documenti incontri dei coordinamenti regionali FpCgil Penitenziari e Giustizia minorile

18 Luglio 2011

Coordinamento Regionale DAP/DGM – TOSCANA

Il Coordinamento Regionale Toscano del personale Comparto Ministeri Fp Cgil dei Dipartimenti penitenziari, presenti i Coordinatori nazionali Lina Lamonica e Gianfranco Macigno, si e’ tenuto in un momento politico-sindacale particolarissimo. Momento caratterizzato innanzitutto dalla controriforma della Pubblica amministrazione.
 
La controriforma della Pubblica amministrazione, che passa sotto il nome di “Legge Brunetta”, costituisce nei fatti una grave e drastica irruzione dell’esecutivo nella normativa pattizia che ha regolato il rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti in misura crescente dal D. Lgs. 29/93 in poi.

Il mondo penitenziario poi, attraversato da tensioni che riguardano sia i cittadini reclusi giunti alle 65.000 unita’ – numero mai raggiunto neanche prima del piu’ recente indulto -, sia il personale tutto impegnato come sempre ad operare in condizioni di estrema dificolta’, sembra sia stato eletto dal governo e dai suoi ministri, come banco di prova per testare tutta la portata dei provvedimenti Brunettiani.

Non si spiega diversamente, se non con un intento beffardamente provocatorio, la proposta di ripartire il salario accessorio per il 2009, ormai agli sgoccioli, con le pagelline ed i criteri brunettiani che non possono essere utilizzati prima del 2010.

E la Cgil, in perfetta solitudine, ha gia’ dichiarato la propria indisponibilita’ ad impiegare quei criteri.

Sospetta appare peraltro la tempistica, dopo un biennio di assenza di vere relazioni sindacali, tra la pubblicazione del Decreto attuativo sulla Legge 15/09 e la proposta brunettizzata avanzata dai vertici ministeriali.

Inoltre la ripartizione immaginata tra un 40% da distribuire alle Posizioni organizzative, un altro 40% alle Particolari posizioni e solo il residuo 20% all’intera platea di lavoratori appare oltdata remodo discriminante.

Negativo anche il giudizio sulle crescenti riduzioni operate attraverso i provvedimenti di bilancio, a carico dei fondi necessari alle normali necessita’ dell’Amministrazione Penitenziaria.

Riscontro positivo solo sul rinnovo dell’accordo di mobilita’; elemento di tradizionale criticita’ per il personale dell’amministrazione, precedentemente gestito con logiche poco trasparenti se non proprio clientelari.

Occorre dunque attuare nella sua interezza all’accordo, per dare soddisfazione alle legittime istanze dei lavoratori. Tra questi gli Educatori cui era destinato il piu’ recente interpello, cui non si e’ ancora data totale applicazione visti i numerosi differimenti resi necessari dalla assunzione limitata a sole 77 unita’ delle 397 previste. Ed al proposito sara’ cura della nostra organizzazione, regione per regione, segnalare le condizioni di particolare necessita’ degli istituti.

Sul fronte della Giustizia Minorile alle problematiche condivise con il DAP, si aggiunge la persistente incertezza sul futuro del settore.

Se da un lato segnali di un “ripensamento” in cui sarebbe impegnato il Ministro Alfano, dall’altro l’acquisizione di strutture dei minori della Regione Abruzzo da parte del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria, vedrebbe avvalorarsi l’ipotesi di accorpamento. Certe invece le riduzioni di bilancio che colpiscono istituti e servizi, cosi’ come la mancata assunzione di nuovo personale.

Un quadro politico-sindacale dunque di particolare gravita’, nel quale i lavoratori dei Dipartimenti penitenziari vivono un assoluto disagio; al quale la Cgil intende dare voce attraverso la proclamazione sui territori dello stato d’agitazione. Ma anche spendendosi con forza nell’azione di denuncia, senza rinunciare ad ogni residuo spazio lasciato alla contrattazione.

Completata la discussione sugli aspetti politico-sindacali la struttura regionale, nell’intenzione di aumentare la presenza e l’azione del Coordinamento di settore sull’intero territorio, avanza la proposta di costituire una Delegazione, col compito di affiancare il Coordinatore nel lavoro di raccordo con territori e sedi di lavoro.

La Delegazione si intende composta da tre membri compreso il Coordinatore, ciascuno con il compito di sviluppare l’azione del Coordinamento presso le seguenti aree:
* MS – LU – PI – LI
* PT – PO – FI
* AR – SI – GR
Per l’area costiera la struttura regionale propone il compagno Stefano Turbati, attuale Coordinatore.
Per l’area nord, la FPCgil Regionale propone la compagna Laura Cosentino, Delegata presso i servizi del Centro Giustizia Minorile.
Per l’area sud, considerata l’assenza dei rispettivi Responsabili funzioni centrali, sara’ cura del Responsabile regionale Santi Bartuccio condividere con loro la proposta per l’individuazione di una delegata o delegato degli istituti e servizi interessati.
L’assetto organizzativo proposto, stante l’approvazione all’unanimita’ dei delegati presenti, si intende infine deliberato.

Firenze, 26 ottobre 2009

Il Coordinatore Regionale DAP/DGM
Stefano Turbati

 
 

 

Coordinamento Regionale DAP/DGM – LOMBARDIA

ORDINE DEL GIORNO
COORDINAMENTO REGIONALE PENITENZIARIO COMPARTO MINISTERI TENUTOSI A MILANO IL 2 NOVEMBRE 2009

Il Coordinamento Regionale del Comparto Ministeri del Penitenziario congiuntamente al settore Giustizia Minorile ha esaminato, anche con riferimento alle vertenze in atto a livello locale, i contenuti della proposta di legge Catanoso.

La legge appare inequivocabilmente guidata dalla vocazione securitaria che sta caratterizzando ogni iniziativa governativa in materia di sicurezza. Soprattutto la questione concernente l’accorpamento dei ruoli e la dichiarata contrapposizione rigida della custodia rispetto al trattamento rieducativo, rappresenta un ulteriore possibile peggioramento della situazione organizzativa e professionale di tutti gli operatori inquadrati con il contratto collettivo del comparto dei Ministeri.

Inoltre, tutte le questioni concernenti la perdita progressiva delle retribuzioni sono gestite con superficialità e senza alcuna considerazione specifica delle differenziazioni tra i comparti o, comunque, senza alcun riferimento alla situazione grave già vissuta nel Comparto Sicurezza a causa dello scarso finanziamento delle risorse per tutti i contratti delle Forze di Polizia.

Il Coordinamento evidenzia, inoltre, come l’impianto della proposta di legge Catanoso contenga diversi elementi affini alla stessa Legge 15 sul piano della cancellazione delle prerogative che riguardano l’azione sindacale, con particolare riferimento alle forme di rappresentanza e alla democrazia nei luoghi di lavoro.

Per queste motivazioni, in ragione della gravità delle ricadute della proposta di Legge, anche con riferimento al tema del rapporto tra le funzioni di custodia e la completa declinazione del trattamento rieducativo, nel pieno rispetto delle previsioni costituzionali in materia di rieducazione penale, occorre che la FP CGIL, in uno con la CGIL confederale, dispieghi ogni iniziativa utile a sostenere una campagna di informazione e le iniziative necessarie a evitare tutte le ricadute negative già presenti nella proposta di legge di cui sopra.

Il Coordinamento del Comparto Ministeri Penitenziario dà mandato alla FP CGIL Lombardia di continuare, con il pieno sostegno dello stato di agitazione a livello regionale, un’azione di raccolta e sistematizzazione delle problematiche riguardanti la carenza di personale, che nello specifico attengono a:

1) Mancanza di risorse dedicate alle retribuzioni dei servizi di missione, fondi di amministrazione e in genere, necessità operative proprie del mandato istituzionale;

2) Insufficienza degli organici (quando non più esistenti, come nel caso degli psicologi penitenziari) del Comparto Ministeri, al presente pesantemente integrati con personale di polizia penitenziaria distolto dai compiti istituzionali.

Il Coordinamento Penitenziario del Comparto Ministeri, a fronte anche delle valutazioni che giungeranno da tutti i territori lombardi, dà mandato alla FP CGIL Lombardia di predisporre un documento che recuperi il punto di vista di tutte le realtà lavorative sul tema in questione, allo scopo di sollecitare a livello nazionale un dibattito aperto tra tutti gli operatori del settore, per garantire un’operazione coordinata di azione sindacale contro l’approvazione della proposta di legge Catanoso.

Milano, 2 novembre 2009

 
 
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