CRI: Richiesta di incontro al capo dipartimento su personale precario

18 Luglio 2011

Richiesta di incontro al capo dipartimento su personale precario

  
Roma, 16 settembre 2008

Al Capo Dipartimento
Risorse Umane
della CRI

Ai delegati RSU e lavoratori CRI

In riferimento alle notizie provenienti da diversi comitati riguardanti la situazione del personale precario si chiede a codesta amministrazione un incontro urgente.
In particolare, oltre alla situazione in generale anche in vista della scadenza del 31 dicembre, si fanno presenti alcune situazioni di grave sofferenza per il personale.
Si chiede quale provvedimenti intende prendere l’Amministrazione in riguardo a situazioni come il Comitato Provinciale di Bari e delle diverse situazioni verificatesi in Toscana.
Per quanto riguarda la situazione della Regione Lombardia siamo venuti a conoscenza di riunioni svolte dal Capo Dipartimento, o da altri dirigenti locali, con alcune sigle sindacali ad esclusione della Cgil. Chiediamo chiarimenti in merito a questa vicenda che, qualora fosse vera, sarebbe una violazione grave dei rapporti sindacali.
Per questi motivi si rinnova la richiesta di incontro urgente con l’Amministrazione.
Cogliamo anche l’occasione per fare alcune considerazioni sulla circolare n.20/2008 del Capo Dipartimento Dott. Niglio riguardante: osservanza degli obblighi e dei doveri derivanti dal rapporto di lavoro nei confronti della Croce Rossa Italiana.
Lo stesso contratto di lavoro citato dal dott. Niglio in riferimento agli obblighi dei dipendenti parla anche degli obblighi dell’Amministrazione che il dott. Niglio si è scordato di citare.
Le Amministrazioni hanno il dovere di mettere in condizioni di lavorare e produrre i propri dipendenti, hanno il dovere di condurre al meglio l’organizzazione del lavoro e fare del tutto per migliorare il benessere dei lavoratori.
Mi chiedo se questo sia il comportamento della Croce Rossa che, tramite il Capo Dipartimento, ci richiama ad un comportamento che il vigente regolamento impone ai dipendenti pubblici, ed invece lei (l’Amministrazione) lascia interi servizi in balia di se stessi senza ne direttive ne prospettive.
Mi domando se insieme al culpa in vigilando non esista anche il culpa non facendi.

p. la FP CGIL CRI
    Pietro Cocco

 

 
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