DICHIARAZIONE PROGRAMMATICA DI ROSSANA DETTORI AL DIRETTIVO DEL 16 APRILE 2010 – SORRENTO –

18 Luglio 2011

DICHIARAZIONE PROGRAMMATICA DI ROSSANA DETTORI AL DIRETTIVO DEL 16 APRILE 2010 – SORRENTO –

Care compagne cari compagni,

non mi sfuggono le responsabilità a cui sono chiamata nell’accettare la proposta di essere la nuova Segretaria Generale della Funzione Pubblica CGIL, data l’importanza ed il ruolo che ha questa categoria fuori e dentro la CGIL.

A partire dal fatto che per la nostra categoria questo congresso ha significato una profonda divisione già dal gruppo dirigente.
Sarà compito mio, in primo luogo, impegnarmi a ricomporre, senza azzeramenti, le divisioni che ci sono al nostro interno; lo farò a partire dal merito dei problemi che la categoria ha davanti a se ma, soprattutto, provando, insieme a tutti voi, a ricreare quel clima solidale,di condivisione e costruzione delle politiche che ci hanno caratterizzato sino a qualche tempo fa.

Molte sono le cose che ci uniscono, la comune idea di lavoro pubblico, i beni comuni , l’intreccio pubblico privato e la legalità e da queste bisogna ripartire.

Per realizzare ciò è importante una gestione unitaria della Cgil.

Non è mio obbiettivo annullare le differenze, ma provare insieme a voi a far vivere il pluralismo come fonte di arricchimento reciproco, ricercando anche forme nuove di valorizzazione, evitando arroccamenti.

So che è una scommessa, ma conoscendo questa categoria penso che ci siano le volontà e le intelligenze per cimentarci unitariamente nella gestione di questo percorso e indicare anche prospettive diverse alla CGIL tutta.

Mai come in questo momento parole chiave come partecipazione, solidarietà, democrazia, trasparenza, collegialità vanno sostanziate da atti concreti e verificabili da tutto il gruppo dirigente con modalità certe e condivise.

Non intendo certo con questo abdicare alla responsabilità che mi dovrò di volta in volta assumere.

Vorrei, però, che all’esercizio di quella responsabilità si giunga al termine di un percorso nel quale tutti siano chiamati a partecipare con le loro convinzioni e con l’ascolto reciproco; questo significa valorizzare gli organismi dirigenti, praticare un confronto continuo con le strutture regionali e territoriali, valorizzare le attività tematiche del centro nazionale.

Mi piace pensare, a partire dalla futura segreteria, a modalità inclusive di tutte e tutti, a luoghi dove le discussioni siano libere, dove ognuno possa con agio esprimere il proprio pensiero, giungendo a decisioni il più possibile partecipate e condivise. Per questo motivo sarò sempre disponibile all’ascolto e al confronto.

Penso, sempre a partire dal centro, che tutti gli atti che riguardano l’organizzazione debbano rispondere a criteri conosciuti e condivisi riferiti sia all’uso delle risorse umane che economiche.

Quanto detto sin qui assume una rilevanza particolare se volgiamo lo sguardo al mondo fuori di noi.

Abbiamo di fronte a noi un modello di società alternativo ai nostri valori che è rafforzato dall’esito delle elezioni regionali ,emblematicamente rappresentato dal decreto Brunetta, dal libro bianco sul welfare di Sacconi, dall’accordo separato sul modello contrattuale e, da ultimo, dalle norme rinviate alle Camere dal Presidente Napolitano sul processo del lavoro e dal prospettato accorpamento contrattuale regioni-sanità.

Il segno unificante di tutti questi atti è riassumibile nella volontà di far implodere ogni regolazione collettiva e solidale della dialettica sociale.

Per questo il nostro primo compito è, e dovrà continuare ad essere, la difesa ed anzi la valorizzazione del CCNL, stretti, come saremo, tra un disegno centralizzatore rappresentato dalla riforma brunetta e le spinte verso la devolution.

Il nostro contrasto all’accordo separato del 22 gennaio deve riguardare tutti i settori da noi rappresentati e, quindi, la definizione delle quantità economiche e delle parti normative deve essere coerente con questa impostazione; questo deve anche essere determinante nei rapporti unitari.

Questi obbiettivi li raggiungeremo se da subito coinvolgiamo le lavoratrici, i lavoratori, i Comitati degli iscritti e le RSU.

Penso che sia un percorso necessario per rilanciare un processo di unità sindacale dal basso che, a partire dalle convergenze sui contenuti, aiuti a recuperare le divisioni nei rapporti unitari; ricomposizione possibile se partiamo dall’ascolto dei bisogni, dalla valorizzazione del lavoro e dalla funzione svolta dalle lavoratrici e dai lavoratori per garantire i diritti delle persone.

Per questo la valorizzazione dei nostri comitati degli iscritti, dotandoli di risorse e investendo sulla loro formazione non è più rinviabile se vogliamo riportare i nostri valori nei luoghi di lavoro.

Penso a un sindacato che è un soggetto politico non corporativo, confederale nel suo essere , che sulla base delle sue elaborazioni e le sue pratiche democratiche si misura senza complessi con la politica, riconfermando la sua autonomia dalle istituzioni, dai partiti e da possibili gruppi di pressione.

Ringrazio Carlo per il lavoro importante che ha svolto per questa categoria non solo in questi ultimi anni da Segretario Generale.
Lo ringrazio anche per l’impegno a far si che questo congresso si concludesse unitariamente.

Ed un grazie a tutti voi.

Rossana Dettori 
 
 

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