Dip. Sindacale: Nota del dipartimento sindacale relativa alla circolare n. 3 del Ministro Brunetta

18 Luglio 2011

Nota del dipartimento sindacale

 
 
Nota del dipartimento sindacale relativa alla circolare n. 3 del Ministro Brunetta in merito ai dati su retribuzioni e assenze che le amministrazioni si accingono a pubblicare nei loro siti web. 
 


In questi giorni le varie amministrazioni pubbliche stanno dando corso alla circolare Dip. Funzione pubblica n. 3, del 17.07.2009, emanata in applicazione dell’art. 21, Legge 69/09.

La norma obbliga le Amministrazioni a pubblicare, sul proprio sito, i curricula vitae dei dirigenti, la loro retribuzione annuale, i recapiti lavorativi nonché i tassi di assenza e di presenza del personale di ogni ufficio.

Questa disposizione, secondo il Ministro Brunetta, dovrebbe “favorire l’efficienza e la trasparenza dell’azione amministrativa e l’eliminazione degli sprechi”.

È nostra convinzione che anche questo provvedimento e la conseguente iniziativa siano parte della politica complessiva di delegittimazione dei dipendenti pubblici messa in atto dal Governo.

Così è per la questione delle assenze; con la circolare si chiedono dati aggregati per ufficio (e questo è un doveroso tributo alla privacy) computando senza alcuna distinzione tutte le assenze a qualsiasi titolo determinatesi. Certo il Ministro non si smentisce. Così come da un anno, volutamente, spara numeri confusi sui giornali, così oggi chiede di mantenere la stessa confusione, mettendo insieme la malattia con il congedo obbligatorio per maternità, le ferie con i permessi per l’assistenza agli invalidi, la donazione sangue con l’aspettativa.

Ed a proposito di trasparenza sulle retribuzioni, a questo punto, sarebbe stato più logico, naturalmente sempre in modo da non violare la privacy, chiedere la pubblicazione dei dati relativi anche agli incarichi e alle attività libero-professionali, invece di indicare solo le voci contrattuali.

Cosa ci sia in queste prescrizione che abbia attinenza con il funzionamento degli uffici non ci è chiaro. Nessuno si preoccupa di capire quali e dove siano le criticità rispetto al funzionamento dei servizi pubblici, né, tantomeno, ci si preoccupa di come risolverli.

Infine, consigliamo ai dirigenti, chiamati a compilare i vari moduli, di ricordarsi di non dare il consenso al trattamento dei dati personali per fini diversi da quelli consentiti dalle leggi vigenti.

Roma, 7 settembre 2009
 

p. FP CGIL Dipartimento sindacale
(V. Di Biasi)

 
 

 
 
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