Dl Sviluppo: eliminano i controlli per eliminare i reati. Un altro regalo a evasori e sfruttatori. Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

18 Luglio 2011

Dl Sviluppo: eliminano i controlli per eliminare i reati. Un altro regalo a evasori e sfruttatori. Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

 
Il Decreto Legge sullo Sviluppo licenziato in Consiglio dei Ministri, ribattezzato “dl manilibere”, qualora approvato, con l’art. 7 sulla “semplificazione fiscale” opererebbe la destrutturazione del sistema di controllo sulle imprese.

Le amministrazioni dovrebbero coordinarsi ed effettuare controlli unificati, particolare apparentemente di buonsenso ma di difficile applicazione. Le ispezioni non potrebbero durare più di 15 giorni e andrebbero effettuate al massimo con cadenza semestrale. Non vorremmo che un allentamento così forte dei controlli e l’impossibilità di riceverne altri, ad esempio dall’Inps, facilitasse il ricorso al lavoro nero e all’evasione contributiva.

Il Dl è influenzato da un pregiudizio: la libera impresa non può essere disturbata dalle regole di uno Stato opprimente e cavilloso, che dovrebbe intervenire solo qualora ci si trovasse di fronte a violazioni già accertate. Insomma, meno intraprendenza da parte dei fustigatori di evasori e cattivi datori di lavoro, una replica di quanto proposto sulle odiate intercettazioni telefoniche. Si fa riferimento a una non meglio precisata “turbativa” dell’attività delle imprese, dando un’accezione talmente negativa ai controlli di legalità da farli apparire come torti e non come una garanzia per cittadini e lavoratori.

Quanto all’obbligo di effettuare gli “accessi” in borghese, che immaginiamo urtino la sensibilità di aziende colpite nella loro immagine, siamo al paradosso: una destra che propugna l’odio per la divisa non l’avevamo mai nemmeno immaginata.

“Gli atti e i provvedimenti anche sanzionatori adottatati in violazione delle disposizioni […] costituiscono illecito disciplinare”, ovvero: se un dipendente effettua un’ispezione non prevista o fuori da queste nuove regole, anche se riscontra degli illeciti, va punito. Siamo all’intimidazione e al ribaltamento della logica brunettiana: lavorare comporta una sanzione.

Guardia di Finanza, Inps, Ministero del Lavoro, Agenzia delle Entrate e tutte le altre articolazioni dello Stato si troverebbero nell’impossibilità di svolgere appieno il loro ruolo ispettivo, che garantisce il rispetto dei diritti dei lavoratori e il recupero di ingenti risorse dall’evasione fiscale e contributiva.

Se a tutto questo si aggiunge che non sarebbe più possibile effettuare verifiche su aziende altre rispetto a quelle oggetto dell’ispezione, ad esempio subappaltanti, della legalità nei posti di lavoro resterebbero solo le macerie, e non in senso figurato.

Roma, 11 Maggio 2011

 
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