Emilia Romagna – Documento del Coordinamento Regionale consegnato al Sottosegretario

18 Luglio 2011

Emilia Romagna – Documento del Coordinamento Regionale consegnato al Sottosegretario

Federazione Regionale lavoratori Funzione Pubblica CGIL
Via del Porto 12- 40122 Bologna -Tel. 051/294888 – Fax 051/246231 e-mail: er_fp@er.cgil.it

Al Sottosegretario di Stato
On.le Ettore Rosato

Oggetto: incontro con le OO.SS. Regionali Emilia Romagna – Osservazioni, proposte e suggerimenti.

On.le Sottosegretario di Stato Rosato,
innanzitutto intendiamo ringraziarLa per la sensibilità dimostrata, sebbene i Suoi mille impegni, nel riceverCi come delegazione sindacale.
Alcune brevi osservazioni che come F.P. C.G.I.L. VIGILI DEL FUOCO vorremmo sottoporre alla S.V.:
– Legge Finanziaria 2007
– situazione finanziaria di alcuni capitoli di spesa
– situazione della dotazione organica dei comandi
– perplessità in ordine alla Legge 252/2004 e D.Lvo 217/2005.
Probabilmente alcuni argomenti sono stati già portati alla Sua attenzione.
Tuttavia non vogliamo perdere l’occasione per unirci ai tanti -la maggioranza dei lavoratori- che hanno già espresso preoccupazione in ordine alla situazione finanziaria e dotazione organica, e perplessità e critiche in ordine alla riforma del Corpo Nazionale, permettendole di rilevare, e all’occorrenza valutare, anche il punto di vista dei lavoratori di periferia del Corpo Nazionale -operativo, amministrativo e tecnico-, impegnati, quotidianamente nell’assicurare funzionalità ed efficienza all’apparato di soccorso e quindi impegnato in prima linea nelle sicurezza dei cittadini.
Nel dettaglio del nostro intervento:
1. Legge Finanziaria 2007.
Rileviamo un apprezzabile inversione di tendenza, rispetto alle finanziarie del precedente governo, soprattutto in termini di una maggiore attenzione verso le fasce più deboli del paese ed una maggiore equità fiscale, per quanto attiene i Vigili del Fuoco, non possiamo certo dirci soddisfatti.
Di fatto la Legge Finanziaria non dà alcuna risposta alla ormai drammatica carenza degli organici (non prevede alcuna risorsa per una efficace politica degli organici, inoltre non delinea alcuna positiva soluzione al problema del precariato).
2. Situazione finanziaria dei capitoli di spesa.
La situazione finanziaria sui vari capitoli di spesa è difficile e va progressivamente degenerando.
In particolare la situazione appare in tutta la sua gravità con riferimento ai seguenti capitoli di spesa riferiti:
-1984 manutenzione dei mezzi di soccorso ed acquisto carburanti.
Tutti i Comandi della regione hanno evidenziato le difficoltà finanziarie del capitolo di spesa in taluni casi il deficit è doppio rispetto allo stanziamento annuale. Inutile evidenziare quali possono essere le ricadute sull’attività di soccorso. Inutile dire che le imprese locali (più serie) protestano rifiutando l’effettuazione delle forniture o che assicurano le forniture (quelle meno serie) a prezzi maggiorati;
-1913 spese per energia elettrica, gas, tassa sui rifiuti.
Analogamente sul capitolo 1913 spese per energia elettrica, gas e tassa rifiuti- la situazione appare difficile. A più riprese le varie società di somministrazione minacciano la chiusura dei rubinetti ed il distacco di luce e gas. Anche in questo caso è necessario incrementare le risorse di bilancio Con riferimento al capitolo 1913 ci permettiamo di proporre, come per la P.S. ed i C.C., l’esenzione (con la Legge Finanziaria) dal pagamento della tassa sui rifiuti per le varie sedi di servizio permanenti e volontarie. Ciò permetterebbe di ridurre il deficit del capitolo e di liberare risorse per il pagamento di altre spese insolute;
-1804 (straordinario) 1809 (spese per missioni).
Analogamente su tali capitoli vorremo evidenziare l’irrisorietà dei fondi disponibili rispetto alle necessità: il personale non percepisce il pagamento delle ore di straordinario con regolarità a causa della insufficienza di fondi. Per quanto riguarda le spese per missioni, in questo caso è a rischio l’operatività dei Comandi con particolare riferimento all’attività operativa dei Nuclei elicotteri, Sommozzatori e Laboratori Radio. Infatti il controllo medico, che avviene a Roma o Milano, se non effettuato comporta la sospensione dal servizio del personale e di conseguenza la riduzione del livello di operatività.
Anche in questo caso ci permettiamo di evidenziare che un maggiore decentramento -ad esempio assicurare lo svolgimento delle visite per elicotteristi e sommozzatori e di tutto il personale per le visite periodiche, avvalendosi delle strutture sanitarie presenti a livello locale, dell’attività formativa utilizzando i poli didattici regionali- permetterebbe riduzioni di spesa e permetterebbe di liberare risorse per altre finalità.
Vorremo inoltre evidenziare, rispetto all’indennità di missione, che la stessa ormai è stata riconosciuta ormai a quasi tutti la P.A.: dopo le forze di Polizia e ora anche ai dipendenti INPS….
Al di là dei proclami, riteniamo i dettagli la vera cartina tornasole della considerazione che la politica riserva ai Vigili del Fuoco.
3. Situazione della dotazione organica dei Comandi.
La situazione della dotazione organica dei Comandi dell’Emilia Romagna appare difficile:
– per il motivo che a parere della scrivente O.S. la dotazione organica teorica è calcolata su vecchi parametri e non tiene conto degli attuali carichi di lavoro. Pertanto devono essere, attualizzate le dotazioni organiche teoriche;
-per il motivo che la dotazione organica reale di per sé già ridotta ai minimi termini, nei continui turn over di personale (a cui sono soggetti tutti i comandi della regione, e che già di per sé costituiscono difficoltà aggiuntive alla regolarità dello svolgimento del servizio), si va, di volta in volta, ulteriormente riducendo.
In regione si registra una carenza rispetto alla dotazione organica teorica del:
– 10% personale operativo;
– 15% personale amm.vo (con punta del 25% per il comando di Bologna);
4. Legge 252/2004 e D.Lvo 217/2005.
Nella critica alla Legge 252/2004 ed al D.lvo 217/2005 ci uniamo a tutti i lavoratori del Corpo e della maggioranza dei sindacati: ci risulta infatti, sia come sindacato che come lavoratori, difficile condividere un impianto normativo che da un lato RELEGA a livello di comparsa il ruolo del sindacato, e dall’altro mortifica e riduce le aspettative del personale.
Nella relazione illustrativa di corredo al testo del D.lvo 217/2005 presentato in Parlamento sono individuati in premessa le linee guida che hanno animato il LEGISLATORE.
In particolare gli obbiettivi perseguiti erano:
1. riqualificazione del servizio pubblico svolto dai VVF;
2. riaffermazione dell’unitarietà del CNVVF;
3. valorizzazione delle risorse umane.
Inoltre nel testo si legge che per il CNVVF la privatizzazione non ha dato i frutti sperati e che pertanto era necessario ripubblicizzare il rapporto di lavoro: chissà al riguardo il pensiero del Ministro Amato il cui governo nel 1993 introdusse con la Legge 29, la privatizzazione del rapporto rilanciando la polverosa P.A. in termini di efficienza e razionalità (anche se ancora tanto resta da fare): è stato un fallimento la Legge o ha fallito chi nel Dipartimento doveva renderla operativa?
Con riferimento ai punti 1 e 2 nulla di migliorativo è stato apportato rispetto alla situazione precedente: anzi sono stati introdotti elementi di difficoltà; infatti mentre prima era stato avviato, con fatica ma in modo concreto, un reale processo di decentramento dell’attività amministrativo/gestionale, che nulla toglieva all’unità del CNVVF e che tendeva a riqualificare sul territorio il servizio del CNVVF adesso si registra una forte battuta d’arresto.
Per attuare davvero il decentramento, ed una forte integrazione con gli enti locali, non basta nominare vice capo dipartimento della Protezione Civile un dirigente dei Vigili del Fuoco: scelta sicuramente apprezzabile, ma, se non accompagnata da un forte impulso e supporto legislativo da sola non può certo modificare l’attuale impianto organizzativo del Corpo Nazionale, né sviluppare un adeguato ed integrato servizio di Protezione Civile.
Pertanto con ogni probabilità i fondi utilizzati per la riforma del CNVVF- molto pochi e provenienti dal FUA e quindi dai lavoratori – potevano certamente essere meglio utilizzati per altri scopi.
Per quanto concerne il punto 3) RITENIAMO che il DIFFUSO malcontento DEI LAVORATORI testimoni NEI FATTI il mancato obbiettivo della riforma:
-personale retrocesso nelle funzioni in particolar modo – come testimoniano i molti ricorsi contro il decreto legislativo- del personale amministrativo ed informatico (mancata istituzione del ruolo dei dirigenti e dei direttivi amm.vi ed informatici, retrocessione del personale ex direttivo a personale di concetto, retrocessione del personale diplomato poc’anzi riqualificato, eliminazione della mobilità in uscita);
-miglioramenti economici del personale irrisori;
-personale con percorsi di carriera più lunghi;
-creazione di una struttura rigidamente gerarchizzata e burocratizzata che forse ben si attaglia all’opulenta ed elefantiaca struttura centrale ma per nulla a quella periferica;
-drastica riduzione delle tutele e smantellamento delle relazioni sindacali
Una analisi retrospettiva dei fatti ci permette di affermare serenamente e senza possibilità di smentita che con la legge 252/2004 e il D.Lvo 217/2005 :
– il CNVVF ha fatto un grosso salto indietro;
– finora si è persa una grossa opportunità di riforma di un sistema integrato di P.C. in questo paese;
– i dipendenti del CNVVF sono stati maltrattati: il rimpianto aumenta se si osserva quanto avviene, in termini di aspettative economiche e di carriera per il personale, nelle tanto odiate -da qualcuno- Agenzie (Dogane, entrate ecc…)
– la riforma rispondeva ad altre logiche -ministeriali- e che l’obbiettivo non era certo quello di valorizzare il CNVVF nè i suoi dipendenti.
Riteniamo che non si possa veramente riformare il D.lvo 217/2005 senza apportare modifiche alla Legge 252/2004: i limiti del D.lvo 217/2005 sono i limiti propri della Legge delega.
A questo punto, e dopo tutte le considerazioni poc’anzi fatte ci sentiamo di porre la seguente domanda:
in campagna elettorale il centro sinistra ha spesso criticato, definendole CONTRORIFORME, le riforme della P.A. portate avanti dal governo di centro destra (giustizia, scuola, pensioni, Legge 30 e dei Vigili del Fuoco viste le ricadute sull’attività di soccorso ai cittadini ecc…).
Ciò premesso come si definisce un governo di centro sinistra che rende operative ed attua, senza concrete e reali modifiche, le “controriforme” del governo di centro destra?
Distinti Saluti.

Bologna 11 ottobre 2006

F.P. C.G.I.L. V.V.F. EMILIA ROMAGNA

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