FP CGIL: Lettera a Berlusconi per mantenimento in servizio precari e richiesta ai partiti opposizione ad impegnarsi nel Parlamento sulla nostra richiesta

18 Luglio 2011

FP CGIL: Lettera a Berlusconi per mantenimento in servizio precari e richiesta ai partiti opposizione ad impegnarsi nel Parlamento sulla nostra richiesta

Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri,

con la legge 122 del 2010 il suo Governo ha inteso determinare risparmi di spesa nella Pubblica Amministrazione per ridurne i costi, in particolare tagliando la possibilità di ricorrere al lavoro flessibile ed interinale nella Pubblica Amministrazione per garantire attività e servizi che, altrimenti,avrebbero rischiato di essere seriamente pregiudicati.

Ciò significherà per le Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, che nel 2011 sarà mandato via il 50% dei lavoratori precari alla scadenza dei contratti mentre per quanto riguarda Enti Locali e Sanità a causa dei nuovi limiti imposti sul costo del personale sarà resa più difficile la permanenza in servizio di questi lavoratori, soprattutto nei casi di non rispetto del patto di stabilità; in particolare per la sanità nelle regioni sottoposte ai piani di rientro.

Tale condizione, che sta già producendo i suoi effetti sul piano occupazionale, rischia di creare disagio tra i cittadini e di compromettere importanti e fondamentali servizi di pubblica utilità garantiti dallo Stato e dagli Enti Pubblici non Economici come ad esempio i servizi di pronto soccorso e riabilitativi della CRI, l’erogazione degli ammortizzatori sociali e degli assegni familiari gestiti dall’INPS, i servizi di Pronto Intervento dei Vigili del Fuoco, le attività degli uffici stranieri delle Questure , l’apertura degli uffici Museali del Beni Culturali, la prevenzione ambientale.

Per quanto riguarda invece il Servizio Sanitario Nazionale ed il Sistema delle Autonomie Locali, la forte diminuzione delle risorse assegnate ed il drastico taglio ai costi del personale avrà l’effetto di comportare la cessazione dal servizio di gran parte dei precari e , di conseguenza, il rischio della messa in discussione di prestazioni essenziali per la salute dei cittadini; lo stesso per quanto riguarda il sistema di welfare locale gestito dalle Regioni e dagli Enti Locali, in particolare dei servizi sociali e di assistenza alla persona, dei servizi educativi per l’infanzia, le attività dei Centri per l’Impiego.

Per queste ragioni, di fronte alla minaccia di un possibile venire meno di funzioni fondamentali dello Stato e delle altre Pubbliche Amministrazioni, e quindi del diritto di tutti i cittadini di poterne usufruire in ugual misura , Le chiedo d’intervenire nei confronti del Suo Governo affinché, nella conversione del Decreto Legge 13 maggio 2011 n. 70 sullo sviluppo, sia possibile disporre la sospensione fino al 31.12.2012 degli articoli 9 e 14 della legge 122 del 2010 sul lavoro flessibile ed interinale, che ne impongono la riduzione in termini di personale e costi, qualora ” a seguito di queste cessazioni si dovessero prefigurare situazioni d’interruzione del pubblico servizio con grave pregiudizio per l’utenza”, senza costi aggiuntivi per le pubbliche amministrazioni.

Certa di una Sua positiva valutazione di questa proposta rimango a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento al riguardo.

Distinti saluti

La Segretaria Generale FP CGIL Rossana Dettori
 
Roma, 17 maggio 2011

 

LETTERA APERTA AI SEGRETARI POLITICI E CAPIGRUPPO DI CAMERA E SENATO DI API, FUTURO E LIBERTA’, ITALIA DEI VALORI, PARTITO DEMOCRATICO, UDC

Gentili onorevoli,

Voglio rappresentarvi la situazione dei lavoratori precari, impegnati da anni, in maniera diffusa e consistente in tutta la Pubblica Amministrazione, a garantire attività e servizi che, altrimenti, rischierebbero di essere seriamente pregiudicati.

Lavoratori che a seguito delle disposizioni della legge 122/2010 avranno sottratta la possibilità di continuare a lavorare nonostante la riconosciuta necessità del loro apporto da parte delle Amministrazioni.

Con questa legge si stabilisce infatti che per le Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, nel corso del 2011 si dovrà tagliare il 50% della spesa per il ricorso al lavoro flessibile ed interinale mentre per quanto riguarda Enti locali e Sanità sarà resa più difficile la permanenza in servizio di questi lavoratori soprattutto nei casi di non rispetto del patto di stabilità in particolare, per la sanità, nelle regioni sottoposte ai piani di rientro.

Tale condizione, che sta già producendo i suoi effetti sul piano occupazionale, rischia di creare disagio tra i cittadini e di compromettere importanti e fondamentali servizi di pubblica utilità garantiti dallo Stato e dagli Enti Pubblici non Economici come ad esempio i servizi di pronto soccorso e riabilitativi della CRI, l’erogazione degli ammortizzatori sociali e degli assegni familiari gestiti dall’INPS, i servizi di Pronto Intervento dei Vigili del Fuoco, le attività degli uffici stranieri delle Questure , l’apertura degli uffici Museali del Beni Culturali, la prevenzione ambientale.

Per quanto riguarda invece il Servizio Sanitario Nazionali ed il Sistema delle Autonomie Locali, va evidenziato che la forte diminuzione delle risorse assegnate ed il drastico taglio ai costi del personale non avranno altro effetto che la cessazione dal servizio di gran parte dei precari e , di conseguenza, il rischio della messa in discussione di prestazioni essenziali per la salute dei cittadini; lo stesso per quanto riguarda il sistema di welfare locale gestito dalle Regioni e dagli Enti Locali, in particolare dei servizi sociali e di assistenza alla persona, dei servizi educativi per l’infanzia, le attività dei Centri per l’Impiego.

Di conseguenza, poiché a breve inizierà la discussione parlamentare per la conversione del Decreto Legge 13 maggio 2011 n. 70 sullo Sviluppo, Vi chiedo di appoggiare in quella sede la nostra richiesta di sospensione fino al 31.12.2012 , delle disposizioni degli articoli 9 e 14 della legge 122 del 2010 sul lavoro flessibile ed interinale qualora ” a seguito delle cessazioni dal servizio dei lavoratori precari si dovessero prefigurare situazioni d’interruzione del pubblico servizio con grave pregiudizio per l’utenza”, senza costi aggiuntivi per le pubbliche amministrazioni.

Un sostegno che a mio giudizio si potrebbe prefigurare sia attraverso una comune azione emendativa che nella proposizione di un ordine del giorno da presentare al voto in Aula riguardante la salvaguardia dei servizi pubblici attraverso il mantenimento in servizio pro tempore dei lavoratori precari.

A tal fine, con l’auspicio che valuterete positivamente questa nostra proposta rimango a vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento al riguardo.

Distinti saluti

La Segretaria Generale FP CGIL Rossana Dettori
 

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