AL MINISTRO DELL’INTERNO
On.le Roberto Maroni
Sig. Ministro,
riteniamo utile rappresentare a Lei quanto gli ulteriori tagli del 10% alle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni imposti con il cosiddetto decreto “Mille proroghe”, oltre quelli già apportati con il DL 133/2009, potrebbero incidere negativamente nell’azione svolta dal Suo Dicastero in merito alle due missioni istituzionali più rilevanti, la sicurezza e l’immigrazione.
La riduzione generalizzata degli organici, così come prevista dalle norme vigenti, che impedisce anche il perfezionamento di quelle procedure concorsuali già completate, rischia di produrre gravi difficoltà nella funzionalità di quegli Uffici che si occupano di sicurezza e di quelli che sul territorio si occupano di immigrazione.
Sotto tale aspetto, particolare drammaticità assume la situazione dei 650 lavoratori a tempo determinato assunti con concorso pubblico nel 2008 e la cui scadenza del contratto è stabilita al 31 dicembre 2010.
Questi lavoratori sono tutti impiegati presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione degli Uffici Territoriali del Governo e tutti gli Uffici Immigrazione delle Questure d’Italia.
L’ attuale quadro normativo in materia di stabilizzazione non permette la trasformazione del loro rapporto di lavoro ed i tagli introdotti dai provvedimenti assunti dal Governo impediscono l’ampliamento delle piante organiche, strumento indispensabile per procedere all’assunzione di personale a tempo indeterminato.
E’ necessario che vengano assunte iniziative politiche dirette a modificare le vigenti disposizioni legislative affinché la funzionalità di quegli Uffici, la cui azione è diretta a garantire quei diritti di cittadinanza per i quali la Scrivente O. S. da sempre si batte, sia assicurata.
Fino ad oggi la regolarizzazione del fenomeno immigrazione è stato affrontata con la decretazione emergenziale delle ordinanze di protezione civile ricorrendo sempre più al lavoro precario e la mancata stabilizzazione dei suddetti lavoratori determinerà la prospettiva di proseguire su tale strada.
Riteniamo questa scelta inaccettabile ed, invece, indispensabile la strutturazione degli Uffici con dotazioni organiche certe al fine di assicurare un servizio di qualità.
Le chiediamo, pertanto, l’apertura di un tavolo di confronto che permetta di affrontare le questioni poste e ricercare le possibili soluzioni.
Nel restare in attesa di un riscontro, si porgono distinti saluti.
La Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale Rossana Dettori
Roma, 28 Aprile 2010