Da Adnkronos Salute – Caso Welby, gup di Roma proscioglie medico Mario Riccio

18 Luglio 2011

Da Adnkronos Salute – Caso Welby, gup di Roma proscioglie medico Mario Riccio

Roma, 23 luglio (Adnkronos Salute)
 
Proscioglimento con formula piena per il medico anestesista Mario Riccio che interruppe la ventilazione meccanica che teneva in vita Piergiorgio Welby, affetto da una gravissima forma di distrofia muscolare. La decisione è del giudice dell’udienza preliminare (Gup) Zaira Secchi che, accogliendo oggi la richiesta del pubblico ministero Francesca Loi e del difensore di Riccio Giuseppe Rossodivita, ha dichiarato il non luogo a procedere contro il medico perchè il fatto non costituisce reato. Con la sentenza è stato dichiarato in sostanza che Welby aveva il diritto di interrompere la ventilazione meccanica e che il medico aveva il dovere di assecondare la sua richiesta. Durante l’udienza di oggi è stata anche interrogata la moglie di Welby, Mina, che si è dichiarata molto soddisfatta della decisione. Per l’avvocato Giuseppe Rossodivita che ha assistito il medico Riccio “la sentenza pronunciata oggi è molto importante perché riconosce i diritti del malato tutelati dagli art. 13 e 32 della Costituzione che gli consentono di rifiutare le terapie o la prosecuzione delle terapie non più volute anche quando questa interruzione possa determinare la morte del malato stesso”. Il difensore ha aggiunto: “Il paziente è l’unico titolare del diritto. Il medico interviene per adempiere al suo dovere come riconosciuto dalla sentenza di oggi”. Nel corso dell’udienza il Gup Zaira Secchi ha anche ascoltato la moglie di Welby, Mina, che a sua volta, conclusa l’udienza, si è dichiarata molto contenta della decisione. “Anzi, ci speravo tanto e me lo aspettavo”. L’aspettativa nasce dal fatto che per circa un’ora e mezzo il giudice ha chiesto a Mina Welby qual è stato l’iter della malattia di suo marito entrando nei particolari. “Quando un giudice chiede cose personali sul consenso della persona interessata – ha detto Mina Welby – era chiaro che di fronte a tanti particolari la decisione doveva essere quella di un proscioglimento. Io ho detto tutto sul decorso della malattia di mio marito; come abbia cercato di vivere al meglio; era informato della sua malattia. Addirittura non mi voleva sposare perchè, diceva, ‘altrimenti mi avrebbe rovinato la vita’. Io ho insistito, ci siamo sposati siamo stati 27 anni insieme. Nel 1997 la prima crisi”. Mina Welby ha poi spiegato che il marito trovò nei Radicali un appoggio, un megafono per le sue intenzioni di condurre una battaglia. “Non sono stati i Radicali a usarlo – ha detto – ma lui a usare loro. Tornando indietro io rifarei tutto. Spero che il Parlamento ora riesca a fare qualche cosa in nome di Piergiorgio”. Prosciogliendo il medico Mario Riccio il giudice Zaira Secchi ha preso in considerazione anche la disposizione dell’art. 51 del Codice penale il quale afferma che “l’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità esclude la punibilità”. Con la decisione di oggi è stato posto fine a una battaglia giudiziaria che ha sempre visto la Procura della Repubblica di Roma decisa a sostenere la necessità di prosciogliere Mario Riccio. A una prima richiesta il giudice Renato Laviola anziché accogliere le richieste della Procura aveva disposto che l’ufficio del pubblico ministero formulasse il capo di imputazione nei confronti di Riccio. Di conseguenza l’esame del caso, nel quale era stato ipotizzato il reato di omicidio del consenziente, era passato per ragioni procedurali al Gup Zaira Secchi che oggi ha ascoltato a lungo la moglie di Welby accogliendo, infine, le argomentazioni esposte sia dalla Procura sia dalla difesa.

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