Un’altra tragedia. Un giovane collega della Polizia Penitenziaria, in servizio nel carcere di Milano-San Vittore, si è tolto ieri la vita in provincia di Frosinone, a soli 28 anni. Sono oltre 70 in 10 anni i casi di suicidio tra i poliziotti penitenziari.
Una vita spezzata, l’ennesima morte assurda, l’ennesima vittima incolpevole. Un momento drammatico e doloroso che impone silenzio e rispetto, nel quale scegliamo di stringerci tutti attorno ai famigliari del giovane, così duramente colpiti, e a tutti quei colleghi che con lui condividevano il duro lavoro quotidiano.
Non sappiamo la vera ragione che ha scatenato questo gesto, né forse potremmo mai conoscerla, ma tutti questi decessi nella Polizia Penitenziaria dovrebbero interrogare le coscienze di molti, perché rappresentano un’anomalia difficilmente riscontrabile in altri ambiti lavorativi e sociali.
Chi è al governo del Paese e ha precise responsabilità istituzionali non può più continuare a ignorare la realtà, ha il dovere e il potere di indagarne le ragioni e attuare immediate misure di contrasto al fenomeno. Ce lo impone il nostro senso di responsabilità, la cultura civile e giuridica di questo Paese, il rispetto della dignità degli uomini, delle persone in carne e ossa, ancor prima che dei lavoratori.
Roma, 14 maggio 2010