Duri con i deboli, deboli con i forti Ecco la filosofia della “Cura Brunetta”, tra finti tetti e trasparenza zoppa. Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

18 Luglio 2011

Duri con i deboli, deboli con i forti Ecco la filosofia della "Cura Brunetta", tra finti tetti e trasparenza zoppa. Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Il prossimo Consiglio dei Ministri dovrebbe licenziare i decreti attuativi della legge delega 15, la controriforma della pubblica amministrazione. In questi stessi giorni, nel Comune di Parma, scoppia una polemica che ci aiuta a capire la pubblica amministrazione italiana, le sue distorsioni, i suoi sprechi. Una polemica che mette in evidenza le forti criticità di un altro provvedimento del Governo: il non-tetto agli stipendi dei manager pubblici, che a dispetto del nome non riguarda gli stipendi, prevedendo l’esclusione dei compensi pubblici dal computo del reddito, calcolando solo collaborazioni e consulenze esterne.

Così ad esempio nel Comune di Parma il sovrintendente del Teatro Regio costa tra stipendio e benefit 336mila all’anno, un dirigente all’urbanistica costa 445mila euro in un triennio (49mila euro per i restanti mesi del 2009, 197mila e 200mila euro per gli anni 2010 e 2011), un ingegnere dell’area Servizi al cittadino e impresa ne costa 441mila. Per comprendere la sproporzione di queste cifre, basta compararle con l’intero importo degli aumenti stipendiali dei 1300 dipendenti del Comune, come da ultimo rinnovo del contratto decentrato per il triennio economico 2009-2011, che vale 650mila euro.

L’elenco di tali sproporzioni, in giro per la pubblica amministrazione italiana, sarebbe lunghissimo, e dimostrerebbe a tutti come la vera emergenza, dal punto di vista finanziario, come dal punto di vista dell’etica nella gestione delle risorse pubbliche, non siano i “parassiti” dei Teatri Lirici, ma i super consulenti, i super dirigenti, i super sovrintendenti.

Su questo fronte la controriforma Brunetta non fa nulla. Lo stesso dicasi per l’altra pomposa operazione mediatica, quella sulla trasparenza delle retribuzioni. Pubblicare le retribuzioni, tassativamente, ma solo gli stipendi, consulenze escluse. La si potrebbe chiamare trasparenza zoppa.

Di questo si dovrebbe discutere, del rapporto malsano tra politica ed amministrazione pubblica, di quella vera e propria questione morale che attraversa trasversalmente il territorio italiano e la sua classe dirigente, non certo della possibilità di licenziare i dipendenti pubblici che, per inciso, non viene introdotta con questa controriforma, ma era già presente nel nostro ordinamento.

Roma, 7 Ottobre 2009

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