Con la mancata approvazione in Commissione Bilancio della Camera, per assenza di copertura economica, degli articoli del ddl Alfano riguardanti l’assunzione dei famosi 2000 agenti di Polizia Penitenziaria e la possibilità di scontare l’ultimo anno di pena agli arresti domiciliari, vengono a mancare due dei tre pilastri del piano indicato come soluzione per l’emergenza carceri.
Fallisce così miseramente l’operazione di immagine del Governo e del Ministro della Giustizia, troppo impegnati a tagliare per tenere in piedi almeno il terzo pilastro, quello che avrebbe dovuto finanziare con 1,5 miliardi di euro l’edilizia penitenziaria. Una manovra di tagli lineari presumibilmente travolgerà la soluzione indicata per una delle più gravi emergenze sociali citate dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della Giustizia nelle conferenze stampa e davanti alle
telecamere. Un fallimento che adesso si palesa nella sua completezza, con la Commissione Bilancio che dimostra che quanto avevamo più volte denunciato, l’assenza cioè di copertura per le nuove assunzioni, era nei fatti.
Ci chiediamo a questo punto se il Governo non intenda revocare l’incarico di commissario straordinario al Capo del Dipartimento, considerata l’assenza degli strumenti finanziari e giuridici necessari ad affrontare l’emergenza e attenuarne gli effetti più drammatici. Il pronunciamento della Commissione bilancio non fa che confermare quanto da tempo era sotto gli occhi di tutti e la Fp Cgil denunciava da mesi.
La gravità dei fatti, unita alla sconsiderata inefficienza del Governo, la costante ricerca del clamore mediatico, mai seguito dai fatti, rischia di produrre il collasso del sistema e conseguenze incalcolabili per le persone detenute e il mondo del lavoro in carcere.
Anche per questo i lavoratori della polizia penitenziaria, per protestare contro la manovra e l’assenza di soluzioni all’emergenza carcere, scenderanno in piazza, liberi dal servizio, il 12 Giugno, a fianco dei lavoratori del lavoro pubblico, nella manifestazione indetta da Fp-Cgil, Flc-Cgil e Cgil confederale.
Roma, 31 Maggio 2010