Dipartimento Sindacale: commenti e documenti su decreto di attuazione legge 15

18 Luglio 2011

Nota Fp Cgil

 

 
 
Come è ormai noto, Il Ministro Brunetta ha avviato l’iter per l’approvazione del decreto attuativo della legge n.15.

Un provvedimento che interviene sulla disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici (dirigenti e non), della contrattazione collettiva (nazionale e integrativa), delle elezioni RSU e della rappresentatività con effetti devastanti sui processi di riforma del rapporto di lavoro e della contrattazione avviati con il decreto legislativo n.29 del 1993.

Dopo l’accordo sulla riforma del modello contrattuale, questo provvedimento non è altro che il naturale completamento di un percorso che si prefigge di snaturare totalmente la funzione del contratto collettivo nazionale di lavoro e di ridurre la funzione ed il ruolo della contrattazione integrativa.

Si introduce un sistema particolarmente centralistico nella definizione dei premi collegati alla produttività (“performance organizzative e individuali), con l’individuazione per legge, e la correlata inderogabilità dei contratti, di varie tipologie discrezionalmente premianti, comunque caricate sulle risorse destinate ai rinnovi contrattuali, che i CCNL obbligatoriamente dovranno recepire.

Il carico dei costi sui CCNL e sulla contrattazione integrativa della spesa relativa a premi e bonus, fra l’altro con l’avvilente sistema della retribuzione ad esclusione per almeno il 20% del personale, occorre ricordare che si colloca nell’alveo della riduzione, prevista dal DL 112 (L.133/09), dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa.

Inoltre, tutto il sistema di gestione e di controllo viene appesantito attraverso la creazione, o l’attribuzione, di soggetti, in parte nuovi, di ruoli e poteri di controllo che vanno nella direzione opposta a quanto si è sempre sostenuto sullo snellimento delle procedure che, contrariamente a quanto si dice, portano coloro che dovrebbero essere i naturali responsabili, i dirigenti, ad una deresponsabilizzazione organizzativa attribuendogli, invece, un potere giudicante di tipo vessatorio.

In questa “grande riforma”, testardamente intrapresa dal Ministro Brunetta, risalta, fra le altre, la reintroduzione delle “pagelle di merito”, strumento ricattatorio utile per le progressioni economiche.

In questo provvedimento troviamo:
– le “relazioni sindacali”, con un tratto unilaterale esclusivamente a favore del datore di lavoro;
– la classificazione del personale, senza possibilità di intervento del CCNL e con pura testimonianza della contrattazione integrativa nella sua gestione;
– i trattamenti economici, per le modalità di definizione e di gestione sempre esclusivamente compatibili con i vincoli di finanza pubblica, e comunque tenendo in considerazione quanto previsto dal modello contrattuale sottoscritto fra Governo-Cisl-Uil e Ugl grazie al quale, nel mondo del lavoro pubblico, ogni punto percentuale di incremento varrà il 30% in meno di quanto si è avuto negli anni passati;
– le sanzioni disciplinari, con una visione vessatoria e punitiva di qualsivoglia comportamento che non sia in linea con il dettato del “capo politico” di turno.

In questo schema di decreto vi è una puntigliosa opera di smantellamento del decreto legislativo 165/2001 (ex 29/93), che sostanzialmente riporta il mondo del lavoro pubblico indietro di venti anni, regolando per legge tutto ciò che ad esso concerne e/o è correlato e questo in contrasto all’affermazione di principio contenuta nello stesso decreto e cioè la parificazione con il mondo del lavoro privato.

Tutto questo, insieme al resto del decreto nella sua ampiezza, ci porta a sostenere la pericolosità di queste “innovazioni” grazie alle quali la “politica dei partiti” si riapproprierà dell’intero mondo del lavoro pubblico, con i risultati e gli effetti di quegli anni passati che pensavamo di aver superato e dimenticato.

È comunque utile ricordare che stiamo parlando di uno schema di decreto legislativo, in merito al quale è in atto una profonda discussione; sia presso le Commissioni parlamentari, dove in sede di audizione le OO.SS. hanno rappresentato i punti più controversi, e sia nel confronto fra Regioni e Governo per il quale vi possiamo fornire le indicazioni per alcune intese di modifica di alcuni articoli dello stesso schema di decreto in relazione alla potestà delle Regioni.

Per supportare il vostro lavoro ed i vostri approfondimenti, abbiamo ritenuto utile fornirvi:
– il testo del decreto legislativo 165/2001 coordinato con le modifiche previste dallo schema di decreto attuativo della legge n. 15/2009, conservando, barrato, il testo ancora vigente ed in grassetto colorato in rosso le innovazioni, tutto ciò per evidenziarne lo stravolgimento rispetto alle vere idee innovatrici dell’ex dlgs 29/93;
– il testo dello schema di decreto attuativo coordinato con i riferimenti normativi.

p. FP CGIL Funzioni Centrali
Dipartimento sindacale

(V. Di Biasi)


 
 
 
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