamente all’egemonia della destra,.
Quindi il nostro lavoro ha comportato:
l’organizzazione dello Sciopero Generale Cgil del 12 Dicembre 2008;
la preparazione e lo svolgimento del referendum sul contratto degli statali del 9 e 10 febbraio 2009 (alla Corte votarono 750 colleghi ed il 95% votò no al contratto) ;
la preparazione dello sciopero Generale Fp Cgil del 13 febbraio 2009 , che ebbe un grande successo di partecipazione anche alla Corte;
la preparazione e svolgimento del referendum Cgil sull’accordo separato del modello contrattuale del 30 e 31 marzo 2009 ( votarono 650 lavoratori della Corte , il 93% disse no all’accordo);
la preparazione dello sciopero dell’11 dicembre 2009 della Funzione pubblica Cgil contro la parte economica del contratto e contro le “leggi Brunetta”.

In concomitanza il lavoro sindacale alla Corte

Ottobre/novembre 2007; preparazione (assemblee in tutta Italia) ed elezione Rsu;riunioni di contrattazione ( decine e decine, forse centinaia) per:
– la sottoscrizione degli accordi sul FUA 2007, 2008;2009;2010
-riunioni in commissioni di lavoro per Il comitato Mobbing;
– per il comitato Pari Opportunità;
– per i progetti finalizzati;
– per i nuovi profili professionali;
– per la distribuzione delle indennità di disagio, etc,etc.
.-. inoltre migliaia di telefonate e mail ai colleghi ed agli iscritti etc,etc.etc.
Infine la sottoscrizione definitiva, il 22 novembre 2010, dell’importantissimo protocollo d’intesa per gli sviluppi economici all’interno delle aree che, iniziato nel lontano ottobre 2007, dopo vari aggiustamenti, ha portato all’accordo che ha permesso a tutto il personale della Corte il passaggio alla fascia retributiva superiore.

Tutto questo lavoro è stato possibile grazie al clima di fiducia e di collaborazione che si è consolidato tra i compagni della Cgil della Corte dei conti. Approfitto di questa occasione per ringraziare tutti voi e, per il vostro tramite, uno ad uno, tutte le compagne e i compagni dei comitati degli iscritti, gli eletti nelle Rsu, i membri delle commissioni, i responsabili regionali ed i semplici iscritti per il grande lavoro svolto.

L’attualità normativa che ha riguardato la Corte

Come sapete il momento attuale alla Corte è molto delicato e problematico.
Sono circa sei mesi che si è insediato il nuovo Presidente, (il 2 Luglio 2010), e poco più di quattro mesi il segretario generale ed il vice (a fine settembre 2010).
E’ troppo poco tempo per capire l’indirizzo che si vuole dare all’Istituto; siamo in attesa della direttiva annuale del nuovo Presidente per comprendere qual è la strategia che vorrà attuare.
Per ora, quindi, siamo ancora nei limiti del programma delineato dal presidente Lazzaro.
La Corte nel periodo di reggenza del predetto è stata oggetto di riforme importanti;
Parliamo della legge 15 del 2009.
Questa norma, intervenuta in un momento molto delicato della vita politica del paese, in cui l’attacco allo Stato ed alle sue funzioni è forte, sebbene ha attribuito nuovi ed importanti compiti alla Corte con un cospicuo finanziamento di 5 milioni di euro per l’attuazione delle nuove competenze attribuite rischia, però, come evidenziato nella dichiarazione pubblica del coordinatore del dipartimento settori pubblici della nostra Confederazione Michele Gentile sull’ allora art. 11 dell’ A.S. 847 diventata poi legge,”di stravolgere pesantemente il ruolo della Corte dei conti e di minarne l’ autonomia;di stravolgerne l’ assetto istituzionale ed organizzativo; infatti, il Presidente, tuttora scelto dal Governo fra i magistrati della Corte, stabilirà la “composizione nominativa” delle Sezioni Riunite, ovvero del massimo organo di controllo e giurisdizionale della stessa Corte, senza alcuna predeterminazione di criteri…, l’ organo di autogoverno verrà del tutto esautorato a favore dei poteri monocratici del Presidente, non circondati da alcuna garanzia per i magistrati della Corte…..al Presidente saranno attribuite funzioni di indirizzo politico-istituzionale benché alla stessa Corte e ai suoi componenti la Costituzione garantisce l’ autonomia e l’ indipendenza”
Questo è avvenuto, infatti, all’interno della magistratura si è creata una forte tensione manifestatasi anche con conflitti di attribuzioni tra il Presidente (inteso come organo di direzione monocratica) e gli altri organi della Corte.
Il conflitto di attribuzioni è avvenuto anche, in maniera eclatante, in occasione della emanazione del nuovo Regolamento della Corte su quale fosse l’organo legittimato ad emanarlo.

Il nuovo Regolamento

Importante è stata l’emanazione del regolamento di organizzazione della Corte dei conti (deliberazione n. 1/Del/2010 del 26 gennaio 2010).
Per la prima volta è stato chiesto un contributo alle OOSS durante la preparazione della bozza; anche se poi poco o niente delle proposte dei sindacati sono state prese in considerazione.
Comunque abbiamo avuto anche l’opportunità, su sollecitazione del Segretario generale di svolgere le nostre considerazioni.
Ometto, per brevità, di citare tutte le considerazioni (rimando al documento allegato) che sono molto articolate e puntuali; voglio qui evidenziare soprattutto la disomogenea applicazione rispetto ai vincoli e alle indicazioni dell’ art. 74 della legge 133/2008 (“riduzione degli assetti organizzativi”).
E’ nota la posizione della nostra Organizzazione (che condividiamo) che non condivide la politica di questo Governo rispetto alla P.A. in quanto non mira, come si dice, all’ efficienza e alla produttività ma al taglio della spesa e allo smantellamento ed indebolimento progressivo delle strutture pubbliche. Quindi, dal nostro punto di vista, il problema non è se si rispetta o meno questo o quel provvedimento del Ministro Brunetta, ma se il disegno organizzativo che si propone è adeguato all’ evoluzione politico-istituzionale del Paese o, nel nostro caso, va in direzione di una corretta organizzazione degli uffici della Corte.
Un esempio significativo: si decide, all’interno del regolamento, di accogliere il criterio dell’ “unificazione delle strutture che svolgono funzioni logistiche e strumentali” per l’ organizzazione periferica della Corte con l’istituzione dei Servizi Amministrativi Unici Regionali (art. 74, co. 1, lett. a), mentre al centro si aumenta di una direzione generale e si aumentano proprio i dirigenti che svolgono funzioni logistiche e strumentali.
Vi è nel regolamento un evidente logica dei “due pesi e due misure” (riduzione delle strutture in periferia, aumento al centro)
Ho voluto evidenziare questo particolare aspetto proprio perché è legato all’attualità; infatti in questi giorni il Segretariato Generale sta approntando le linee”guida” per l’avvio dei SS.AA.UU.RR ( servizi amministrativi unici regionali) senza sentire nessuno.
La commissione Nazionale Trattante proprio qualche giorno fa, su suggerimento di compagni delle sedi decentrate, ha chiesto all’Amministrazione, allo scopo di coinvolgere tutto il personale, la convocazione delle conferenze di servizio in tutte le sedi territoriali coinvolte alla presenza dei Capi degli Uffici, dei dirigenti dei SS.AA.UU.RR., delle OO.SS. e dei delegati RR.SS.UU. a partire dal prossimo mese di febbraio.
Proprio ieri l’Amministrazione ha emanato una circolare per fissare le direttive generali sull’istituzione ed il funzionamento dei Saur. Non ho avuto modo di approfondire ma mi preme qui di sottolineare che il documento, di cosi grande rilevanza organizzativa, non è stato neanche inviato alle OOSS.

L’attuazione del fua

Alla Corte c’è una grande tensione sull’applicazione della ripartizione delle risorse del fondo unico di amministrazione.
La pubblicazione di tutti gli importi e dei nomi dei colleghi che hanno ottenuto i premi ha creato rivalità e sconcerto in buona parte dei lavoratori.
Le criticità più evidenti si sono concentrate sulle Posizioni Organizzative sui premi di produttività individuale e sui progetti di produttività.
Per la prima volta, e qui bisogna dare atto ai nuovi vertici, sono stati resi pubblici i nomi dei destinatari delle P.O., questo ha scatenato un grosso malcontento principalmente per due motivi:
* il primo riguarda alcuni uffici che hanno conferito molte p.o senza un apparente motivazione;
* il secondo il solito discorso del centro che riceve più p.o. rispetto alle sedi periferiche.

Ma il vero malcontento si è scatenato sui premi individuali; qui come sapete, il premio era legato alla compilazione di una scheda di valutazione predisposta dal servizio di controllo sulla gestione. Il malcontento generalizzato tra il personale ha riguardato proprio la compilazione delle schede di valutazione da parte di dirigenti e preposti agli uffici che secondo i lavoratori sono state compilate senza rispettare le indicazioni previste dall’accordo del 19 febbraio 2010, della circolare 68/2010 del Segretariato generale e dell’articolo 22 del CCNL 2006-2009, nella parte dove prevede un contraddittorio con il personale per il tramite delle OOSS.
Per questo abbiamo chiesto all’amministrazione con una nota (che si allega) di potere porre rimedio attraverso il contraddittorio previsto nella nota congiunta.
Il 20 gennaio personalmente ho sottoscritto un verbale di contraddittorio con il dirigente della Sezione regionale di controllo per il Lazio , dove si sono superate le criticità emerse nelle schede di valutazione di alcuni lavoratori.
Infine sui progetti di produttività il disappunto è dovuto anche qui a due motivi:
* Il primo è la poca trasparenza nella presentazione, da parte dei direttori degli uffici, di specifici progetti e di conseguenza la scarsa partecipazione dei lavoratori e delle rsu;
* Il secondo è la mancanza di una equa ripartizione territoriale delle risorse.
Infatti sono stati approvati il 58,02% dei progetti centrali a scapito di quelli territoriali, solo il 41,98%.
Abbiamo già chiesto all’Amministrazione un incontro per sanare questa situazione.

Iscritti

La Corte dei conti invecchia, di conseguenza molti nostri iscritti sono andati in pensione facendo registrare una flessione del numero degli iscritti specialmente nelle sedi romane, dove le nuove iscrizioni che pure ci sono, (le ultime a dicembre 2010) non compensano le uscite.
Una eccezione “romana” è costituita dalla Sezione regionale di controllo per il Lazio dove nell’ultimo anno c’è stato un notevole incremento di iscritti fra i nuovi entrati alla Corte e dove il saldo tra pensionati e new- entry e positivo; qui gli iscritti alla Cgil sono il 33% dei dipendenti.
Nelle sedi decentrate continuiamo ad avere un buon ascolto che spesso si tramuta in iscrizioni; ciò è avvenuto per esempio a Torino, a Potenza, a Palermo (dove la Cgil ha finalmente degli iscritti) e dove quindi dovremo costruire un comitato degli iscritti per essere presenti alle prossime elezioni Rsu.

Commissione Nazionale Trattante

Il lavoro svolto a Roma dalla Commissione Nazionale Trattante è stato molto faticoso.
Purtroppo, data la cronica difficoltà economica e di agibilità sindacale prospettataci più volte, che ci impedisce di avere alle riunioni di contrattazione i compagni fuori sede della Commissione Nazionale Trattante, avvertiamo un limite oggettivo ad una condivisione delle decisioni, in particolar modo, nelle riunioni di contrattazione dove spesso dobbiamo prendere decisioni immediate.
Questa situazione ci pesa molto ed è causa, a volte, di critiche e divisioni nella condivisione delle scelte che si operano.
E’ vero che per concordare linee e problemi di grande interesse, siamo in contatto costante con i compagni della Commissione e con tutti gli iscritti sia con telefonate sia attraverso il magnifico strumento informatico; ma avvertiamo la necessità di incontrarci più spesso, anche per consolidare quel legame umano indispensabile fra gente che impegna anche il proprio tempo libero per ancorare la Cgil ai problemi dei lavoratori ed i lavoratori ai grandi ideali della solidarietà.
Questo è un problema che va risolto. La Fp Cgil ne deve prendere atto e porvi rimedio.
Abbiamo bisogno di avere a disposizione più risorse sia economiche che di agibilità sindacale; abbiamo bisogno di corsi di formazione sindacale per i giovani iscritti che dovranno proseguire il nostro lavoro.
E’ necessario inoltre riunire al più presto il Coordinamento Nazionale; è una richiesta che giornalmente mi viene rivolta dai nostri delegati delle sedi periferiche.
La delegazione romana della Commissione Nazionale Trattante, come sapete, ha perso un grande compagno, Alessandro Grazia. Il suo ricordo ed il suo esempio di grande compagno, attento ai problemi di tutti, sempre pronto a prodigarsi per dare solidarietà e risolvere le situazioni più complicate e difficili, sono sempre presenti in noi.
Abbiamo la necessità di integrare la delegazione romana della Commissione.
Dopo avere ascoltato il parere di alcuni di voi e del territoriale, propongo di integrare la Commissione con il compagno Mauro Marinucci, che già da anni segue le contrattazioni centrali.
Ho omesso di parlare del duro attacco che ha subito il nostro compagno della delegazione nazionale trattante di Napoli, Rosario Marra; lascio a lui il compito di aggiornarci sulla vicenda.
La Fp Cgil ha attivato le iniziative opportune sia sindacali che legali. La vicenda è molto complessa, siamo in attesa che si risolva positivamente.

Concludo

Ricordando a noi tutti, al Segretario Nazionale Fp Cgil Antonio Crispi, alla compagna Nicoletta Grieco che, per le Funzioni Centrali Fp Cgil, segue il nostro posto di lavoro, ai quali va il nostro ringraziamento per aver permesso i lavori odierni, che avevamo proposto di fare un convegno Cgil sulla Corte dei Conti. Abbiamo già lavorato ad un documento (che allego) e che va aggiornato .
Dalla riunione di oggi mi aspetto che venga dato il via libera e fissata una scadenza.
Buon lavoro a tutti.

Roma, 2 febbraio 2011

Il Coordinatore Nazionale F.p.Cgil
Corte dei conti
Michele Pietrafesa


 
 
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