Federcasa: Affitti per gli studenti universitari

18 Luglio 2011

Lettera ai Ministri

 

 
Roma, 15 luglio 2009

Al Ministro Istruzione Università e Ricerca
ON Mariastella Gelmini

Al Ministro Gioventù
ON Giorgia Meloni

Economia e Finanze
ON Giulio Tremonti

Al Responsabile ANCI Politiche giovanili
Dott. Roberto Pella

OGGETTO: Affitti per gli studenti universitari

Gli studenti universitari fuori sede risultano essere i soggetti più esposti a speculazioni di tipo abitativo.

Gli studenti fuori sede in ricerca di alloggio sono in Italia circa 700 mila, oggi più di ieri alle prese con gli affitti delle stanze o di semplici posti letto ormai alle stelle, con proprietari delle abitazioni che nella maggior parte dei casi lucrano ed evadono il fisco.

Da una recente indagine di fonte sindacale risulta che molte città metropolitane ed anche in centri minori sedi di università un contratto di locazione su due non è registrato, si stima che il gettito sottratto all’erario sia di circa 5 miliardi di euro all’anno.

Molte case affittate agli studenti sono in pessime condizioni, spesso senza riscaldamento e prive di ogni comfort. Per molti giovani l’insostenibile onere per l’alloggio in affitto preclude il diritto allo studio.
Al grave problema del sommerso si va ad aggiungere una scarsissima offerta d’alloggi, in deficit perenne, che non lascia altra scelta se non quella di sottostare alle ” non regole”, al nero e alle illegalità che vigono in questo settore
A Milano per un posto letto in zona Brianza occorrono circa 450 euro al mese. Per una stanza singola si va da un minimo di 650 (zona Bande Nere) ad un valore medio di 800 (zona Lambiate, Udine e Fiera), per arrivare a dover pagare più di 900 euro in zona Vittoria.
A Firenze, invece, un posto letto costa in media dai 350 ai 400 euro, una stanza circa 700. A Bologna, dove gran parte degli studenti si concentra nelle zone adiacenti l’Università, si spende tra 250e 280 euro per un posto letto in una doppia, e da 370 a 500 euro per un po’ di privacy in una stanza singola.
A Roma, nelle zone cosiddette universitarie (San Lorenzo e Piazza Bologna) agli studenti si spillano candidamente 600 euro per una stanza singola e 450 euro per un posto letto in doppia. Valori solo leggermente più bassi, 550 euro per una camera singola, in zona Ostiense e Cinecittà. Più economiche, 300 euro per un posto letto e 450 per una stanza singola, le zone Prenestina e Centocelle.
A Napoli per un posto letto si pagano tra i 300 e i 450 euro, mentre per una stanza si spende da 400 a 600 euro. I prezzi più alti sono richiesti nelle zone Policlinico, Vomero e Colli Amieni. A Bari un posto letto costa in media tra 250 e 350 euro. Per una singola nel capoluogo pugliese si può pagare invece fino a 350 euro al mese.
Il problema non riguarda solo i costi elevati, ma nella maggioranza dei casi ci sono anche tutta una serie di violazioni, clausole capestro e vessatorie con contratti non registrati senza limite di canone, alloggi privi di dotazioni minime sia impiantistiche che di qualità, modalità irregolari di accollo sugli inquilini delle spese condominiali.
Nelle città come Perugia, in cui è più frequente il fenomeno degli affitti a studenti extracomunitari, si registra un singolare fenomeno: il canone chiesto agli studenti stranieri supera del 25-30 per cento quello chiesto agli studenti italiani.
“Nelle città molto piccole succede che la forte domanda da parte di studenti droghi il mercato immobiliare, economicamente e socialmente, perché i proprietari riescono a praticare alti canoni affittando un alloggio a più studenti, fenomeno che innesca un processo di aumento generalizzato anche per i residenti che vengono espulsi da intere zone urbane”.
Nel dicembre del 2007 è stato sottoscritto da FP CGILCISL FPUIL FPL e ANCI Giovane un protocollo d’intesa per sviluppare politiche di prossimità nei territori a favore dei giovani, con particolare riferimento agli studenti universitari fuori sede, proprio per facilitare l’accesso all’abitazione, con incentivi fiscali per i proprietari che mettevano a disposizione appartamenti e soluzioni abitative idonee.

Un primo risultato condiviso anche dall’ex Ministra Melandri che, a questo scopo, finanziò il progetto con 12 milioni di euro, detratti dal suo Ministero.
A distanza di due anni il problema mostra i segni di una vera e propria emergenza, bisogna intervenire con misure strutturali. Per l’emersione del mercato nero degli affitti, sono giacenti in parlamento varie proposte tese a ridurre il prelievo fiscale sui proprietari di immobili, con l’istituzione di una cedolare secca sugli affitti e il contestuale calmiere sugli affitti.
La modifica della legge 431/98 non è più procrastinabile, è interesse primario non solo degli studenti universitari fuori sede, dei giovani lavoratori in mobilità ma anche di milioni di famiglie che non riescono a far fronte ad un mercato dell’affitto insostenibile.

Sollecitiamo pertanto i competenti Ministeri a convocare una tavolo di concertazione e confronto con le OO. SS. Confederali e di Categoria per la definizione di un osservatorio nazionale capace di attivare azioni positive al fine di far incontrare domanda e offerta, mettendo in relazione gli studenti in cerca di alloggio con i proprietari di immobili da locare
Questo per la FP CGIL è un intervento di buon governo, atteso ed auspicato da migliaia e migliaia di giovani e, senza enfasi, un segno di civiltà e di progresso.

p. IL Comparto AA.LL.    p. la Segreteria Nazionale
Mauro Ponziani     Antonio Crispi

 
 
 
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