Evasione Fiscale. Da Agenzia Entrate circolare per redarguire funzionari troppo zelanti Dalla lotta ai “fannulloni” alla tutela della sensibilità dell’evasore. Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

18 Luglio 2011

Evasione Fiscale. Da Agenzia Entrate circolare per redarguire funzionari troppo zelanti Dalla lotta ai "fannulloni" alla tutela della sensibilità dell'evasore. Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

Il direttore dell’Agenzia delle Entrare, Attilio Befera, ha inviato una circolare al personale in cui esorta a non effettuare controlli vessatori, ancor più se non sussiste un “solido fondamento”, onde evitare il rischio di far “apparentare l’attività dei verificatori a quella di estorsori”.

Un lettore disattento, trattandosi di una circolare di una pubblica amministrazione, potrebbe ingenuamente pensare che una tale precisazione sia dovuta a riscontri della magistratura, note disciplinati, provvedimenti a danno di pericolosi funzionari pubblici intenti a vessare onesti cittadini, perché solo fatti accertati potrebbero spiegare un tale allarmismo e un utilizzo di espressioni tanto forti.

Niente di tutto questo: Befera si dice “sconcertato” per le “segnalazioni” che continua a ricevere. Segnalazioni che, precisa lo stesso direttore, non sono tutte affidabili e “possono certamente essere influenzare da interessi strumentali”, ma che vanno prese estremamente sul serio perché “possono esprimere un disagio reale”.

Dobbiamo ammettere il nostro, di sconcerto. Non più di una settimana fa il Ministro Tremonti magnificava i risultati ottenuti nella lotta all’evasione e adesso le Agenzie delle Entrate fanno una bella tirata d’orecchi ai propri funzionari per eccesso di zelo nel perseguire gli evasori. Tutto motivato da un sentito dire che deve aver messo in allarme Befera.

Con il Direttore condividiamo una preoccupazione: il sistema di autotassazione ha bisogno di un rapporto di fiducia tra il cittadino e le istituzioni. A differenza sua però, crediamo che a incrinare questo rapporto siano i condoni tombali, le sanatorie e le ingiustizie perpetrate da un sistema che opprime il lavoro dipendente, non l’operato di dipendenti che andrebbero puniti solo in caso di violazioni delle norme e non certo per aver urtato la sensibilità di quelli che, ai nostri occhi, restano pur sempre evasori fiscali.

Roma, 9 Maggio 2011 

 
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